NIENTE E' COME SEMBRA

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JUNGKOOK

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JUNGKOOK...

È ironico come la vita spesso si prende gioco di noi. Ho passato la metà dei miei anni alla ricerca del mondo invisibile solo per porre fine alla mia misera vita e proprio quando finalmente trovo ciò che da tempo cercavo, proprio su questo ponte, conosco l'unico vampiro che decide di non uccidermi. Obbiettivamente quante probabilità ci sono di sopravvivere ad un feroce predatore, addirittura innamorarsene. Quando la mia vita ha iniziato ad avere un senso, questo stesso ponte, dove fui risparmiato, sta per condurmi alla fine, verso la morte, prendendosi il mio ultimo respiro.

È buffo sapere che non si è del tutto padroni di noi stessi, il destino ha scelto per me ancora una volta, decidendo che è oggi il giorno in cui devo morire. Va bene così, capisco perché a volte la vita ci viene contro, se fossi morto sotto i denti del bel tenebroso, il giorno che ci siamo incontrati, non sarei potuto morire oggi e di conseguenza salvarlo da un'eternità di tormento.

La cosa che più conta è esser stato in grado di tornare a vivere, di sentirmi vivo di nuovo. Grazie ad ognuno di Loro, ho potuto trovare un senso a ciò che era la mia vita, a ciò che sono, attraverso le gioie, i dolori e l'amore vissuto con i miei fratelli. Abbiamo riso, ci siamo arrabbiati ma perdonati perché è ciò che fa una famiglia, non giudica ma, perdona e ti sostiene. Posso dire finalmente di aver vissuto. Tutto questo lo devo a Loro. I fratelli Kim mi hanno regalato, la sola cosa che ogni essere vivente desidera, il calore della famiglia e quell'ultimo tassello che mancava alla mia anima, Taehyung lo ha riposto accuratamente amandomi realmente, nonostante le mie paure, incertezze o insicurezze, Lui è rimasto al mio fianco aspettandomi, credendo che io valessi il suo tempo.

Sarò per sempre grato ai fratelli Kim.

Immerso fino alle caviglie nel punto dove una triste melodia suona dolce, là dove il vento crea una danza con le acque scure del fiume, lasciandomi andare alla pace che il luogo mi infonde, il sangue scivola lento dalla piccola ampolla stretta tra le dita, fino ad abbracciare le calme acque sotto di me, ammirando affascinato come questo non si mescola con il fiume, propagandomisi tutto intorno.

Piango, no perché ho paura ne per pentimento, piango per la mia codardia, per non aver saputo dire addio ai miei fratelli e per non essermi preso il tempo per dirgli quanto profondamente lo amo e di non incolparsi di niente perché è stata una mia scelta e la rifarei ogni volta.

Braccia di un rosso intenso simile al rubino più grezzo, si stanno arrampicando, aggrappandosi, stringendo parti del mio corpo, ed una mano si posa brutale sulle labbra e tutte insieme mi trascinano negli abissi del fiume.

Buio, c'è solo oscurità intorno a me, non vedo niente mentre attendo la morte che sento pian piano sopraggiungere, lentamente l'aria si consuma nei miei polmoni. È davvero così che sono destinato a morire?

<<Ben tornato ragazzo ce ne hai messo di tempo>>

Un cliché.... mi sveglio sdraiato a terra non ricordo come abbia raggiunto i corridoi della sala del trono, a differenza della mia prima morte ricordo benissimo dove mi trovo e perché sono qua.

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