5.Felicità

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Era arrivato il giorno decisivo.
Forse le nostre strade si sarebbero divise  o avremmo continuato a vivere insieme.
In quegli anni non gli avevo mai confessato cosa mi era successo o semplicemente cosa provavo. Decisi di scrivere qualcosa , qualcosa che loro avrebbero letto e avrebbero deciso se restare affianco a me o no ,indipendentemente dal posto in cui saremmo dovute andare.
-Care ragazze, come ben sapete non parlo. Nonostante  tutto, nonostante siete ignare della mia tremenda storia, nonostante non siete a conoscenza dei miei pensieri, nonostante non conoscete il mio vero nome , ci siete sempre state. Voi siete quella famiglia che ho perso 13 anni fa, siete la mia speranza e la mia certezza, quella che ho perso quando ho perso tutto. Io in realtà non mi chiamo Sad,bensì Allison. Fin da piccola mi hanno attribuito questo nomignolo perché ero sempre triste , ma la gente non si è chiesta mai il perché. Questa domanda nessuno se la poneva e nessuno se la pone tutt' ora. Lo sapete perché ero triste? I bambini all'età di due anni devono sognare, giocare, non devono crescere in fretta. Fin da piccola ho dovuto subire la violenza di mio padre che essendo sempre ubriaco picchiava sia me che mia madre. Vi starete chiedendo il perché sono qui ora accanto a voi senza proferire alcuna parola, ma come codarda sono qui ad ascoltare i vostri lamenti, le vostre tristezze. All' età di 5 anni ho assistito alla morte di mia madre. Non sono orfana. In giro per il mondo ho ancora mio fratello Jack e mio padre. Non sono venuti a cercarmi, non sono venuti a prendermi a portarmi via. Sono stata qui a sopportare tutti gli insulti dei bambini e voi nonostante tutto ci siete sempre state. Vi voglio dire di non andarvene come ha fatto mia madre, di non lasciarmi sola, di non lasciarmi sola ad affrontare il mondo. Sono troppo debole. Non lasciatemi qui a lacerare, a morire lentamente. Non costringetemi a parlare. Non so più parlare. Dopo la tragedia non ho più parlato e vi prego, non lo dite niente a nessuno. Perché voi, sì, voi non siete nessuno, voi siete tutto, siete il mio tutto. Siete le sorelle che ho sempre desiderato. E vi prometto che un giorno, che sarà tra un anno o chissà quando realizzeremo il nostro sogno. Perché sì, anche io ho il sogno di ballare con voi"
Diedi questa piccola lettera alle mie amiche che la presero lentamente, con molta titubanza.La finirono dopo dieci minuti. Avevano le lacrime agli occhi. Erano ferite ?
-Ally  non ti lasceremo mai.-  Ci abbracciammo fin quando qualcuno non ci chiamò da lontano.
Da lontano si intravedevano dei ricci ribelli.
Jennifer's pov
Sono ansiosa. Ansiosa. Ansiosa. Voi vi starete chiedendo il perché?
Circa dieci giorni fa scoprii che,chi era nell'orfanotrofio all' età di 18 anni doveva andarsene. Conoscevo tanta gente che aveva passato la propria infanzia e la propria adolescenza lì dentro e avevano preso una brutta strada. Era da giorni che mi tormentava un pensiero. Il pensiero della piccola Sad. Che fine avrebbe fatto? Avevo  già un figlio. Avrei dovuto addottarla. Ma lei avrebbe accettato? Lei avrebbe rinunciato alle proprie amiche per stare con me? Parlai con Trady che concordò pienamente il mio volere.  Decidemmo insieme che avremmo preso con noi sia Sad che le sue amiche , ma loro avrebbero accettato di stare con me e con Sad?
Era arrivato il grande giorno. Mio figlio,come loro, aveva 18 anni anche se non era pienamente d'accordo,accettò ugualmente. Erano circa le 10:00 con l'istituto avevo già parlato due giorni prima. Mi vestii semplice. Misi un paio di pantaloni neri eleganti , una canotta e una giacca di sopra. Come accessori misi una collana lunga e come orecchini indossai delle perle. Non mi truccai mentre i miei capelli castani e ricci li lasciai liberi .Scesi lentamente le scale. Aprii la macchina e mi ci infilai dentro. Accesi il motore e mi avviai verso una la risposta a tutte le mie domande. Arrivai all'istituto dopo circa 10 minuti. Nel giardino si intravedevano tre figure esili che piangevano a dirotto. Capii che erano loro. Così presi coraggio e le richiamai. Loro di scatto si girarono e dopo che Sad riuscì a capire chi ero, con le proprie amiche si avvicinò a me. Ero pronta? E soprattutto loro come avrebbero reagito? Avrebbero accettato? O avrebbero rifiutato? C'erano troppi punti interrogativi.
Sad's pov
Appena capii che la persona che ci stava richiamando da lontano era Jennifer mi alzai di scatto e andai verso di lei. Così fecero anche Nikki e Demi. Appena arrivai l'avvolsi in un caloroso abbraccio.Mi era mancata molto.Sul suo viso c'era stampata un'espressione di felicità,ma allo stesso tempo di ansia. Così,preoccupata le feci una faccia dubbiosa. Lei capendomi cominciò a parlare.
-Ragazze, non so come dirvelo. Prima di tutto mi presento. Sono Jennifer Cruise , l'assistente sociale. Sono venuta a conoscenza che dopo aver compiuto 18 anni voi, come altri, dovrete lasciare questo posto. Essendo che voi non avete una casa e né una famiglia avevo pensato se vorreste venire a vivere con me.-Rimasi allibita di quello che aveva appena detto. Era davvero disposta a prendersi cura di noi tre? Nessuna delle tre proferì parola così lei continuò a parlare.
-Si avete ragione, forse non vorrete, siete libere di scegliere. Io posso assicurarvi che mi prenderò cura di voi.-Noi tre in quel momento ci guardammo,io con un semplice annuire e Nikki e Demi con un'espressione felice la rassicurammo e la stringemmo in un caloroso abbraccio. Corremmo veloce a preparare i nostri bagagli. Dopo circa una mezz'ora eravamo pronte,ma prima che uscissi da quell' Istituto il quale era stato per 13 anni casa mia,andai a salutare Suor Gina. Dopo aver fatto tutto, io, Nikki e Demi ci dirigemmo verso Jennifer che aveva stampato in faccia un sorriso a 32 denti. Entrammo dentro la bmv di Jennifer con la speranza di poter vivere e non più sopravvivere. Durante il tragitto Jennifer ci aveva avvisato che avremmo condiviso la casa anche con suo figlio 18enne e con suo marito Trady. Inoltre ci aveva avvisato anche che per il momento avremmo avuto solamente una sola stanza da condividere. Il tragitto durò circa 10/15 minuti. Appena Jennifer parcheggiò l'auto io, Nikki e Demi lentamente scendemmo. Appena scendemmo la prima cosa che vidi fu una  splendida villetta di un colore arancione, era abbellita da un giardino che possedeva moltissimi alberi fioriti. Dopo aver ammirato con degli occhi da sognatrice la villetta,Jennifer ci fece segno di entrare. Appena entrammo ci accolse un profumo di lavanda. Mentre mi beavo di quel splendido profumo mi accorsi che qualcuno stava parlando. Appena aprii gli occhi vidi un paio di occhi che ci fissavano tutte e tre , con uno sguardo cupo, spento , pieno di solitudine. Forse avevamo qualcosa in comune.

I have a dream #Wattsy2018 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora