Capitolo 7

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Mi sveglio nella mia casa, confusa e ancora carica di emozioni per quanto accaduto quella notte. Vado in bagno e mi faccio una doccia, lasciando che l'acqua calda mi rilassi mentre ripenso a tutto ciò che è successo dopo che Anderson se ne è andato.

Dopo aver salutato Eleonor e Dylan, ho raccolto i miei vestiti e tutte le mie cose mentre la gente usciva dalla zona della gara. Con passo deciso, mi sono diretta verso la mia bicicletta. Mentre stavo per partire, ho sentito il rombo di un'auto avvicinarsi.

Eleonor e Dylan sono usciti dall'auto e mi hanno visto. Hanno caricato la mia bici nel bagagliaio e mi hanno fatto sedere accanto a loro. Non abbiamo parlato molto durante il tragitto verso casa mia.

Una volta a casa, sono entrata silenziosamente nella mia stanza. Il silenzio mi ha accolto mentre ho messo via i vestiti sporchi e ho sistemato le mie cose. Mi sono sdraiata sul letto, il cuore ancora accelerato per l'adrenalina della notte.

Mentre chiudevo gli occhi, immagini della gara e delle parole di Anderson mi tornavano in mente. Pian piano, il sonno ha preso il sopravvento, portandomi via da quel turbinio di emozioni e riflessioni.

Esco dalla doccia, mi sdraio sul letto e prendo il telefono e riguardo le foto che ho scattato la notte scorsa.

Ci sono molte immagini: la folla entusiasta, le auto pronte a partire, e tra esse alcune in cui compare anche Anderson, con il viso contratto dalla concentrazione o dalla delusione

Dopo un po', metto via il telefono, mi alzo e vado verso l'armadio pronta ad affrontare la giornata.

Scelgo un pantalone a zampa blu scuro, una maglietta bianca semplice e un paio di stivali neri. Mi vesto e vado in bagno dove mi trucco lievemente con un tocco di mascara e un po' di lucidalabbra.

Prendo la spazzola e pettino accuratamente i miei capelli lisci. Mi guardo allo specchio ed esco dal bagno, prendendo un respiro profondo.

Raccolgo la cartella da terra dopo aver controllato che ci sia tutto, esco dalla mia stanza e mi siedo su uno sgabello in cucina, lasciando cadere a terra lo zaino.

Sul tavolo in cucina c'è qualche bottiglia di aranciata, di thè, molti biscotti e una crostata di ciliegie. Verso in una tazza un po' di thè e taglio un pezzo della crostata, addentandola subito.

Finisco la colazione esattamente quando Simon scende dalla scale e mi dice che mi aspetta in macchina, subito dopo di lui scende mia mamma che, dopo avermi dato un caloroso abbraccio, si siede a tavola per consumare la colazione, non prima di avermi augurato una buona giornata.

Esco di casa con lo zaino sulle spalle e raggiungo Simon che mi aspetta pazientemente in macchina, entro nel veicolo e chiudo la portiera.

Il tragitto verso scuola è silenzioso.Il solo rumore è quello della radio che trasmette a basso volume una canzone. Mi perdo nei miei pensieri, osservando distrattamente il paesaggio che scorre fuori dal finestrino.

Arriviamo a scuola e Simon parcheggia l'auto. "Ci vediamo dopo," mi dice con un sorriso rassicurante. Rispondo con un cenno e mi dirigo verso l'ingresso principale.

Mentre sto entrando incontro Isabel e Rachel. Isabel è vestita con una gonna a pieghe nera e una camicetta azzurra. I suoi capelli scuri sono lasciati sciolti e le cadono sulle spalle in morbide onde. Rachel, invece, indossa un paio di jeans chiari e una maglietta nera e bianca. I suoi capelli rossi, infine , sono raccolti in una coda alta.

"Hey, ciao!" esclama Rachel con un sorriso. "Come va?"

Cerco di nascondere la mia ansia con un sorriso forzato.

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