IL VICOLO

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Nessun rumore vicino, eppure, sento voci, risate sguaiate perforarmi i timpani, sono lontane ed arrivano chiare come se fossi lì con loro

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Nessun rumore vicino, eppure, sento voci, risate sguaiate perforarmi i timpani, sono lontane ed arrivano chiare come se fossi lì con loro. Apro gli occhi sbattendoli più volte prima di riuscire a mettere a fuoco, la luce del lampione quasi mi brucia le iridi. Non capisco il motivo per cui mi trovo sdraiato per terra in questo vicolo buio e desolato. Cerco di alzarmi, ma il mio corpo è pesante, aiutandomi con le mani, mi spingo verso l'alto, ritrovandomi seduto nel bel mezzo di....non ne ho idea, non so dove mi trovo.

 Mi chiedo cosa ci faccio qua e come ci sono arrivato. Passandomi una mano sul viso, resto paralizzato alla vista di così tanto sangue nel ricoprirla, realizzando qualche istante dopo di essere seduto in una pozza di sangue, mi domando di chi possa essere dato che io, sono vivo. Mi guardo intorno, allarmato, certo di trovare chissà che atroce scenario, un cadavere mutilato o sa dio quali cose orribili, quando invece un po' sollevato, mi rendo conto di esserci solo io, niente morti, niente atrocità, eppure tutto questo non ha senso. Altre volte ho avuto il piacere di ubriacarmi al punto di avere dei buchi della serata trascorsa, ma questo è assurdo non me lo spiego. 

" Ehi ragazzino.....finalmente ti sei svegliato!"

 Mi si gela il sangue nell'udire una voce tranquilla, troppo pacata per essere d'avanti ad uno scenario così macabro. non vedo però nessuno, può essere che l'ho immaginato. starò impazzendo, si....si, tutto questo è certamente un brutto sogno, ora mi sveglio. Quando si pensa che peggio di così non può andare, beh non è vero, sconvolto dai fatti, come se non bastasse, un profumo inebriante mi sconvolge i sensi provocandomi un bruciore alla gola, come se avessi appena ingoiato della cenere incandescente, fa male. Un dolore lancinante mi sta squarciando il cervello, le voci sono sempre più acute, troppo forti. Il mio corpo si è appena mosso senza che me ne rendessi conto. 

" Ora basta o la ucciderai"

Una mano mi scaraventa lontano dal corpo a cui mi sono avvinghiato senza capire ne come ne quando mi sono alzato da quella pozza di sangue, ritrovandomi nel punto più scuro di questo vicolo, con i denti ben conficcati nella giugulare di......no ho la più pallida idea di chi sia. imbambolato a fissarmi le mani grondanti di sangue, cerco di metabolizzare cosa è appena accaduto, niente migliora quando il mio sguardo incontra il mio riflesso, proiettato nella vetrina di un negozio chiuso ormai da ore. Provo un forte senso di nausea e ribrezzo alla vista di questo me che non riconosco. I miei occhi verdi sono ora coperti da venature di sangue scuro, talmente rosse che sembra quasi nero, I capelli viola, mi ricadono fin sotto al mento appiccicosi ed umidi, ciò che gocciola da essi non è acqua bensì ancora sangue. 

<<Chi sei? Perchè non hai paura? come fai ad essere impassibile davanti ad una scena del genere?>>. Vorrei fare altre mille domande, nella mia testa se ne crea una al secondo.

<<Non mi spaventa il sangue, anzi, ne sono attratto>>.

 Un uomo alto poco più di me, con un viso dolce ed un sorriso che mostra due fossette, è ora dietro di me, i nostri riflessi si guardano ed io mi sento tranquillo.

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