"All'inizio cerchi di sopravvivere e poi muori "La casa era soleggiata, quel giorno più del dovuto. Nonostante le finestre fossero coperte da tende colorate, il sole riusciva a filtrare e a confondersi con il parquet marroncino che vi era nella stanza. Il sole colpiva appena le candide e magre gambe della nonna. Egli si era molto affaticata nel correr dietro al pallone che suo nipote continuava a tirarle sui piedi così fu costretta a sedersi sulla sedia a dondolo.Il sole le provocava un fastidio enorme. Lo considerava come se fosse una luce immensa, accecante. Era ormai abituata al buio. Il suo cuore batteva all'impazzata segno che doveva calmarsi altrimenti avrebbe provocato uno di quei tanti attacchi di cuore. Ultimamente essi erano diventati frequenti e fastidiosi. Le capitava spesso che nella sua mente riaffiorassero ricordi passati,taglienti e dolorosi. Voleva una possibilità sicuramente,nel ritornare nel passato e placare tutti i rimorsi e rimpianti che la stavano mangiando dentro.
Ogni giorno, ogni volta che era sola ripensava con rammarico e con un sorriso malinconico agli eventi passati. La sua, di vita, non era stata una delle migliori,ma ogni giorno ringraziava quel Dio in cui tutti credevano che fosse viva. Col tempo aveva imparato ad apprezzare la sua vita.
Mentre era assorta nei suoi pensieri venne riportata bruscamente nella realtà da forti urla. Si spaventò e non appena sentì una porta sbattere si accorse che la figura minuta della sua piccola Bella, che poi piccola non era più, si stava avvicinando a lei. Era la sua gemella preferita, coi suoi capelli morbidi e i suoi occhioni dolci ammaliava chiunque la stesse guardando. Insieme al fratello era cresciuta con la nonna, più che una nonna era una mamma per lei. A volte riusciva a pensare dove fosse finita la mamma, se fosse stata così come era lei o era più bella. Tante volte la nonna le raccontava aneddoti della sua vita e sembrava che in qualche modo le volesse raccontare di sua madre. Quel giorno a scuola i suoi compagni erano stati più crudeli del solito oltre a prenderla di mira l'avevano derisa sul fatto che metteva quasi ogni giorno le stesse cose e che nessuno l'aveva mai vista con suo padre o con sua mamma. Lo raccontava con degli occhi piangenti e un'aria tanto angosciata che alla nonna le si rattristò il cuore. -Nonna, siamo cresciuti con te ed è per questo che ti voglio bene come se fossi tu la mia vera mamma. Non ho la più pallida idea di chi era mamma. Se era una prostituta, una donna per bene, un'amante dell'arte,della moda, della danza, del ballo, dello sport. Non so praticamente nulla su di lei e in un certo senso lo voglio scoprire. Alcune volte mi manca,nonna, non in quel senso che tutti sanno, mi manca chiamare qualcuno mamma e fa tremendamente male. Lo sai nonna? Sai che significa?- - Bella la vita non è sempre come noi la desideriamo. C'era una volta una ragazza tanto piccola e bella che fin da piccola vide sua mamma morire. Ascoltami bambina mia, oggi come ieri ti racconto una storia, ma non è come quella che ti raccontai ieri questa,Bella, è una storia vera.-Avviso:
NON APPENA LA STORIA SARÀ TERMINATA I PRIMI CAPITOLI VERRANNO REVISIONATI E MODIFICATI. Ciò comporta ad un non chiarimento della storia ,proseguendo più avanti. In ogni caso dal 11/12º esimo capitolo, i capitoli non verranno modificati salvo se ci sono errori di ortografia/grammatica.Potete trovarmi :
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Aggiungo tutte💋
Un bacione e alla prossima .
-Ross
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I have a dream #Wattsy2018 (IN REVISIONE)
FanfictionCamminava a passi lenti,indecisi. Si sentiva oppressa in quella città sconosciuta, si sentiva sola. In quella città estranea ci viveva,ma era come se fosse invisibile. Scappava ogni volta che le si paravano davanti problemi. Scappava perché altrimen...