L'inizio

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Baja Sardinia, Sardegna
Venerdì 20 giugno 2025
Ore 18:30

canzone consigliata per la lettura del capitolo: TATUAGGI dei Psicologi ft. Ariete
piattaforma dove ascoltarla: SPOTIFY

POV Joseph

L'impatto uscito dall'acqua mi causò un brivido in tutto il corpo ma mi sentì rigenerato. Prima di stendermi completamente sull'asciugamano, mi misi su due gomiti e respirai l'aria del mare a pieni polmoni: era incredibile come quel luogo riuscisse da venticinque anni a darmi la pace che mi serviva.
Furono mesi abbastanza difficili:  con l'uscita del mio nuovo singolo, la preparazione al tour estivo e all'album, che sarebbe uscito alla fine dell'estate, ebbi pochissimo tempo da dedicare a me stesso e alla mia salute mentale.

La difficoltà di quei mesi fu dovuta anche alla distanza con Matilde. Quando lessi quella lettera, la mia sensibilità prese il sopravvento ma decisi di essere forte per lei e a non farle pesare quella situazione.
Fummo di supporto per entrambi anche se io fui più di sostegno per lei, dato che la madre peggiorava di giorno in giorno. Ci sentivamo ogni giorno tramite messaggi e videochiamate, dove la consolavo e le infondevo coraggio. Entrambe riuscirono a risolvere i disguidi del passato e ricostruire più o meno il rapporto che avevano avuto prima dell'arrivo di Carlo.
Alla fine è vero quando dicono che a volte il male può riportare la pace.
Dopo un mese dal loro arrivo, Matilde mi disse della morte di sua madre e, contro tutto e tutti, decisi di raggiungerla per starle vicino. Di questa cosa, lei fu molto grata ma i giorni successivi furono i peggiori per la nostra relazione: Matilde divenne facilmente irascibile e questo ci portò a litigare quasi sempre.
Comprendevo il fatto che lei in quel momento odiava il mondo intero ma anch'io ero un tipo che perdeva facilmente le staffe e proprio a causa dei nostri caratteri che ci allontanammo di nuovo.

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Due mesi prima

L'ennesimo litigio avvenuto in quei giorni: ero stanco di quella situazione e non ne potevo più. Erano stati mesi stressanti e tutte le lezioni sul controllo della rabbia stavano sfumando via. Avevo lasciato tutto a Roma per raggiungerla e mi presi anche la cazziata da Marta e dalla casa discografica ma a quanto pare Matilde non era riconoscente di ciò.
- Che cazzo vuoi dire con questo, Joseph?- domandò Matilde, guardandomi con i suoi occhi scuri.

Stavamo litigando di nuovo per una semplice sciocchezza ma la mia rabbia mi fece dire delle cose che alla fine non pensavo veramente.
- Voglio di' che me so' rotto er cazzo, Mati- affermai, quasi urlando- Con tutti i problemi che c'ho, io me so' preso il primo aereo per te e me stai a butta' tutta la tua merda addosso-
- Sei il mio ragazzo, Joseph. Ho perso tutta la mia famiglia e non mi rimane nessuno- affermò Matilde, trattenendo le lacrime- Con chi cazzo dovrei parlare se te non me vuoi sentì?-
- Io so' qua per sostenerti ma se te non vuoi farti aiutare so' cazzi tuoi-
- Cosa vorresti dire?-
- Voglio dire che sono qui per te ma tu non sembri neanche riconoscere quello che te faccio-
- Dimenticavo che te sei Holden, il cantante del momento, e che guarda tutti dall'alto verso il basso. Devi essere elogiato pure se butti la spazzatura. Levati dalla testa l'idea che non sei il centro del mondo-

Sentì i nervi esplodermi e la rabbia ribollirmi dentro: troppo volte ero stato additato in quel modo.
- Sai che te dico: vaffanculo. Me so' rotto er cazzo di essere criticato da una che usa i suoi traumi per nascondere il suo carattere de merda. Cresci un po', Matilde. È un consiglio il mio e quando lo ascolterai ne potremmo riparlare-
Sputai tutte quelle parole in un fiato e me ne pentì amaramente, vedendo la sua faccia scioccata: la rabbia aveva preso il sopravvento di nuovo.

La vidi andare in camera da letto e io la seguì.
- Vattene via da qua- affermò, prendendo la mia valigia e passandomela
- Matilde, io...-
- Ti ho detto di andartene altrimenti mi metto a urlare- mi ordinò e poi guardandomi con la voce rotta- Vai via, Joseph. Sparisci dalla mia vista-

Presi le mie cose e uscì da quella casa. Chiamai Marta e senza farmi troppe domande mi fece il primo biglietto per Roma.

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Non parlai con nessun membro della mia famiglia della mia situazione con Matilde, anche perché non ci eravamo più sentiti dopo l'ultima che ci siamo visti: non ho avuto le palle di scriverle dopo ciò che le ho detto anche se Ilenia e Flavio mi tranquillizzarono su come stava.
Mi rassicurarono che ci saremmo chiariti e che la rabbia ci faceva prendere il controllo e dire cose che non pensavamo. Era la verità: in questi mesi della nostra relazione, avevo scoperto che io e lei eravamo tanto diversi quanto simili e quando la rabbia prendeva il controllo, ci faceva dire cose che poi non pensavamo veramente.

Prima del tour, ebbi il bisogno di stare da solo e pensare per un po' a me stesso, lontano dai miei amici, dal mio team e anche dalla mia famiglia.
Marta fu titubante ma, essendo l'unica che sapeva come stavo veramente, me lo concesse.
- Vedi di tornare più rilassato. I tuoi fan ti vendono strano e si strapperebbero i capelli per capire cosa c'è che non va- scherzò Marta.
Di rilassarmi fisicamente ci ero riuscito ma la testa mi esplodeva di pensieri.

Decisi di tornare a casa per farmi una doccia e passare la serata a provare qualche canzone.
Quando rientrai, sentì una strana sensazione invadere il mio corpo: non ero solo.
Udì dei piccoli rumori e credetti che fossero i miei fratelli, che non avevano rispettato la mia decisione.
- Jader e Jacopo se siete voi vi dico che siete dei coglioni a fare sti scherzi- affermai, avanzando in casa senza ricevere nessuna risposta.
Quando una figura femminile si parò davanti, capì subito che non erano i miei fratelli.
- Dai insulti gratuiti ai tuoi fratelli sempre?- domandò con un sorriso.

Il mio corpo era immobilizzato e fu lei ad avanzare verso di me.
- Matilde- riuscì solo a dire con voce tremante- Tu come sapevi che ero qui?-
- Appena sono arrivata a Roma, volevo cercarti per parlare di quello che era successo a Londra ma Marta mi ha detto che eri nel tuo posto preferito e ho preso il primo traghetto per qui-
- Mi conosci bene a quanto pare- affermai sorridendo.
Attimi di silenzio si stagliarono tra di noi e mi limitai solo ad osservarla: notai che era dimagrita, dato che i pantaloni le stavano più larghi in vita e quelle spalle scoperte grazie al top che indossava, che amavo tanto baciare quando facevamo l'amore, erano scheletriche e i suoi capelli ricci le arrivavano ora sulle spalle.

Riuscì solo a prenderle il viso fra le mani e lei non esitò al mio tocco: forse non mi odiava.
- Perché sei tornata?-
- Il notaio mi ha confermato che l'eredità di mia madre era di mia proprietà una settimana fa- mi spiegò, guardandomi- Non aveva più senso rimanere a Londra e ho deciso di tornare e di risolvere alcune questioni in sospeso-
- Ricciolì, mi dispiace- affermai- Quelle parole io non le pensavo veramente e tu sei fantastica. Se mi odi lo capisco ma sappi che io ti amo veramente e non voglio perderti-
La vidi un po' titubante ma poi le sue labbra si catapultarono sulle mie, eliminando il mondo circostante a noi.
- Dimentichiamo quel momento, Jo. Riconosco anch'io i miei errori e non sono stata empatica nei tuoi confronti- affermò, accarezzandomi il viso- In questi mesi a Londra, ho capito che, anche se abbiamo passato momenti difficili, il mio cuore ti appartiene e voglio costruire un futuro con te-
- Quindi, adesso resti?-
- Non andrò mai più via dalla tua vita, Joseph-

Mi venne spontanea baciarla di nuovo. Ne avevamo viste e passate tante in quei mesi ma attraverso ciò capimmo che eravamo fatti l'uno per l'altro: era lei che volevo come mia compagna e madre dei miei figli. Ogni canzone che avevo scritto dopo averla incontrata era dedicata a lei e lo sarebbero state anche quelle future. Questo sarebbe stato ufficialmente l'inizio della nostra storia.

Mi hai portato al di là di ogni confine
Sei stata il mio inizio e la mia fine

Spazio autrice:
Salve gente, piaciuto l'ultimo capitolo?
Matilde e Joseph hanno passato un momento turbolento della loro relazione ma c'era da aspettarselo visto i loro caratteri.
Anche se sono personaggi di una storia, non vuol dire che siano perfetti: hanno dei pregi e dei difetti, che li porta a scontrarsi. Ma ciò è normale in una relazione e l'importante è che l'amore vinca sempre su tutto. Entrambi impareranno a convivere con i loro caratteri poiché, come dice Joseph e il titolo del capitolo, questo è l'inizio della loro storia.
Dopo tutto quello che hanno passato se lo meritano pure.
Infine, poteva non concludere con i versi iniziali di NON FA PER ME? Tutto è iniziato con questa canzone e tutto finisce con essa.
Credo che queste parole rispecchiano perfettamente la relazione di Matilde e Joseph e per questo è la loro canzone.
Tra poco pubblicherò i ringraziamenti e dichiareremo chiuso questo turbolento ma bellissimo viaggio.
A dopo🤍

𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒇𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒆| 𝑯𝒐𝒍𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora