56. Sono qui per salvarti

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Mi strofinai gli occhi , cominciai ad aprirli mentre mi stiracchiavo . Era un caldo confortante e il morbido cuscino mi chiedeva altri cinque minuti di sonno. Mi girai di fianco e cominciai a rendermene conto . Dov'è andato a finire il freddo glaciale ? E il pavimento duro ? E le urla ? Le macchine ? Il rumore assordante del treno ? Dove mi trovavo ?
Mi alzai di scatto ed ebbi come previsto un giramento di testa . Non avevo più né la mia maglia striminzita e né i capelli appiccicati in faccia . Mi guardai la pelle e quella che fino a qualche ora prima era sporcizia mischiato con sangue ora c'era  solo la mia pelle olivastra che splendeva e mi soffermai sul fatto se non fosse il giorno di Natale .
Sentii un rumore provenire dietro le mie spalle e mi girai di scatto , quando vidi una figura slanciata venirmi incontro sorridendomi. Portava un vassoio e da come lo teneva sembrava pesante e questo significava più cose da mangiare . Nonostante cercavo di nascondere la mia felicità non ci riuscii era passato fin troppo tempo dall'ultima volta che feci una vera e propria colazione . Non lo ringraziai neppure , presi il vassoio e me lo portai sulle mie cosce rendendomi subito conto che erano nude e non più coperte dai jeans troppo larghi ormai .
Alzi lo sguardo stranita e lo guardai titubante , per quanta fame avessi , la mia paura più grande prevalse .
-Sta' tranquilla . Ti sei addormentata prima che arrivassimo quindi ho preferito lavarti prima di metterti comoda e non volevo che portassi ancora quegli stracci.-
Si mise a sedere di fianco a me spostando di poco la coperta sulle mie cosce. Era molto cambiato dall'ultima volta che lo vidi . Non aveva più quei boccoli e nemmeno quelle fossette così adorabili . Il suo viso era sciatto e ormai privo di espressione . Era dimagrito tantissimo , e se prima la sua figura era imponente ora lo era un po' di meno .
Decisi di mangiare prima il cornetto che ancora era caldo per poi passare ai pancakes e alle fette biscottate ricoperte di Nutella . Aveva ben capito quanto la adorassi. Mentre sorseggiavo piano il succo d'arancia mi venne un conato di vomito e così fui costretta a far quasi ribaltare il vassoio prima di correre di fronte a me , che si poteva ben notare che c'era il bagno .
Mi sentii male . Mentre cercavo di buttare tutto ciò che avevo ingerito Harry mi venne dietro e mi tolse i capelli dalla fronte , ero madida di sudore e piccoli dolori cominciavano a nascere sul ventre .
Avevo mangiato troppo , o almeno era così nei miei standard . Dovevo andarci piano , ormai il mio organismo non era più abituato a così tanto cibo tanto che ormai mi bastava un pezzo di pane per sopravvivere . Dopo aver vomitato l'ultima cosa che avevo appena deposito nello stomaco,mi appoggiai al muro , mentre Harry in modo delicato bagnava un asciugamano per poi mettermelo sulla fronte .
Non riuscii ad alzare lo sguardo , non riuscivo più a guardarlo , volevo solo tornare nella mia vecchia vita e morire senza più rimorsi . Erano questi gli accordi ma temevo che non li avrei rispettati , a cominciare da adesso.
-Credo proprio che dovremmo andare in ospedale.-

34 kg. Cominciai a vederci sfuocato.
34.
34.
34.
La voce incredula di Harry si insediò nella mia mente. Aveva insistito purché entrasse anche lui , e questo era il risultato .
Cominciai a tremare. Guardai di fronte a me senza dire una parola mentre da una guancia scendeva una lacrima.
Era passato molto tempo da quando mi presi cura di me stessa. Ricordo che mi mettevo sempre davanti allo specchio e ispezionavo ogni singola curva del mio corpo. Partendo dai piccoli seni che mi ritrovavo scendevo fino ai fianchi , li carezzavo fino a scendere al bordo delle mutande . Mi accarezzavo sempre il ventre , a volte mi piaceva mettere le dita nell'incavo del mio collo era in qualche modo rilassante. Non riuscivo a contarmi le costole segno che ero ben in carne o che comunque stavo bene .
C'erano momenti in cui riuscivo a notare e a toccarmi un filo di pancia , mentre altre volte si appiattiva. Era stupido , si allarga , si restringe , e odiavo quando vedevo il mio corpo come se fosse un elastico .
Negli ultimi tempi però era stato Gimmy a toccarmi e non mi rilassava come quando lo facevo io. Si , era molto e dico molto eccitante ma solo quello e basta . A volte mentre mi accarezzava mi venivano in mente ricordi della mia infanzia e non riuscivo più a stare lì dentro , come se da un momento all'altro potessi soffocare.
Col passare del tempo il mio umore cambiava radicalmente e questo comportava a tenermi lontana da tutti , perfino dal mio corpo. Mi rifugiavo spesso nei bagni pubblici cosa che non mi permetteva di guardarmi perfettamente, denudata dei miei vestiti . Sentivo lo scricchiolare delle ossa , certo , avevo notato che ormai non sentivo più la pesantezza delle mie gambe , ormai negli ultimi tempi non riuscivo nemmeno a stare alzata sui miei stessi piedi che c'era sempre quel filo di vento che mi spostava sempre un po' più in là. Certo , la maggior parte delle volte ero ubriaca fradicia e ciò placava in parte il brontolio che mi veniva spesso , ma ormai ci avevo fatto l'abitudine .
Ci si abitua a sopravvivere.

Harry mi prese dalle spalle e mi fece scendere dalla bilancia . Accanto a me c'era anche una dottoressa che aveva aperto già la sua cartella e cominciava a scrivere tutti i miei dati. A volte tentennavo a rispondere , dovevo dire la verità oppure no ?
Harry mi avvolse nelle sue braccia che mi diedero conforto . Non riuscivo più a rendermi conto che ero sul filo di rischiare di morire veramente.
Avevo fatto spesso questo tipo di pensiero, quando devo morire ? Ma appunto era solo un pensiero. Ma ora , ora che l'avevo toccata , ora che era impressa sulla mia pelle mi costava molto cancellarla , e non ne avevo nessuna forza per farlo.
-Dobbiamo urgentemente ricoverarla. Non sono sicura se ormai è troppo tardi. Per la sua età è una cosa gravissima , non è sotto peso, è vicina alla morte. Devi essere forte , signorina , ci devi aiutare ad aiutarti.-
Strinsi un dito della mano destra di Harry , cercando di non crollare. Lo strinsi più forte per fargli capire che mi doveva salvare.

-Faremo una settimana di prova , dovrà almeno prendere un chilo , se ci renderemo conto che la sua  dieta non funzioni allora dovremmo prendere altri provvedimenti.-
Poi con il suo sguardo glaciale si rivolse ad Harry.
-Tu sei ? È minorenne la ragazza ?-
Si irrigidì così mi spostai e le risposi con un filo di voce .
-Si , ho 18 anni. Ho io la tutela di me stessa.-
Detto ciò se ne andò , esortandoci di aspettarla nella sala d'attesa.

-Sad?-
-Mh.-
-Sono qui per salvarti.-

I have a dream #Wattsy2018 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora