Sarò qui

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Casa di Joseph, Roma
Domenica 15 febbraio 2025
Ore 21:30

canzone da ascoltare durante la lettura del capitolo: LAMPI di Holden
piattaforma dove ascoltarla: SPOTIFY

POV Joseph

Mi trovavo nel vialetto di casa con la borsa delle birre in mano e immerso nei miei pensieri.
Era il mio compleanno anche se avrei voluto che quella giornata finisse al più presto.
Quel giorno ero stato circondato dall'amore della mia famiglia, che mi preparò una piccola torta per soffiare le candeline, e dei miei fan, che mi fecero gli auguri e degli edit per quel giorno.
Ma mi mancava l'amore di una persona: Matilde.
Erano passate due settimane da quando si era trasferita da Ilenia e cercai di contattarla in tutti i modi possibili, anche attraverso Jader e Jacopo ma invano. Sapevo di aver sbagliato a non averle detto la verità ma lo avevo fatto per il suo bene, anche se lei l'aveva inteso come un tradimento e potevo anche capirla: anch'io al posto suo mi sarei incazzato.
Mi venne spontaneo domenica scorsa chiederle scusa attraverso quell'esibizione ad Amici, tantoché anche Maria mi diede uno sguardo complice e materno. Notai che ricominciò a interagire sui miei contenuti nei social ma niente di più.
Quel giorno era stata offline e ciò mi destò preoccupazione è per distrarmi mi chiusi nel mio studio per poi essere raggiunto dai miei fratelli, che mi obbligarono ad andare a comprare le birre per passare la serata insieme.

Quando aprì la porta, il buio governava la mia abitazione.
- Regà non c'ho voglio de scherza' oggi- affermai, buttando le chiavi nel cestino all'ingresso e feci per accendere l'interruttore - Jacopo, Jader...Merda-
Vidi i miei fratelli e i miei amici più stretti rinascere dal buio.
- Sorpresa!!-
- Ma voi siete matti- affermai, venendo raggiunto dai miei fratelli.
- Eri sicuro che noi ce ne stavamo fermi a non fare niente?- domandò divertito Jacopo- Mo' dammi ste birre che comincia la festa!-
La serata andò avanti e mi divertì anche se con lo sguardo cercavo lei ma niente.
Una mano sulla spalla mi portò alla realtà e sorrisi vedendo chi era.
- Bella, Tanc- affermai, battendo il cinque a mio cugino- Te sei sceso da Milano per questo?-
- Assolutamente si. Sei praticamente mio fratello e non si fanno venticinque anni tutti i giorni, anche se per me sarai sempre il mio piccolo cuginetto che fingeva di cantare allo stadio. Anche se sono certo che canterai all'Olimpico un giorno-
La sua affermazione mi fece sorridere. Era più grande di me di un anno ma eravamo cresciuti come se fossimo gemelli ed è sempre stato il mio fan numero uno: essendo un influencer, ha pubblicato molti dei suoi tik tok con le mie canzoni e alcune andarono pure virali come Na na na.
- Jader mi ha detto di te e Matilde- affermò, riportandomi alla realtà- Se hai bisogno, io ci sono per te. Sempre-
- Grazie Tancredi-

Ad un certo punto, vidi Jader raggiungerci con sguardo preoccupato.
- Che succede, Jader?-
- Ascolta, promettimi che non ti incazzi-
- Che hai fatto?-
- Vedi, ho dimenticato di chiudere la porta del tuo studio e alcuni dei tuoi amici sono entrati ma hanno rovesciato per sbaglio le loro bevande su dei tuoi spartiti e...-
- Che cazzo avete fatto? Jader, devo consegnare quegli spartiti settimana prossima- affermai, sentendo la rabbia esplodere dentro di me- Dovevo salvarli ancora sul PC-
- Jacopo sta cercando di salvare qualcosa e...Mi dispiace, Jo-
- Giuro che questa me la pagate-
Superai Jader e andai verso il mio studio: era il mio mondo e odiavo quando qualcuno vi entrava senza il mio permesso.
Vidi Jacopo con dei fazzoletti in mano e guardami come un cane bastonato.
- Joseph, io...Aspetta-
Entrai senza ascoltarlo e appena aprì la porta la rabbia svanì: Matilde era di fronte a me.
- Avevo ragione, Jader: è corso subito qua- affermò mio fratello, dando il cinque a Jader.
- Vi lasciamo soli-
- Non fatemi il nipotino-

Quando Jader chiuse la porta, rimanemmo nel silenzio più totale. Io ero immobile mentre la guardavo con le mani appoggiate al tavolo, dove sopra al muro erano appese tutte le certificazioni che avevo preso con le mie canzoni, come se stesse cercando un supporto.
- Ciao Joseph. Ecco...Io sono qui per dirti...-
Non le lasciai completare la frase che le mie labbra si fiondarono sulle sue. Quel contatto mi era mancato tanto in quei giorni e finalmente avevo colmato quel vuoto.

Anche lei a quanto pare era mancato quel tipo di contatto perché non si staccò.
- Come hai fatto a non farti vedere da nessuno o da me per entrare?- domandai, staccandomi
- Jader e Jacopo sapevano il mio piano di parlarti e mentre tu eri distratto con tuo cugino Tancredi, mi hanno fatto entrare e chiudere nello studio. Non so' nemmeno dove hanno messo la mia valigia ma erano convinti che tu mi perdonassi- mi spiegò sorridendo: quanto mi era mancato quel sorriso- Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare in questi giorni. I tuoi fratelli mi hanno detto che eri spento e mi sento una merda per questo-
- Non ti devi dispiacere. Dovevo dirti la verità fin dall'inizio- affermai.
- Lo hai fatto per il mio bene e io sono stata solo un egoista per aver pensato solo a me-
- È ormai tutto passato, ricciolì. Abbiamo sbagliato entrambi- affermai, guardandola- Ti sei sentita tradita e mi dispiace tanto ma non volevo mettermi in mezzo tra te e tua madre-
- L'ho capito in un secondo momento le tue intenzioni e mi sento una sciocca- affermai- Ho solo paura del futuro e non so' cosa fare-
- Non pensarlo nemmeno: è normale avere paura- affermai, prendendole il mento- Questa situazione con tua madre l'affronteremo e qualsiasi sia la tua scelta, io la accetterò. La distanza non ci dividerà e io sarò qui ad aspettarti-
- Vuoi farmi piangere come domenica scorsa?-
- Hai visto la puntata di Amici?-
- Tutta e ho notato che durante la parte finale dell'esibizione, hai stretto il mio medaglione e il rubino con la mano-
- Quella canzone adesso è tua e quando la canto penso a te- affermai- Stringere il medaglione e il rubino insieme, mi faceva pensare che in quel momento ti avevo vicino a me-

La sua risposta fu il suo sorriso e io ritornai a buttarmi sulle sue labbra. Quel bacio casto si trasformò in qualcosa di più passionale, dove le nostre lingue si unirono in una dolce danza.
La presi per i fianchi e la feci sedere sul tavolo e mentre le baciavo il collo, le alzai la gonna fino a lasciare nude le sue gambe.
Le sue mani strinsero i miei capelli e io mi beavo dei suoi gemiti dovuti alle mie mani sul suo corpo.
- Joseph, ci sono le persone di là e ci sentiranno-
- Come dico in Lampi: lei è un capolavoro, il resto verrà dopo. Tu sei il capolavoro e gli altri possono aspettare- affermai, stringendole il seno nella mia mano e baciandole il petto scoperto dalla scollatura- E poi la stanza è insonorizzata e potrò essere l'unico a sentire te che urli il mio nome-
- Quanto mi eri mancato- ansimò e baciandomi.

Eravamo carichi di passione e le sue mani erano fuochi che bruciavano la mia pelle. Le spalline del suo vestito ricaderono lentamente sulle sue braccia e i baci scesero lungo il suo petto. Mi tolse la maglietta in un colpo solo e i suoi tocchi sul mio petto furono più letali degli spari. Per vendicarmi di questa eccessiva passione, la baciai con più foga e, nel mentre, le mie mani viaggiarono tra le sue gambe, fino ad arrivare alla sua intimità.
- Dio mio, Joseph- ansimò sulle mie labbra e stringendomi con forza i capelli.
- Continua a dire il mio nome in questo modo e io non mi fermo più-
- Allora non fermarti, ti prego- affermò, riprendendo a baciarmi.

Ad un certo punto, sentì dalla sua borsa il telefono suonare e il suono insistente bloccò quello che stavamo facendo.
Appena recuperò la borsa, rispose al telefono.
- Pronto?...Si sono io- affermò, formandosi sul suo volto uno sguardo preoccupato- Oh mio dio arrivo subito-
Scese dal tavolo per ricomporsi e mettere il telefono nella borsa.
- Che è successo?-
- Era l'hotel dove alloggia mamma e mi hanno detto che dopo aver bussato alla porta della sua stanza senza aver ricevuto risposta, hanno aperto e l'hanno trovata svenuta- spiegò, tutto d'un fiato- Devo andare in ospedale, dicono che è grave-

I suoi lucidi si scontrarono con i miei e sapevo che era arrivato il momento per lei di prendere delle decisioni: la vita spesso ti metteva a dura prova all'improvviso e non immagini gli effetti che dopo può causare.

Spazio autrice:
Salve gente, piaciuto questo capitolo?
I nostri innamorati si sono riconciliati e questo lo dobbiamo ai nostri fratelli preferiti, che rappresentano tutti noi. GRANDI RAGAZZI.
Abbiamo anche la presenza di Tancredi Galli, un influencer conosciuto e cugino del nostro Holden (un altro membro della famiglia l'abbiamo messo).
Anche qui abbiamo un po' di spicy e questo non possono stare proprio lontani. Ma a quanto le cose belle devono affrontare dei problemini.
Siamo ormai agli sgoccioli e i prossimi capitoli (mancano due capitoli alla fine) non saranno molto semplici anzi...
Ci vediamo domani.
Bye bye🤍

𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒇𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒆| 𝑯𝒐𝒍𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora