57. Sfida accettata

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Devi mangiare.
Devi mangiare.
Devi mangiare.
Ogni infermiera che entrava ripeteva continuamente le stesse cose.
Di giorno in giorno le cose non migliorarono per niente. Non avevo più quella forza di volontà che mi aveva spinto ad arrivare fino a quel punto.
Non riuscivo più ad ingerire niente che non fosse solo piccoli pezzi di frutta o pane.
La mia mente era ferma, lo era stata da cinque anni. Non volevo più pensare a nient'altro che non fosse me stessa , o quello che ne era rimasto.
In questi casi ci si andava dallo psicologo , si cerca di sfogarsi e si credeva anche che si ci stesse riuscendo.
Mi ero appena svegliata e notai che Harry non c'era .
Aveva passato due giorni interi qui senza muoversi o accennare di prendere un argomento . Io sul letto , lui sulla sedia e ci andava bene così, sapevamo che eravamo lì anche se non del tutto .
Io cercavo di evitarlo e lui mi assecondava , forse per facilitarmi la cosa. Diceva poche parole , il buon giorno oppure se volevo qualcosa ma io rifiutavo sempre. Si, dovevo aiutarmi da sola e loro poi avrebbero fatto il resto ,ma il problema era che non volevo essere aiutata.
Mi girai su un fianco e mi portai la coperta all'estremità del collo , faceva incredibilmente freddo in quell'ospedale e quel camice non era di un caldo confortante , anzi peggiorava il mio mal umore .
Sentii dei passi venire verso la mia stanza e poi successivamente aprire la porta. La figura di Harry comparve con una busta in mano . Aveva il capo chino e guardava distrattamente il cellulare, non si accorse neppure che lo stavo fissando . In quella bustina si poteva notare che c'era qualcosa di invitante e delizioso cosa che fece brontolare la mia pancia .
Nell'ospedale non passavano il cibo più buono del mondo , anzi era troppo muscoso e viscido , forse per questo non mandavo giù niente.
Appena staccò gli occhi del cellulare notò che lo stavo fissando .
-Ah, sei già sveglia.- Non capii se fosse una nota di delusione o di sollievo .
Mi spostai e sistemai  meglio il cuscino , pronta a mangiare.
Si stava per avvicinare quando invece si avvicinò alla sedia e la spostò in modo tale da essere più comodo . Si tolse il cappotto e lo poggiò vicino ai miei piedi. Faceva tutto con estrema calma e lentezza.
Non accennò nemmeno uno sguardo verso la mia direzione mentre io lo stavo fissando . Che aspettava a darmi quella dannata ciambella o quel che era ?
Si sedette e cominciò ad aprire il sacchetto.
Ah, finalmente!
Si prese una ciambella dal gusto invitante e se la portò sulle labbra , gustandone poi il sapore . La guardavo con la bava in bocca . Perché mi faceva questo ? E perché sopratutto smaniava con quel telefono fastidioso?!
-Che c'è?-
Inarcai un sopracciglio . Faceva sul serio ?
Con l'orgoglio che mi ritrovai mi girai dall'altra parte . Cazzo , stavo morendo di fame e il mio stomaco mi tradiva. Continuava a brontolare in un modo estremamente fastidioso tanto da far provocare un sorrisetto ad Harry. Nonostante lo odiassi mi faceva piacere che in qualche modo stava bene lì.

-Vuoi per caso questo?- Me la mise quasi sotto il muso e la tentazione di morderla fu forte.
Presi un respiro profondo e ci misi tutta la mia buona volontà per non cedere.
-No.- Ingoiai il groppo che mi si era formato in gola. La mia risposta più che fredda suonava disperata.
-Non sembra che il tuo stomaco la pensi allo stesso modo.- Si divertiva a prendermi in giro ?
Lo ignorai e gli diedi le spalle .
Non volevo cedere , lo avevo fatto fin troppe volte e l'ultima era stata sicuramente accettare di andare da lui .
Sentii che stava aprendo il sacchetto e il mio sollievo cominciò a crescere , sperando che fosse almeno per me .
-Tieni, piccola.Stai morendo di fame.-
Da quando era diventato così dolce e premuroso?
Esitai un po' ma poi alla fine l'afferrai e la portai sulle mie labbra , assaporandone prima il sapore. La glassa che c'era sulla ciambella era buonissima, al cioccolato bianco. Chiusi gli occhi e mi beai di quel gusto così meravigliosamente meraviglioso.
-Prego eh.-
Disse con un tono sarcastico. Mugugnai un grazie , masticando in modo lentamente.
Appena la finii mi pulii il muso con le maniche della veste . Mi appoggiai di nuovo meglio sul cuscino ed emisi un sospiro, ma no di frustrazione .
-Il cibo dell'ospedale fa schifo.- Affermai quasi divertita ma non sapevo il perché. Non avevo toccato cibo da almeno due giorni, o al massimo solo un pezzetto di pane con un po' d'acqua . Non riuscivo nemmeno ad aprire completamente gli occhi dalla stanchezza, infatti in parte era anche per questo che c'era sempre silenzio se non per la musica classica che metteva Harry, a quanto pare si rilassava così .
-Il cibo spazzatura fa mangiare chiunque .-
Ed era vero. Per quanto male facesse in qualche modo era sempre un rimedio per tutto , anti- stress, anti-depressione e ti confortava pure , ma era sempre lì anche quando sprizzavi di gioia cioè mai.
-Già.- e ci limitammo ad annuire in modo silenzioso.

Con lo stomaco quasi pieno riuscii a dormire in modo tranquillo senza nemmeno accorgermene del freddo che avevo.
Si stava quasi bene , la compagnia di Harry non era poi così sgradevole.
Prima di dormire mi aveva avvisato che sarebbe uscito e già a dire il vero mi mancava . Mi sono svegliata senza di lui e la tristezza cominciava a persistere .
Si, erano passati un sacco di anni prima che ci rivedessimo , ma ci bastava solo un po' di tempo per poter riallacciare i rapporti , anzi a crearli.
In quel momento non riuscii a capire per quale motivo fece quella scelta ,presa da un attacco d'ira e di gelosia e forse anche di egocentrismo non mi soffermai al dopo . Era stato giusto così ?
Era stato forse il modo adatto per dirci 'È bello rivederti?'
Col passar del tempo ebbi la possibilità di riflettere molto e di capire che non riuscivo più a stare con una famiglia, avevo perso ormai tutto fin da piccola , non mi restava che il niente.
Forse è innaturale l'attaccamento dei propri figli alle mamme , le cerchi e basta senza chiederti un perché . Quando cominci a crescere certo , si ci abitua a stare del tempo lontani di casa , ma come si ci può abituare ad una morte ? Così da un momento all'altro?
Avevo cercato di fingermi la brava sorella con Jack perdonandolo ma forse in realtà in cuor mio non riuscivo più a farlo , mi aveva ferita troppo tanto da non permettergli più di poter riparare in qualche modo il mio cuore già spezzato .
Avevo cercato in tutti i modi di essere leale sopratutto con me stessa , di non fuggire almeno non questa volta . Avevo attaccato sotto i miei piedi delle catene che si, avevo la capacità di togliermele ma non lo volevo farlo. Fingevo di star bene , o forse mi stavo solo illudendo , era vero il mio amore per Gimmy ?
Si bhé era quello che pensavo e che soprattutto volevo . Chi mi aveva trattato meglio di lui ? E forse da questo mi feci abbindolare .
In questi anni ero riuscita a cavarmela da sola , ad accendere un fuoco e a cercare l'elemosina . Avevo cercato di ballare qualche canzone per strada ma non avevo più le forze . La gente provava forse troppa compassione per me , non sembrava proprio che avessi diciotto anni anzi avevo un viso troppo da ragazzina e degli occhi di un verde troppo spento per poter risplendere di nuovo . Dove era andata a finire la mia determinazione?

-Già sveglia ?- Sussultai un po' mettendo da parte i miei pensieri. Era passato troppo tempo da quando se n'era andato  , ma forse mi sembrava tutto un'eternità .
-Ci hai impiegato molto tempo .- Ammisi , dicendogli indirettamente che mi era mancato fin troppo.

-Ho dovuto firmare un sacco di scartoffie per portarti via da qui.- Spalancai gli occhi.

-Cosa hai detto?- Ripetei con incredulità .

-Qui non sanno fare un cazzo. Che mangiare poi, ti sembra che quei chili crescano da soli?

-So badare a te meglio di tutti quelli che si credono infermieri e o quel che siano . A piccoli passi riusciremo di nuovo a camminare , te lo prometto.-
Rimasi lì , sul punto se piangere o ridere. Stava dicendo sul serio ?
Dovevo stare qui almeno un'altra settimana e di certo l'idea non mi allettava poi chissà quanto . Ma non potevo tornare da lui, perché ? Perché mi costava tanto accettare senza fare troppi indugi ?
Per scaricare la tensione e forse anche il sollievo scoppiai a ridere .
Si girò,mentre stava mettendo a posto alcune cose,con uno sguardo confuso
-Perché stai ridendo ?-
Cercò di nascondere il sorriso che gli aveva fatto spuntare le fossette un po' più scavate del solito .
-Non sai badare a te stesso figurati a me !- Spalancai le braccia e spostai la coperta che non riscaldava per niente .
Corrugò la fronte.

-Stai forse diffidando delle mie capacità ?-
Chiese con quasi incredulità .

-Forse.- Lo stuzzicai un po'.

- Scommettiamo che ti faccio arrivare almeno a 50 kg e che ti farò stare bene meglio di chiunque altro ?-
Cercai di ridere ancora ma ormai il mio divertimento si stava già diradando.
Cosa intendeva fare ?
Non gli feci notare il mio tentennamento perché sapevo che prima o poi lo avrei deluso o lui lo avrebbe fatto a me , e non ero certa se ancora volessi scappare da tutto questo .
-Staremo a vedere.- Sfida accettata. Mentre nella mia mente stavo già preparando un piano di fuga.

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