A PRESTO BABY

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JUNGKOOK....

Immaginavo gli inferi un posto diverso da come mi si presenta, mi ricorda molto il Valhalla descritto nei miei libri. Trovo inquietante il lamento delle anime disperse che echeggia per il regno. Ora che mi trovo qua, anche se non fisicamente, la tentazione di correre a cercare il mio amato Taehyung è forte, purtroppo la razionalità me lo impedisce. Non posso perdere di vista il vero motivo per il quale ho scelto di essere io soltanto a correre i rischi per venire in questo luogo.

Il mio obbiettivo ora è un altro e va ben oltre alla presunta conferma di una trappola, o a scoprire se Tae sta bene ed assicurarmi che non ha ceduto alle tenebre. Mi fa male aver mentito ai miei fratelli ma non posso e non voglio mettere a repentaglio anche le loro vite, se gli avessi raccontato tutta la verità su ciò che mi ha riferito Desy, non mi avrebbero mai permesso di fare ciò per cui sono qua.

Addentrandomi sempre più nel cuore del regno infernale alla ricerca della sala del trono, dove Desy mi ha detto di recarmi, il mio cuore già morto sussulta nell'udire la melodica voce appartenente alla mia unica ragione di vita. Tae ha ora preso in braccio una bambina, ed anche se la mia testa mi sta urlando di ignorare la cosa e correre nella direzione opposta, ricordandomi che sono lì per una cosa importante, rischiare che Taehyung mi veda potrebbe mandare tutto a monte, purtroppo il mio cuore ed il mio corpo non mi ascoltano. Il primo sollevato nel vederlo star bene, almeno all'apparenza così sembra, il secondo, cioè il mio corpo, mosso da un istinto incondizionato, come attratto da un disperato bisogno di abbracciarlo e stringerlo intensamente perdendomi tra le sue braccia, lo seguono.

Facendo attenzione a non farmi notare, lo seguo fino a quando non lo vedo scomparire dietro ad una porta, credo porti nelle sue stanze o quelle della piccola, poco importa.

Fermo dietro ad essa, mi appoggio con la schiena al muro, restando lì in mobile, beandomi dei racconti che parlano di Noi. Racconti che ora mi sembrano così tanto lontani e sbiaditi ed è tutto così ingiusto e crudele, soprattutto quando la consapevolezza di dover allontanarmi da quel sorriso che mi accende, mi colpisce come un pugno in piena faccia.

Mentre una lacrima traditrice abbandona indisturbata i miei occhi, per la prima volta il mio cuore prova un dolore che mai avrei pensato di sentire prima d'ora, nell'udire la piccola chiedergli di poterlo chiamare papà. Questa cosa mi ha fatto veramente male perché in questo stesso istante la mia mente ha viaggiato verso un futuro che mai potremmo vedere realizzato, un futuro dove io e Tae cresciamo la piccola Nelly questo stesso futuro che tale rimane, il sogno di un futuro sfumato via. Sarebbe tutto talmente bello ma questa è la realtà ed il "felice e contenti" esiste solo nei libri di favole.

 Sarebbe tutto talmente bello ma questa è la realtà ed il "felice e contenti" esiste solo nei libri di favole

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