MALEDETTA VISIONE

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YOONGI

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YOONGI....

Raggiugo Nam e Jimin in cucina per portargli gli ingredienti da Lui richiesti. Sono sul ciglio della porta e non posso non restare ammaliato dal suo dolce e tenero sorriso, divertito dalla conversazione che sta avendo con Nam.

È bello sapere che Lui come tutti Noi ha trovato il suo posto, ha trovato una famiglia, la sua famiglia. Che poi mi chiedo ma che grado di parentela hanno? Cioé Nam è tipo il suo trisavolo? Bah! Non ci ho mai capito niente di gradi di parentela. Ammetto di provare un po' di gelosia nel vedere che il suo sorriso non è riservato solo a me.

<<Ti piace ciò che vedi?>>

È assurdo come questo delicato cigno riesce a farmi arrossire. Non è proprio da me, eppure, non so come ho quando è iniziata la cosa, ma Lui ci riesce. "Ma poi dico lo fa apposta a dire certe cose davanti a Nam".

Decido di non rispondere, mi avvicino a Loro, cercando di nascondere il rossore natomi in volto, certo che le mie guance hanno cambiato colore, dato che mi sono sentito avvampare, un po' anche dal pensiero "sconcio" che ha invaso la mia mente perversa. Se non ci fosse stato mio fratello, non rispondevo delle mie azioni, non ha la minima idea dell'effetto che ha su di me. Mi fa sangue, troppo. Trovo più difficile resistere alla tentazione di baciarlo costantemente che alla sete di sangue.

<<Jimin! se hai bisogno di me non esitare a chiamarmi, accorrerò in men che non si dica>>

<<Non ho dubbi che lo farai>>

<<Vi lascio soli... vado a portare da bere a Jin>>.

Capisco che anche Lui come Noi è a digiuno ed il sangue di J è una vera e propria tentazione. Sarà anche un vampiro ma il suo sangue ha un odore veramente particolare, è dura resistergli, soprattutto ora che ha una ferita aperta, la casa è inondata del suo odore, tutti noi stiamo combattendo per non cedere. Non ce lo perdoneremmo mai, è nostro fratello.

Allontanandosi per lasciarci soli, Nam mi passa accanto ed una raccomandazione arriva al mio orecchio in modo da poterlo sentire solo io.

<<Prenditi cura di Lui come non ho saputo fare io>>.

Mi si stringe il cuore, sentendo note di tristezza nella sua voce. Deve sentirsi veramente molto in colpa per aver perso le tracce di sua madre nel corso degli anni e non sapere della sua esistenza fino ad oggi, non potendosene occupare dandogli una vita agiata, sapendo che si è cresciuto da solo, affrontando le difficoltà della vita. Ma ehi, è venuto su bene oltre ad essere uno strafigo.

<<A proposito Suga!"

Nam è ora poco distante, dietro di me, mi giro per raggiungere il suo sguardo.

<<Se solo osi farlo soffrire io t->>

<<Non accadrà>>

Non gli lascio finire la frase, sapendo già cosa stesse per dirmi, ma una cosa è certa, la mia risposta è arrivata decisa, perché morirei prima di procurargli la minima sofferenza, sapendo cosa ha dovuto affrontare per raggiungere l'apice del suo successo, che si è guadagnato, investendo sangue e salute nei suoi sacrifici senza mai arrendersi.

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