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BLAKE

Non so per quanto tempo ci baciammo, sapevo solo che, una volta staccati, sentii come un vuoto, senza neanche sapere il motivo.

Le sue labbra erano morbide contro le mie, e sapevano di ciliegia. La sua pelle era morbida contro la mia mano e il suo respiro caldo sul mio viso.

Quando ci staccammo lei aveva gli occhi chiusi, ma quando li aprii e vidi quelle iridi marroni puntate sulle mie sentii il cuore mancare di un battito.

Mi guardai intorno, King aveva la bocca spalancata e io lo guardai con un sorriso beffardo, mentre mettevo un braccio attorno alle spalle di Alissa e andare via una volta per tutte.

«Hasta la vista, Mark.» lo presi in giro, dirigendomi, insieme alla ragazza, verso i nostri amici, che ci guardavano con occhi e bocca spalancati.

«Chiudete quelle bocche, che se Ethan mangia di nuovo una mosca lo faccio soffocare questa volta.»

«Hai già mangiato una mosca?» lo prese in giro Johnson, come se avesse il diritto di farlo.

«Taci, Johnson.»

Cody abbassò lo sguardo.

«Quindi avete deciso? Pizza o sushi?»

«Abbiamo prenotato il sushi tra mezz'ora.» rispose Alex.

«Ok, bene. Iniziamo ad avviarci.» mi dirigo verso la macchina di mio zio.

«Tu vieni con me, Alissa?»

«No, vado con Cody.»

Ouch. Colpo basso.

«Ethan. Vieni sù.»

«Cosa?! Io devo guidare la MIA macchina. Perché invece non fai salire Aaron e Summer?»

Alzai gli occhi al cielo, e feci cenno ai due di salire in auto.

Non fu affatto una passeggiata.

Assolutamente no.

La fidanzata del mio amico mi urlava nelle orecchie, ripetendomi infinite volte di non osare far soffrire la sua amica Ali, altrimenti me la sarei vista con lei. Come se mi importasse della mocciosa.

Aaron non parlava. Si limitava a ridacchiare ogni qualvolta che alzavo gli occhi al cielo o che sbuffavo.

Stronzo.

Arrivammo al ristorante di sushi. Erano già tutti fuori, stavano aspettando noi. Summer mi aveva costretto a prendere la strada più lunga perché "è la più sicura, non vorrai ammazzarci".
In quel momento avrei volentieri dato alla ragazza una botta in testa, così da farla svenire e farla tacere per tutto il viaggio.

Parcheggiai alla benché meglio e misi la pistola nel vano portaoggetti, sotto lo sguardo di Aaron, che fissava l'arma quasi mangiandola con lo sguardo.

«Come cazzo fai a state con quella? È una rompi coglioni.» gli dissi, dopo essermi assicurato che Summer fosse scesa dall'auto. Aveva già raggiunto gli altri davanti all'ingresso.

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