Capitolo 3

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Il coach si avvicina a grandi passi, il volto rosso di rabbia. I suoi occhi passano rapidamente da Bryan a me, poi alla confusione di spugne e acqua sporca sul pavimento della palestra.

"Cosa è successo qui ?!" Chiede il coach incrociando le braccia.

Io e Anderson ci guardiamo un momento e poi volgiamo lo sguardo il coach restando in silenzio.

"Brooks vuoi spiegarmelo tu ?" urla, facendo echeggiare la sua voce attraverso la palestra

Inspiro, guardo male Bryan e dico  "Coach, è stato un piccolo malinteso. Bryan ha fatto uno dei suoi soliti commenti, e bhe è tutto degenerato."

Bryan mi interrompe, cercando di difendersi "Non è vero, coach! Stavo solo cercando di finire la mia telefonata quando Nicole ha iniziato a versare acqua ovunque."

"Non è proprio così, Bryan," ribatto, cercando di non alzare troppo la voce. "Hai preso il mio telefono e mi hai provocata per tutto il tempo. Coach è tutta colpa di Anderson io non centro nulla !"

Il coach sospira e scuote la testa insegna di rassegnazione

"Siccome non ero presente entrambi dovrete pulire il disordine che avete causato e inoltre pulirete tutta la palestra come punizione " afferma risoluta.

La signora mi avvicina il carrello e dopo aver fatto un cenno al coach esce dalla palestra che si allontana da noi per prendere il suo zaino.

In quel momento dagli spogliatoi esce Simon con i capelli leggermente umidi che guarda lo stato della palestra,  Anderson e infine me.

Con il labiale, sperando che capisca, gli dico "Io non c'entro nulla, è Anderson che mi ha provocato'".

Mio fratello mi fa un cenno e guarda male Anderson poi si avvicina al coach e i due cominciano a parlare a bassa voce lanciando occhiate di tanto in tanto a me e a bimbo arroganza.

Finito di discutere Simon e il coach si avvicinano a noi e quest'ultimo dice con tono freddo

"Nicole, tuo fratello ti aspetterà fuori da scuola, non potrà stare in palestra perché potrebbe aiutarti. Ora cominciate a pulire ragazzi. "

Mio fratello mi prende da parte e mi chiede premuroso come sempre

"Anderson ti ha fatto qualcosa ? Io ti aspetto fuori in auto e se succede questo tu dimmelo poi ok ?"

"Ha fatto il cretino e lo sbruffone come suo solito nulla di anormale " rispondo alzando gli occhi al cielo ripensando alla scena di poco fa.

"Ok ci vediamo dopo e non ti preoccupare, se succede qualcosa lo sistemo io. "

Finisco facendo un occhialino a mio fratello che ridacchia sia per la mia frase e che per il mio gesto, mi scompiglia scherzosamente i capelli e seguito dal coach esce dalla palestra non prima di aver rivolto un'occhiataccia a Anderson.

Anderson osserva la scena con il solito sorrisetto arrogante, ma non dice nulla. Mi metto al lavoro, raccogliendo le spugne e iniziando a pulire l'acqua sporca dal pavimento.

Non sento nessun rumore alla mie spalle, mi giro per capire il perché e vedo Bryan seduto tranquillamente su un panca che guarda con aria distratta il cellulare.

"Ehi bimbo arroganza alzati e comincia a pulire " dico irritata dal suo comportamento.

Bryan alza un sopracciglio e mi fissa con uno sguardo penetrante.

"Bimbo arroganza? Davvero?" chiede con un sorriso beffardo. "Non pensavo fossi così creativa con i nomignoli."

"Smettila e datti da fare " replico guardandolo male.

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