Ragione e istinto

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Casa Carta, Roma
Venerdì 13 dicembre 2024
Ore 20:30

POV Joseph

Ritornammo dove avevamo lasciato mamma e i miei fratelli e li trovammo sistemare la tavola ben imbandita con tanto di decorazione natalizie, che riprendevano quelle dell'albero di Natale.
- Eccovi qua. Vi credevamo persi- affermò Jader, con un sorriso malizioso mentre sistemava i piatti.
- Gli ho fatto vedere quello che era il nostro primo studio- affermai.
- Ce sono nati tanti pezzi in quella stanza- affermò Jacopo, avvicinandosi a me e mettendomi un braccio intorno al collo- Mo' devo ancora realizzare che sei cresciuto e che stai facendo il successo che ti meritavi-
Guardai mio fratello e gli sorrisi e, nel mentre, mia madre sistemò l'ultimo piatto di spaghetti all'amatriciana.
- Dai adesso mangiamo che se si raffredda diventa immangiabile-

Cominciammo la serata che proseguì con mia madre che raccontò la storia della mia vita in pratica.
- Questo eri tu da piccolo?- domandò Matilde, guardando una foto, che mia madre aveva preso da uno scaffale, di me piccolo con questo caschetto biondo e una salopette più grande di me- Eri così biondo-
- Si, ma poi sto biondo l'ha perso ma non la testardaggine- affermò Jader, mentre Matilde gli porse la foto per riporla a posto.
- Era una testa calda ma oltre questo era un bambino tranquillissimo- affermò mia madre, addentando il contorno della carne.
- Te ricordo che al liceo faceva un po' di casino con i suoi compagni- affermò Jader- Matilde sapevi che Joseph ha fatto il linguistico?-
- Joseph ha fatto il linguistico?- domandò Matilde, tagliando un pezzo di carne.
- Si e se la cavava anche bene, solo che la matematica non era cosa sua- affermò divertito Jacopo.
- Vabbè ma io volevo fare musica mica lo scienziato- affermai, facendo ridere i presenti.
- Matilde invece che scuola hai fatto?-
- Lo scientifico- affermò Matilde- Mio padre mi ha trasmesso l'amore per le materie scientifiche ed ero anche la più brava della classe. Anche se con molte difficoltà, mi sono diplomata con 100-

Il quel momento cadde un breve attimo di silenzio. Sentivo che lei raccontava quelle parole con un po' di pentimento perché, a quanto mi aveva detto, non ha fatto l'università a causa dei suoi problemi economici.
- Adesso non fai l'università?- domandò ingenuamente Jacopo
- No, anche se avrei voluto fare medicina per poi prendere il ramo di oncologia- affermò con un sorriso malinconico- Solo che vivo da sola, visto che mio padre è morto e mia madre è come se non esistesse più per me. Lavorare e coincidere l'università sarebbe difficile e le rette costano-
La vidi sull'orlo del pianto ma si stava trattenendo: non voleva farsi vedere debole. Vedevo la sua gamba tremare e le dita della mano appoggiate sulla sua coscia intorcigliarsi come i cavi di un telefono. Conoscevo bene quei sintomi e il panico non era una bella cosa.
Mi venne spontaneo prenderle la mano e stringerla con la mia. Mi rivolse uno sguardo e io le risposi con un sorriso, che sembrò tranquillizzarla.
- Matilde- affermò mia madre, richiamando la sua attenzione- Vieni con me che mi aiuti con il dolce-
- Si, certo-

Mi sembrò di perdermi quando lasciò la presa della mia mano: lei era il mondo per me.
Appena mamma e Matilde andarono verso la cucina, che era separata dal salotto da una parete, Jacopo e Jader mi rivolsero uno sguardo serio.
- Mi fate paura voi due- affermai
- Bro, quella ragazza è fantastica ma hai ragione: ha tante preoccupazioni e paure e lo si legge negli occhi- affermò Jader
- Si può anche capire che non ha un bel rapporto con la madre- affermò Jacopo
- Vorrei tanto capire cosa le è successo e cosa le ha causato tanta angoscia verso il futuro. Io la amo e vorrei vivere una relazione vedendola felice-
- Perché non la inviti da noi in Sardegna?- domandò Jacopo- Vedi che non è un'idea di merda-
- Stavolta do' ragione a Jacopo. Sarebbe l'occasione migliore per conoscervi meglio e magari lei si sentirà a suo agio sentendo quell'aria di famiglia-
- Non lo so, ragazzi. Non voglio sembrare precipitoso e...-
- Pensaci bene che stanno qua- affermò Jacopo.

Mi girai e vidi mia madre e Matilde portare i piatti con le fette di crostate alla ciliegia, preparata da mia madre quel pomeriggio.
- Cosa stavate pianificando voi tre?- domandò mia madre.
- Le serate che faremo in Sardegna- affermò Jader, beccandosi una mia occhiataccia.
- Capisco Joseph che ha ventiquattro anni ma voi avete quasi trent'anni e fate ste cose-
- Non si è mai troppo vecchi per fare certe cose, mamma- affermò Jacopo, bevendo il suo calice di vino- Puoi farle anche tu se vuoi-
- Si certo- affermò mia madre- Tu che farai a Natale, Matilde?-
- Ecco...non lo so ancora. Forse lavorerò- affermò Matilde, vedendola a disagio.
Mi impegnai a cambiare discorso e finimmo a parlare di tutt'altro per gioia di Matilde.

A fine serata, continuavo a ripensare all'idea dei miei fratelli mentre vedevo Matilde salutare tutti.
- Grazie ancora per la splendida serata- affermò Matilde, venendo stretta in un abbraccio da mia madre.
- Ricordati quello che ti ho detto- la sentì dire, provocandomi uno sguardo interrogativo.
- Mamma, mo' faccela salutare- affermò Jader, abbracciandola anche lui e poi Jacopo.
- È stato bello conoscerti e speriamo di rivederti presto. Sei una persona meravigliosa-
- Voi lo siete. Arrivederci-

Mi ero offerto di accompagnarla fino all'auto visto che Roma di notte non era molto sicura.
- Tua madre e i tuoi fratelli sono meravigliosi. Mi sono sentita parte di una famiglia per la prima volta dopo molto tempo-
- Almeno ho scoperto che posso chiamarti scienziata, ricciolì- affermai, mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- Stai zitto, linguista Carta- affermò Matilde, puntandomi la chiave della sua auto- Da bambino oltre che essere adorabile dovevi essere un gran rompiscatole come ora, caschetto biondo-
- Ti prego quella foto mi imbarazza sempre- affermai sorridendo- Il bello che l'hanno mostrata in TV quando ero ad Amici-
- Io la trovò bellissima invece - affermò, facendo scontrare i nostri occhi.
Quel contatto visivo era un'arma letale per me.
- Quando hai detto che partite?-
- Domenica mattina presto- affermai- Domani dovrò sistemare la valigia e vedermi con Marta prima di partire. Magari se ho un buco, la sera ci potremmo vedere-
- Domani lavoro da Flavio e non mi va di approfittarmi della sua bontà. È migliore di Roberto ma non mi sembra il caso-
- Davvero lavorerai a Natale?-
- Non ho motivo per cui festeggiare. Sono anni che non festeggio un vero e proprio Natale-

Glielo volevo dire. Cazzo se glielo volevo dire. Portarla con me nel mio posto del cuore. Ma non ci riuscì.
- Allora ci vediamo quando torno- affermai- Ci sentiremo tutti i giorni-
- Assolutamente- affermò, buttandosi fra le mie braccia.
Mi sentì di nuovo il più forte di tutti perché avevo il mondo fra le braccia. Per me lei era il mondo.
- Fammi sapere quando arrivi- raccomandai, dandole un bacio in fronte.
La vidi salire e partire con la sua macchina. Appena scomparve da dietro un palazzetto, ritornai dentro casa.
La ragione mi diceva che era troppo presto per portarla con me ma l'istinto mi diceva il contrario.
Ero combattuto e nella mia testa c'erano mille pensieri.
Quando rientrai, vidi in salotto mia madre intenta a sparecchiare e mi venne spontaneo aiutarla.
Mentre stavamo togliendo i piatti, mia madre mi guardò.
- Quella ragazza è meravigliosa e speciale. Non fartela sfuggire, Joseph- affermò mai madre, bloccandomi- È la tua felicità e tu potresti essere la sua-

Spazio autrice:
Salve gente, piaciuto questo capitolo?
Questa cena ha visto un po' di verità uscire fuori e, a quanto pare, la famiglia Carta ha preso Matilde sotto la loro ala.
Joseph ascolterà i consigli dei fratelli e di sua madre.
Sceglierà la ragione o l'istinto?
Io ci tengo a ringraziarvi tantissimo per l'entusiasmo che state mostrando per questa storia: ho sottolineato molto il fatto che ci tengo particolarmente poiché è nata dopo un periodo piuttosto pesante fisicamente e mentalmente.
È la prima volta che raggiungo così tante letture e voti in così poco tempo e, al momento, QUESTO MONDO NON FA PER ME è la seconda storia che ho scritto più letta dopo DUE VITE.
Matilde e Joseph vi sono entrati nel cuore e questo era il mio obiettivo.
Ci vediamo domani con la scelta di Jo.
Bye bye🤍
P.S. la foto a cui faccio riferimento esiste veramente e l'abbiamo vista nel daytime in cui Joseph rivede Jader.

𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒇𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒆| 𝑯𝒐𝒍𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora