𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒇𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒆| 𝑯𝒐𝒍𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏

Nostri cuori - Speciale 15mila letture (extra)

Baja Sardinia, Sardegna
Venerdì 24 dicembre 2032
Ore 21:30

POV Joseph

Il Natale e la Sardegna erano da sempre state la mia combo preferita, sin da quando ero piccolo. Adesso, alla veneranda età di trentadue anni, provavo le stesse emozioni, che sentiva il piccolo Joseph.
Ma, da esattamente otto anni, a questa perfezione si era aggiunto qualcuno: Matilde.

Da quando era ritornata da Londra, la nostra relazione e le nostre vite andavano a gonfie vele: Matilde aveva incominciato l'università e, dopo tanto sforzo e impegno, si era laureata a luglio di quest'anno con il massimo dei voti, e aveva iniziato come specializzanda di oncologia in un ospedale molto rinomato a Roma. Stava realizzando il suo sogno e io l'avevo sostenuta sempre. Il giorno della sua laurea sembravo un genitore fiero di sua figlia.
- Sembri quasi un padre o una madre- affermò lei, sistemando la corona d'alloro e la giaccia del tailleur bianco e asciugandomi le lacrime.
- Perché i tuoi genitori si sono impossessati di me per dimostrare quanto loro e io siamo orgogliosi di te-
Quando le sue braccia si misero intorno al mio collo, si lasciò andare in un pianto liberatorio: aveva mantenuto la promessa della piccola Matilde.

Per quanto riguarda me?
Ho continuato a vivere e a fare musica. Ho vissuto momenti di alti e bassi ma grazie a Matilde, alla mia famiglia e al mio team sono riuscito a rialzarmi.
I successivi singoli avevano avuto un grande successo e il mio fandom cresceva ogni giorno, grazie anche alla mia partecipazione a Sanremo e ai vari festival estivi e stavo lavorando sul prossimo album, che sarebbe uscito prima del tour previsto per l'estate prossima.
Matilde mi era sempre stata accanto e aveva cercato di essere presente in quasi tutte le date del mio tour nei palazzetti. È impossibile non dire che tutte le canzoni che erano uscite dopo che ci siamo messi insieme, come quelle che avevo scritto prima di rivederla in quella sera di novembre, erano dedicate a lei: era la mia musa, colei che mi aveva salvato dal buio e dall'orlo del precipizio.
In otto anni di relazione, avevamo sempre mantenuto vivo quel fuoco chiamato amore e l'avremmo fatto per sempre.

Stavamo passando il Natale in famiglia e ci avevano raggiunti il giorno prima papà con Laura e Paola, che ormai aveva diciannove anni. Poi c'eravamo noi, mia madre, Jader e la sua fidanzata Giulia e Jacopo e Caterina con il mio nipotino, Joey.
- Non ho voluto spezzare la tradizione della J- affermò, quando ci disse il nome del bambino.
Ci fece ridere la cosa e non ci stupimmo: dopotutto era Jacopo.

La nascita di Joey mi portò alla mente molti pensieri e domande: chissà se sarebbe arrivato il nostro momento? Sarei stato un buon padre? Saremmo stati felici?
Le mie paranoie non mi lasciavano mai: avevo paura di sbagliare e, perfezionista qual sono, non lo accettavo ciò.
- Sarai uno splendido padre e lui o lei sarà fiero di te come io lo sono di te- mi rassicurò Matilde. Magari era così, chi lo sa'.

La serata di Natale andò a gonfie vele e notai Matilde a suo agio e felice: amava la mia famiglia come se fosse la sua. I miei genitori la adoravano, i miei fratelli la vedevano come una sorella e Laura e Paola la amavano tanto quanto me.
Anche se, mi accorsi che durante la serata andava spesso in bagno, venendo anche raggiunta da mia madre preoccupata, e quando prese in braccio Joey, notai un sorriso malinconico sul volto.
Nell'ultimo periodo era strana: aveva continui sbalzi d'umore, mangiava poco ed era molto stanca. Cominciai a preoccuparmi ma mi tranquillizzai e giustificai ciò con la stanchezza che aveva, a causa dei turni.

Appena arrivò la mezzanotte, dopo esserci fatti gli auguri ed esserci scambiati i regali, ci ritirammo nelle nostre stanze. Io e Matilde decidemmo di metterci nel famoso balcone, dove esattamente otto anni fa ci eravamo raccontanti con le nostre fragilità e di darci una possibilità. Facevamo questa cosa ogni 25 dicembre, giorno in cui ci fidanzammo. Da lì, era incominciato tutto, proprio su quel balcone.
- Hai sentito i nostri fidanzatini?- domandai ironico
- Qualche ora fa- affermò, sistemando il cappuccio della felpa.- Ancora non ci credo che Flavio e Ilenia si siano fidanzati. I miei migliori amici stanno insieme-
- Tutto può succedere- affermai, leccando il filtro della sigaretta, per poi accenderla.
- Ci pensi a quante cose sono successe in otto anni?- domandò Matilde, guardandomi e stringendosi nella mia felpa, che le avevo regalato tempo fa- A quanto siamo tanto cambiati in questi otto anni?-
- È la vita, ricciolì- affermai, facendo un tiro con la sigaretta e buttando fuori la nube dalla mia bocca- Tutti cambiamo ma l'importante è non perdere noi stessi e coloro che amiamo-
- Sagge parole, Carta-

Risposi con un sorrisetto che lei ricambiò e si girò guardando il mare.
- Sei sempre splendida anche quando sei immersa nei tuoi pensieri, ricciolì- affermai, spegnendo la sigaretta nel posacenere.
- Ho quasi ventotto anni e mi chiami ancora ricciolì?- domandò con finto toni infastidito e con un sorriso che mi faceva impazzire.
- Ti chiamerò così fino alla fine dei miei giorni-
- Io proverò sempre la stessa sensazione come otto anni fa- affermò sorridendo.
- Per sempre?-
- Per sempre, Jo-

Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio dolce sulle labbra e poi lasciai che le nostre iridi si scontrassero.
- Otto anni fa, mi sono promesso una cosa- affermai, attirando la sua attenzione- Mi sarei preso cura di te e ti avrei donato tutto l'amore che provavo. Questo lo farò per sempre, ricciolì: tu mi hai salvato dal buio e dalla paura, mi hai fatto ricredere nell'amore e sei l'esempio perfetto che ci si può rialzare e andare avanti, non fuggire e risolvere con il passato. Sei unica e sono intenzionato a prendermi cura del tuo cuore fino al mio ultimo respiro-
- Vuoi dire dei nostri cuori-

Mi imbambolai un attimo e la guardai mentre lei sorrideva con gli occhi lucidi. Mi prese la mano e l'appoggio sul suo ventre.
- A quanto pare fra qualche mese avremmo un nuovo arrivato a casa Carta- affermò, mentre avevo la bocca semi spalancata- L'ho scoperto due settimane fa perché avevo un ritardo di una settimana e non sapevo come dirtelo e questo mi sembrava il momento migliore-
Rimasi immobile per un paio di secondi e poi cominciai a saltellare come un bambino. Quando Matilde si alzò, la presi in braccio e cercai di non farle del male.
- Sei felice?- mi domandò
- Felice? Cazzo diventerò padre. Avete capito, gente? Holden diventerà padre- urlai, sapendo di non essere sentito da nessuno e provocando una risata a Matilde- Non sai quanto sono felice di questo, ricciolì. Anche se ho abbastanza paura e...-
- Sarai un padre meraviglioso e lo hai dimostrato con la tua reazione. Sarà fortunato ad averti nella sua vita-
- Sarà fortunato ad avere una madre coraggiosa e splendida come te e ti prometto che ti sarò vicino in questa gravidanza- affermai- Cavolo, ci scriverei una canzone su questo momento-
- Ti amo un casino, Jo- affermò, mettendomi le braccia intorno al collo
- Anch'io, ricciolì-

Le diedi un bacio, che mi fece ricordare quello che ci demmo otto anni prima.
Otto anni dopo, su quel balcone, dove mi raccontò la sua triste storia, mi aveva dato la notizia che avrebbe portato l'inizio di un nuovo capitolo di questa bellissima storia

Spazio autrice:
Salvo gente, come state?
Io vi avevo detto che a questi due non li volevo proprio lasciare e questo capitolo speciale sarà "l'inizio" di una serie di capitoli extra che potrebbero arrivare con i nuovi capolavori scritti dal nostro cantante.
Abbiamo fatto un enorme salto temporale e ormai i nostri Matilde e Joseph sono adulti e genitori.
Joseph fa riferimento a delle canzoni scritte prima di rivedere Matilde dopo il loro primo incontro. NON DIMENTICATEVI QUESTE CANZONI.
OVVIAMENTE TUTTO CIÒ È FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE E NON PREVEDO IL FUTURO SIA CHIARO😂
Io vi ringrazio ancora per le 15mila letture: una cosa un po' inaspettata dato che la storia si è conclusa da due settimane.
Vi amo e ci vediamo prossimamente.
Bye bye🤍