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ALISSA

Appena Tom aprì la porta tutti si zittirono e si bloccarono a fissarci.

Abbassai lo sguardo imbarazzata, tossicchiando dopo essere quasi morta per via del mio caffè.

Non avrei mai pensato che alle 8:00 spaccate ci fossero già così tante persone in classe.

Cody mi strinse la mano e iniziò a trascinarmi tra i banchi, per poi fermarsi davanti a una fila di essi.

Gli ultimi.

«Ci sediamo qui, ti va bene? O forse vuoi sederti ai primi banchi? Ricordo che quando eravamo in classe insieme ti sedevi sempre in prima fila per prestare attenzione alle parole dell'insegnante.»

Deglutii, fissando lo sguardo in quello di Cody.

Probabilmente si, sarebbe stato meglio stare al primo banco.
Mi è sempre piaciuta la scuola e facevo di tutto per prendere buoni voti.

Tuttavia, però, forse avrei preferito sedermi agli ultimi banchi. Almeno non avrei dato nell'occhio, e in quel momento, per me, era la cosa più importante.

Annuii, facendo un sorriso e appoggiando le mie cose su un banco.

«No, va bene qui, davvero.»

Lui mi fece un sorriso, facendo cenno a Tom di raggiungerci.

Mi sedetti, iniziando a sistemare le mie cose.
Avevo sempre amato l'ordine.

«Questo è il mio posto.» alzai lo sguardo dal mio quaderno rosa di Hello Kitty. Davanti a me si stagliava un ragazzo che avrà raggiunto minimo il metro e novanta.

Aveva i capelli castani e degli occhi azzurri e bellissimi. Le labbra carnose. Indossava una felpa nera con il cappuccio e dei jeans dello stesso colore. Intorno al collo aveva la cravatta della divisa.
Orribile, a mio parere.

«Cos'è? Sul banco c'è scritto "Proprietà di Blake-stronzo-Davis"?» lo sfidò Cody prima che io potessi aprire bocca per ribattere.

Non so perché, ma qualcosa mi disse che non si sarebbe dovuto scherzare così tanto con quel tipo che, da come avevo capito, si chiamava Blake.

«Ripeti quello che hai detto.» lo sfidò l'altro, avvicinandosi pericolosamente a Cody con i pugni serrati.

Tuttavia l'altro non sembrava avere paura, anzi, lo guardò in cagnesco e lasciò che la fronte di Blake si incollasse alla sua.

A quel punto guardai Tom, ero in procinto di fare un passo avanti per bloccare Cody, ma lui mi fece cenno di sedermi, prima di mettersi dietro al ragazzo.

«Che c'è? La tua ragazza non è capace di difendersi da sola? Ha bisogno del principe azzurro che le pari il culo? Dio, mi viene da vomitare.» lo derise Blake, facendo un ghigno, mettendo il mostra la fossetta sul lato sinistro delle sue labbra.

«Non è la mia ragazza, coglione. È la mia migliore amica e semplicemente non voglio che finisca nei casini al suo primo giorno in questa scuola.
Quindi, fammi il favore e non sfiorarla nemmeno con un dito, altrimenti..»

«Altrimenti cosa? Mh? Devo ricordarti che sono il figlio del vicepreside e non ci metterei nulla a dire a mio padre di farti espellere?» detto questo, un ragazzo alto, con i capelli biondo cenere, quasi castani, e occhi azzurri, strinse con la sua mano piena di anelli la spalla di Blake, allontanandolo da Cody, che lo guardava ancora in cagnesco.

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