Capitolo 4

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"Ogni battaglia che ho combattuto, ogni avversario che ho affrontato, nulla è stato più arduo del lottare contro il destino che mi spingeva verso di te."

Erano passate alcune settimane dal risveglio di Ally dal coma farmacologico.
La commozione cerebrale non sembrava preoccupare più di tanto i medici, e i piccoli mal di testa che persistevano non erano abbastanza costanti da destare preoccupazione.

Nella stanza d'ospedale, il dottor Derek Shepherd completava l'ultima parte della cartella clinica di Ally.
"Stai facendo progressi notevoli," disse con un sorriso rassicurante.
"I mal di testa dovrebbero diminuire con il tempo, e per il ginocchio, beh, la riabilitazione sarà la chiave."
Ally annuì, ancora un po' incerta sul suo futuro ma fiduciosa nelle parole del dottore. Non ci pensò più di tanto, lasciando che quelle parole le dessero ancora più speranza.
"Quindi posso andare a casa oggi?"
"Sì, ma con le stampelle. E voglio vederti di nuovo tra due settimane per un controllo," rispose il dottore, chiudendo la cartella.
La giovane quasi saltò dal suo letto, felice e pronta a riposarsi nel suo letto comodo.

Fu in quel momento che Liv entrò nella stanza, seguita dalla grande e bellissima Rhea Ripley.
"Pronta a tornare a casa?" le chiese, con un sorriso incoraggiante.

Ally non poté fare a meno di sorridere alla vista di quelle due forti donne che ora la stavano sostenendo

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Ally non poté fare a meno di sorridere alla vista di quelle due forti donne che ora la stavano sostenendo. Quando non avevano le puntate, durante quelle settimane, venivano a trovarla con qualche pezzo di pizza e pettegolezzi sul dietro le quinte della WWE.
"Più pronta che mai," rispose, dandosi uno slancio per alzarsi con le due stampelle. Rhea si avvicinò, offrendosi di prendere una delle borse. Più che un'offerta fu quasi un obbligo. Le prese con una tale leggerezza da ricordarle per quale motivo avesse quel fisico.
"Siamo qui per aiutarti, Ally. Non devi preoccuparti di nulla." Con un senso di gratitudine e sollievo, si appoggiò più comodamente alle sue stampelle, pronta a lasciare l'ospedale. Le due donne erano al suo fianco, pronte ad accompagnarla in ogni passo del suo viaggio verso casa.

Il ritorno le regalò un momento dolce-amaro. "Stone Cold" Steve Austin, il padre, la accolse con un abbraccio che valeva più di mille parole.
"Non è stato facile senza di te, piccola," disse con voce roca. Ally si appoggiò a lui, sentendo la forza e la sicurezza che solo un padre può regalare.
"Grazie, papà. Ora che sono a casa, posso iniziare a guarire davvero."

Insieme, si diressero verso il soggiorno, dove Ally si sistemò comodamente, circondata dall'amore della sua famiglia e dal sostegno incondizionato dei suoi amici. Come sempre, sua madre aveva preparato una cena tra cibo cinese e giapponese. Tutto come piaceva a lei.

Dopo aver riso e condiviso storie intorno al tavolo della cucina, tra chi raccontava stupidi aneddoti sulla protagonista da piccola e chi invece derideva qualche match delle settimane che si era persa, "Stone Cold" Steve Austin si alzò e fece un cenno ad Ally di seguirlo.
Con un misto di curiosità ed eccitazione, lei lo seguì nel suo ufficio, un luogo pieno di ricordi del suo glorioso passato nel wrestling.

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