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ALISSA

«Ma non manca più di un mese ad Halloween?» chiesi confusa guardando Summer, che era ricomparsa a scuola dopo una settimana di assenza.

Guardai nuovamente il mio cellulare. L'invito occupava tutto lo schermo.

Era un volantino, come quelli che si appendono in giro per la città per invitare i cittadini ad un evento importante.

«Si, lo so. Ma il locale che la organizza manda sempre gli inviti prima del tempo. È meglio così, fidati, almeno hai il tempo di scegliere cosa indossare.»

«Aspetta.. dobbiamo anche travestirci?»

«È una festa di Halloween, Ali. Certo che dobbiamo travestirci!» mi sorrise Tom.

Amber, accanto a lui, non aveva ancora proferito parola, ma mi stava letteralmente fulminando con lo sguardo. Non era certo mia intenzione parlare con lei.

Mi voltai verso Cody, che se ne stava appoggiato al suo armadietto con le mani in tasca. Era dalla festa che si comportava in modo strano, come se non avesse voglia di stare con me.

«Tu ci vai?»

«Certo che Cody verrà! Vero Cody?»

Il mio migliore amico guardò Summer con aria scocciata, aveva delle occhiaie che toccavano terra e sembrava uno zombie.

«Boh.. si..»

«Hey amico che succede? È da giorni che non ci sei con la testa!»

«Lascialo Tom» sbuffò Amber «sicuramente avrà i suoi motivi per stare così di merda.» detto questo gli lanciò un occhiataccia, stessa cosa deve con me.

Vidi Cody sgranare gli occhi per poi andarsene, senza dire una parola.

Iniziai a guardargli la schiena, mentre se ne andava, non voltandosi nemmeno indietro.

«Andiamo, Amber. Ci vediamo in classe, ragazzi.» disse Tom, prendendo la mano alla sua ragazza per poi trascinarla via, sotto gli sguardi confusi miei e di Summer.

TOM

Questo era troppo, assolutamente troppo. Amber era la donna della mia vita, mi aveva salvato da... tutto. Non aveva mai tradito la mia fiducia e mi era sempre stata accanto. Ma non poteva squadrare così male i miei amici, che prima erano anche i suoi.

«Non fare così, Thomas!» mi chiamò con il nome completo, e ciò mi portò a stringere i pugni lungo i fianchi. Odiavo quando le persone mi chiamavano così.

«Così come?» chiesi, voltandomi verso di lei che si era fermata all'improvviso, i piedi piantati a terra e le mani sui fianchi, in viso un'espressione quasi scocciata.

«Così.» disse lei, con uno sbuffo.

«Perchè improvvisamente sembri avercela con Cody e Ali? Che ti hanno fatto?»

Lei mi guardò e fece spallucce, sospirando e mettendomi una mano sulla spalla.

«Cody non è chi credi che sia.»

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