TOM
«Ancora nulla.» sbuffò Amber scocciata, riemergendo da sotto le coperte e stendemdosi al mio fianco, che nel mentre ero impegnato a fissare un punto indefinito del soffitto bianco di casa sua. Facendola fare. Qualsiasi cosa stesse facendo.
Avevo rifiutato il sushi per rimanere a casa con Amber a vedere Orgoglio e Pregiudizio, a mio parere il film più palloso della storia dei film pallosi.
O almeno, era carino la prima volta, ma dopo la decima volta avrei preferito trovarmi coinvolto in un incidente stradale piuttosto che riscoprire le sorti di Elizabeth Bennet e Darcy. Il finale del film non sarebbe cambiato.
Non mi biasimerete se, dopo la quindicesima visione del film, il mio coso non si alzava nemmeno con l'aiuto della sua mano.
«Si vede che è stanco anche lui, non prendertela con me!» dissi, voltandomi verso di lei. Con la coperta si copriva il corpo nudo e i suoi capelli erano scarmigliati, a causa di quei minuti passati in mezzo alle mie gambe.
Non avevo voglia di fare sesso, quella sera. Se avessi detto un semplice 'no' mi avrebbe fatto patire le pene dell'inferno.
«Perchè fai così, Tom?»
Alzai un sopracciglio.
«Così come?» mi portai un dito alla bocca, cominciando a mangiucchiarmi l'unghia del pollice.
«Scopi con un'altra?»
«Che cazzo dici, Amber?»
«Non lo so. Abbiamo provato in ogni modo possibile e immaginabile e non riesco nemmeno a fartelo alzare!»
Sbuffai. Ero stufo di litigare con lei un giorno si e l'altro pure.
Continuando così la nostra relazione sarebbe finita malissimo. E forse sarebbe stato meglio così.
«Amber. Non è che posso stare tutti i giorni ai tuoi comodi.» mi alzai dal letto e mi infilai i boxer, mentre lei acciuffava il suo reggiseno con un'altro potente sbuffo.
«Non facciamo nulla da due settimane, Tom. Che c'è? Stai perdendo interesse per me?»
«Non sto perdendo interesse. Semplicemente litighiamo un giorno si e l'altro pure. A volte scompari nel nulla. Questa cosa mi da un po' da pensare, sai.»
Lei si infilò gli slip e si alzò dal letto, guardandomi con la mascella contratta e i pugni chiusi lungo i fianchi.
«Ti da da pensare cosa? Non ti fidi di me, forse? Sai meglio di me che non ti tradirei mai!»
«Non ho mai detto che-»
Lei mi zittì con un semplice movimento della mano, indicandomi la porta di ingresso.
«Esci di qui.»
«Amber, ti prego-»
«Vestiti ed esci di qui. Quali di queste parole non capisci?!» sbottò, lanciandomi il viso i miei jeans e la mia maglietta, che io infilai alla velocità della luce, insieme alle scarpe.
«Ascoltami Amber-»
«Thomas. Lasciami sola. In questo momento sei l'ultimo dei miei pensieri, credimi.»
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Perché Tu?
Teen FictionAlissa ha diciotto anni e si è trovata costretta a trasferirsi in una scuola del tutto nuova. Non conosce nessuno, a parte il suo migliore amico delle elementari, ma, con sua grande sorpresa, fa presto a fare amicizia. È la classica ragazza per bene...