Capitolo 2

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Apro la porta della palestra, entro e subito vedo i ragazzi della squadra di basket che si stanno allenando in vista di alcune partite, chiudo la porta cercando di non fare troppo rumore ma si sente lo stesso un leggero tonfo.

I ragazzi si girano nella direzione della porta, mi vedono e mio fratello dopo aver detto qualcosa a bassa voce al coach viene nella mia direzione lasciando cadere a terra la palla che teneva tra le mani.

"Ciao sorellina " dice lui sorridendo.

"Ciao anche a te, come vanno gli allenamenti? ... Di sicuro male visto che non sei sudato come al solito " replico distendendo le labbra in un sorriso canzonatorio.

"Simpatica come sempre " risponde Simon scompigliandomi i capelli

"Non dovrebbe mancare ancora molto alla fine degli allenamenti, ci vediamo dopo " afferma, e prima di tornare dai ragazzi prende la palla che aveva lasciato cadere.

Corre verso i suoi compagni di squadra e verso il coach e riprendono l'allenamento, io salgo sugli spalti, appoggio la cartella a terra e mi siedo su una sedia in plastica verde a osservare i ragazzi allenarsi; il rumore dei palloni che rimbalzano sul pavimento e le grida di incoraggiamento si mescolano all'eco della palestra.

La squadra di basket è formata da 10 giocatori, durante le partite sono uniti e concentranti, mio fratello poi è un ottimo capitano ed è diventato amici di tutti i ragazzi per evitare discordie sul campo da gioco, proprio come faccio io nel club di teatro.

Gli allenamenti proseguono intensamente per un'altra mezz'ora. Ogni tanto, gli sguardi di Simon incrociano i miei e ci scambiamo un sorriso di intesa.

È come se ci dicessimo "Stai facendo un ottimo lavoro", senza bisogno di parole.

Il coach fischia la fine degli allenamenti e tutti i ragazzi dopo aver messo a posto i palloni prendono i borsoni e vanno a cambiarsi mentre dalla porta entra un gruppo di ragazze munite di pon pon e di borsoni.

Sono le cheerleader della scuola, mio fratello ha cercato più volte di convincermi ad entrare nel gruppo ma io ho sempre rifiutato perché preferisco di gran lunga occuparmi del club di teatro.

Le osservo camminare, verso il coach, capeggiate dal loro capitano, Ashley, una ragazza, dai capelli biondi, lisci e corti e con gli occhi marroni, con cui non ho mai chiacchierato molto per il suo carattere troppo diverso dal mio.

Ashley infatti è sempre sicura di sé, cerca sempre di essere al centro dell'attenzione e pensa che tutte le persone che non hanno le sue stesse idee siano delle nullità.

Mi alzo e appoggio i gomiti alla ringhiera degli spalti per capire perché Ashley e il suo gruppo siano in palestra dato che i loro allenamenti li fanno in un'altra stanza, le osservo parlare animatamente con il coach, probabilmente di nuove idee per le performance o di strategie per migliorare la sincronizzazione durante le esibizioni.

Alla fine le ragazze chiaramente soddisfatte dal conversazione, se ne vanno seguite dai ragazzi della squadra di basket che sono appena usciti dagli spogliatoi, allungo lo sguardo e controllo se tra loro c'è Simon, ma non lo vedo.

Nella palestra probabilmente siamo rimasti solo io e Simon, dato che anche il coach dopo avermi salutato da lontano era uscito dalla palestra, lasciando però lo zaino su una panca.

Rimetto in spalla lo zaino e scendo dagli spalti, mi guardo intorno e dopo aver appurato che in palestra sono rimasta solo io mi siedo su una panca di legno relativamente vicino agli spogliatoi.

Sento una vibrazione del telefono e lo estraggo dalla tasca dei pantaloni, è un messaggio di Rachel, apro la chat e leggo i messaggi.

**Rachie 🫶 **

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