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CODY

«Dobbiamo parlare di una cosa importante.» dissi, sedendomi sul divano accanto ad Alissa, con una birra in mano. Avevamo messo in TV una serie True Crime. Quella su Jeffrey Dahmer, che Netflix ha ben deciso di farlo interpretare da un bonazzo come Evan Peters, che però faceva la sua sporca figura.

«Halloween è tra due settimane e ancora non abbiamo deciso da cosa travestirci.»

«Io non mi travesto, Cody.» sgranai occhi e bocca, mettendo su un'espressione ridicola, a giudicare dal fatto che Alissa si stava trattenendo da non scoppiarmi a ridere in faccia.

«Stai scherzando, spero. È Halloween, cazzo!»

«Sembro una ciambella con i costumi di Halloween!»

Alzai gli occhi al cielo. Lo aveva sempre detto e io le avevo sempre detto che non era vero. Ero fiero di avere lei come migliore amica e non doveva sottovalutarsi.

«Ma se sei una bomba sexy! Dai!»

Tornai a guardare verso la TV e accavallai le gambe.

«Stranger Things.»

«Cosa?» alzò un sopracciglio.

«Coinvolgiamo anche gli altri e travestiamoci dai personaggi di Stranger Things.»

La guardai. Non sembrava convinta nemmeno un po'.

«Dai Ali. Ti diverti! Fidati di me.»

Lei aprì la bocca per rispondere ma, proprio in quel momento, suonò il campanello.

«Vado ad aprire.» sbuffai, mettendo pausa ed alzandomi dal divano.

Uscii dalla mia stanza e scesi le scale con le mani in tasca. Mio nonno era alla porta che stava parlando con qualcuno dall'altra parte.

«Nonno fa freddo. Non stare troppo contro la corrente.» lo affiancai e, quando vidi Ethan, mi bloccai sul posto, perdendomi in quegli occhi.

Indossava un cappotto lungo e una sciarpa intorno al collo. I capelli erano scompigliati e le mani erano in tasca.

«Che ci fai qui?»

«Passavo casualmente di qui.» era una bugia bella e buona. Lo vedevo dal fatto che aveva iniziato a grattarsi la nuca.

«Entra, ragazzo.» disse mio nonno, ridendo. Costringendomi a guardarlo male.
«E tu perché mi guardi male?»

Ethan entrò in casa, divertito, e mi affiancò levandosi il cappotto e appendendolo all'appendi abiti.

«Andiamo.» borbottai, iniziando a salire le scale. Mi accorsi solo dopo che gli stavo stringendo la mano, e questo mi portò ad arrossire ancora di più.

«Non fate nulla, voi tre.» mio nonno si raccomandò, guardandomi con un ghigno.

«Nonno!» ero ormai un peperone.

«Non ho detto nulla di male!» lo sentii dire, quando ormai io e Ethan eravamo sul pianerottolo.

«Voi tre? Cosa-»

«Ciao Ethan!»

Il ragazzo sgranò gli occhi di colpo, mentre io entravo tranquillamente in camera e mi facevo ricadere sul materasso, prendendo il telecomando e stoppando la serie.

Il mio... ragazzo? Non sapevo nemmeno io come definirlo. Comunque iniziò a passare lo sguardo da me ad Alissa, visibilmente a disagio. Era ancora sulla soglia di camera mia e penso che stesse pensando di darsela a gambe levate.

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