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CODY

«Stasera esci, quindi?» sobbalzai, non appena sentii la voce di mia madre dietro di me. Stavo scegliendo i vestiti per quella sera. Nulla di troppo elegante: un paio di jeans e una felpa nera.

«Si, ti ho avvertita alcuni giorni fa, non ricordi?»

Lei annuì.

«Con chi esci?»

Alzai gli occhi al cielo.

«I soliti. Alissa e Summer. Tom non ci sarà, ha in programma di vedere un film con Amber.»

«Non avevano litigato?»

«Non li capisco nemmeno io, quei due.»

Silenzio.

Dopo poco, lei, decise di romperlo nuovamente.

«Beato tra le donne, mh? Sei un ragazzo fortunato!»

Mi voltai a guardare la donna davanti a me. Aveva un sorriso sulle labbra e le braccia incrociate al petto.

«Si... si sono fotunato...» scrollai la testa, togliendomi la maglietta per poi dirigermi in bagno per prendere il deodorante.

«Stavo scherzando, Cody, non prendertela, dai.» si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla fronte.

Amavo mia madre, era la donna della mia vita. Ma di fare coming out proprio non se ne parlava. Non ero ancora pronto. Dovevo prepararmi a una reazione esagerata, una reazione del tipo "non sei più mio figlio. Esci da questa casa". E poi? Dove sarei andato?

«Cody,» mi risvegliai dai miei pensieri, e guardai mia mamma dal riflesso dello specchio, mentre mi sistemavo i capelli «sai che puoi dirmi tutto, vero? Non ti giudicherò mai.»

Non risposi e una parte di me quasi avrebbe voluto trovare conforto tra le sue braccia, dirle ciò che provavo, ciò che ero.

«Tesoro?» abbassai lo sguardo, stringendo i bordi del lavandino nei pugni.

«Non è nulla, mamma.» feci un sorriso, riprendendomi ed uscendo dal bagno.

«Tesoro... sono tua madre... capisco quando qualcosa non va.»

Mi infilai la maglietta, prima che lei venisse a circondarmi con le braccia i fianchi, il mento appoggiato alla mia spalla.

«Non è nulla... davvero...»

«Se non ti senti pronto a dirmelo va bene... ma voglio che tu sappia che qualunque cosa sia io ti vorrò sempre bene.»

Sospirai, togliendo i pantaloni della tuta e indossando il paio di jeans che avevo scelto.

«Tu... cosa ne pensi degli... omosessuali?» non so dove trovai il coraggio ma glielo chiesi comunque.
Mi sedetti sul letto e guardai la donna davanti a me, che mi sorrideva.

«Penso che ogniuno debba fare quello che si sente di fare. Se a una persona piacciono le persone del suo stesso sesso non può fare male a nessuno, dico bene?»

«Si... giusto... giusto...»

«Perchè lo chiedi?»

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