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ALISSA

Tornai a casa e, quando mia madre mi chiese il motivo per cui fossi già tornata, feci spallucce e salii le scale. Cazzo, erano le 18:30, chi cazzo andava alle feste alle 18:30?

Ah, giusto, stavamo parlando del gruppo di Blake Davis, dopotutto. Loro avrebbero anche potuto uscire di casa alle 8:00 di mattina per tornare alle 3:00 di notte.

Salii in camera mia e buttai lo zaino in un angolo. Presi il cellulare e mi gettai con poca grazia sul letto.

-Sei ancora da Blake?

Era Cody.

Il suo messaggio mi portò a sorridere.

Cody sapeva che quel giorno sarei andata a fare ripetizioni da Blake e gli avevo cortesemente chiesto (lo avevo praticamente costretto, mancava una pistola puntata alla tempia e poi sarebbe stato un tentato omicidio vero e proprio) di scrivermi, ad un certo punto della giornata per salvarmi dal ragazzo.

Era arrivato un po' tardi, ma poco importava, sapevo che era molto impegnato, per via di suo nonno e quindi non gli feci pressione, mi importava solo che si fosse ricordato di me.

-Si, abbiamo finito prima perché Blake doveva andare a una cazzo di festa.

Visualizzò e non rispose. Non subito.

Dopo poco, infatti, il mio cellulare iniziò a squillare. "Cruel Summer" di Taylor Swift iniziò a riempire la stanza, finchè non risposi.

Non feci nemmeno in tempo a dire "pronto".

«Chi cazzo va a una festa alle 18:00 del pomeriggio?»

Ridacchiai alle parole del mio amico. Avevamo pensato la stessa identica cosa.

«Ah boh. So solo che ho visto il tuo Ethan alla guida di una Mercedes grigia.» feci un sorriso malizioso, nonostante lui non potesse vedermi.

Giurai che fosse diventato rosso perché iniziò a balbettare e a dire parole sconnesse.

«Io... Io... non... non...» si fermò un attimo, prendendo un respiro profondo. Mi faceva ridere quando si impanicava per nulla «Non è il mio Ethan.» poi continuò «Ha una Mercedes?»

Feci una risatina e mi portai la mano davanti alla bocca.

«Fra poco ci fai sesso e non sai nemmeno che macchina ha?»

«Che cazzo ne so» disse, il tono da finto offeso «è sempre scarrozzato da quel coglione di Davis. E comunque non è vero che scopiamo.»

«Cody. Lo capisco quando menti» sospirai «e poi non ho detto che scopate, ma ora mi hai resa curiosa» risi, stringendomi il cellulare all'orecchio «dimmi tutto.»

«Ali. Sono con mia madre. Non posso parlare di queste cose.»

Sbuffai e alzai gli occhi al cielo.

«D'accordo. Allora tieni i tuoi segreti per te, se ci tieni così tanto.»

Risi, ma lui non lo fece.

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