Perchè ci sei tu

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Punta Ovest, Ostia
Mercoledì 20 novembre 2024
Ore 4:00

POV Matilde

La notte avvolgeva tutto ciò che la circondava col suo manto di stelle. Eravamo in viaggio da almeno un'ora. Joseph insistette nel portarlo il più lontano possibile dalla sua vita.
- Ricciolì, siamo arrivati a Ostia- affermò la voce calda di Joseph.
- Non mi ero accorta di essermi addormentata- affermai, rimettendomi composta sul sedile- Adesso stai attento perché stiamo per andare in un posto molto bello-
- Daje allora, che aspettiamo?-

Era energetico anche se poche ore prima aveva tenuto un concerto. Lo guidai fino ad arrivare a Punta Ovest.
- Mo' c'è la dobbiamo fare a piedi- affermai, ammirando il suo viso incredulo.
- Non è pericoloso a quest'ora?-
- Di questo periodo non ci sta nessuno- affermai ridendo- Paura, Carta?-
- Te piacerebbe, ricciolì- affermò Joseph.
Scendemmo dalla macchina, che era parcheggiata di fronte al luogo dove di solito montano gli ombrelloni d'estate.
In realtà, il luogo dove volevo portarlo non era molto distante da lì: infatti, appena attraversammo una parte di quella spiaggia, arrivammo alla nostra meta.
Era una sorta di "riserva", con una piccola spiaggietta e una mare limpido dove si rifletteva luce della luna.
- Oh wow- affermò Joseph, rimanendo incantato di quella visione- È meraviglioso qui ma come lo conosci?-
- Venivo sempre qui d'estate quando ero piccola: tutti i miei ricordi più belli sono conservati qui- affermai con un po' di malinconia, assaporando quei ricordi, e sedendomi sulla sabbia- Siediti accanto a me-

Non facendoselo ripetere due volte, Joseph si sedette accanto a me.
- È il tuo posto del cuore- affermò, guardando il mare- Anch'io ho un posto del cuore-
- Quale sarebbe?-
- Baja Sardinia. Ci vado ogni estate e anche qualche Natale e tutti i ricordi più belli con la mia famiglia e i miei fratelli sono nati lì- affermò Joseph, facendo un sorriso timido- Molte delle mie foto per sponsorizzare le mie canzoni sono state fatte lì-
- I luoghi del cuore sono sempre le nostre case perché è lì dove ci sentiamo bene con noi stessi- affermai, riportando alla mente i ricordi di quando costruivo i castelli di sabbia con papà.

Joseph mi guardò in silenzio come se fosse trattenuto dal voler farmi domande ma sicuramente non voleva risultare invasivo: dopotutto, non ci conoscevamo così bene.
- Venivo qui ogni estate con mia madre e mio padre. Mamma era un'impiegata in un ufficio e papà era un biologo marino, perciò il mare era la sua seconda casa. Quando venivamo qui, mi raccontava tutte le specie di pesci che vedevamo- iniziai a raccontare- Da quando papà è morto e la mia vita è cambiata e non sono più venuta qui.-
- Qualsiasi cosa io dica non ti sarà di conforto perciò preferisco stare zitto- affermò Joseph, abbassando il capo.
- È la prima volta dopo la sua morte che rivengo qua- affermai, prendendo il suo viso e rivolgendolo verso di me- Sono contenta di essere venuta con te-

Lo sentì bloccarsi: avevo appena messo in imbarazzo il cantante Holden. Potevo vantare ciò.
- Io sono felice che tu mi abbia portato in un posto importante per te-
- Beh dobbiamo ringraziare questa serata- affermai ridendo- A proposito, volevo dirti che sei stato magnifico. Mi hai commossa quando hai cantato Non fa per me. Quella canzone è meravigliosa-
- L'ho scritta quando aveva diciannove anni in un periodo molto difficile per me. Significa molto quella canzone e sono contento che ti sia piaciuta-
- Mi sono ritrovata molto nel ritornello- affermai, ricevendo uno sguardo interrogativo da lui.
- Beh quando vuoi ti farò la versione acustica-

Risi alla sua affermazione e ripensai a tutto il concerto, ai suoi occhi che mi cercavano fra la folla e quel discorso.
- È imbarazzante chiedertelo- affermai, riavvendo la sua attenzione- Il discorso di Randagi...-
- Ah si era riferito a te- sputò senza problemi e notando che i miei occhi si erano appena sbarrati- La mia vita ha avuto molti momenti bassi che alti. Più bassi che alti se devo essere onesto. Pensavo di aver trovato il mio equilibrio con Cecilia, la ragazza con cui ho avuto la mia prima relazione seria. La amavo più di ogni altra cosa, le ho dedicato molte delle mie canzoni, e credevo che lei mi amasse ma non era così visto che mi ha tradito. Da quel momento, mi sono dedicato solamente a fare musica perché era ciò che mi faceva stare bene e ciò che mi distraeva dalla realtà. Mi ero creato un mondo per me, dove tutto e tutti erano esclusi-

Si bloccò per poi rivolgere il suo sguardo verso il mare.
Mi bloccai ad ammirare il suo profilo che avrebbe fatto invidia a qualsiasi scultore o pittore.
- In questo periodo, però qualcuno mi ha fatto uscire da questa bolla che mi ero creato, facendomi capire che il mondo non fa così schifo. Quella persona sei tu Matilde- affermò Joseph, guardandomi negli occhi e facendomi sentire minuscola.
- Joseph...-
- Da quando ti ho incontrata, ho capito che il mondo fa per me solo perché ci sei tu- affermò Joseph, prendendomi le mani e stringendole tra le sue- All'instore, mi ha colpita la tua esuberanza che a quanto pare nasconde anche delle fragilità. In questi mesi, non ho mai smesso di pensarti e ho sperato tanto di poterti incontrare di nuovo ed è successo. Ti ho sempre pensata, ricciolì-

I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza e la luna illuminava le nostre di figure nel buio che ci voleva inghiottire.
Si era appena dichiarato e voleva baciarmi. Cazzo se lo volevo ma sentivo che c'era qualcosa di sbagliato. La sua voce rimbombava nella mia testa come quando avevo quindici anni.
- Joseph, io...non posso- affermai, aumentando la nostra distanza.
- Se hai paura dei paparazzi, stai tranquilla...-
- Il problema non sei tu, Jo- affermai, trattenendo le lacrime- Sono io il problema. Non saresti felice per colpa mia-
- Proviamoci, ricciolì. Accetterò tutto ciò che ti spaventa-
Se solo sapesse cosa veramente ha causato queste mie paure.
- Joseph, ritorniamo a casa- affermai, alzandomi e levandomi la sabbia di dosso.

Decise di non ribattere e affrontammo tutto il viaggio nel silenzio più totale.
Appena lo lasciai dove si svolse il party, ritornai a casa e mi buttai sul letto, liberando tutte le lacrime che avevo in corpo e che non aveva mostrato a Joseph.
Guardai la fotografia con mio padre sul comò e la presi fra le mani.
- Ho rovinato tutto, papà. Ho lasciato che le paure per ciò che mi hanno fatto mamma e Carlo mi facessero perdere la persona più dolce che io abbia mai conosciuto- affermai, abbracciando la nostra foto e scoppiando a piangere- Non sarò mai felice-

Spazio autrice:
Salve gente, piaciuto questo capitolo?
Lo so mi state odiando e avete ragione ma state tranquilli che le cose si risolveranno subito...forse.
Comunque, il nostro maestro ha fatto la più bella dichiarazione di sempre ed ecco perché lo chiamano maestro.
Ma Matilde è perseguitata da dei fantasmi del passato che adesso sappiamo chi sono: sua madre e Carlo. Voi direte "chi è sto Carlo?" "Che ha fatto sua madre?"
Tutto a suo tempo e le vostre domande avranno presto risposte.
Ci vediamo domani.
Bye bye🤍

𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒇𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒆| 𝑯𝒐𝒍𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora