Casa di Matilde, Roma
Martedì 4 dicembre 2024
Ore 18:00POV Matilde
Non nego di essere stata male in quei giorni. Credevo che ignorare Joseph sarebbe stata la migliore soluzione sia per lui che per me. Ma mi sbagliavo: ormai Joseph era diventato una cura per me e mi faceva dimenticare quanto la mia vita facesse schifo.
So' che però è la cosa giusta: ero solo una ragazzina con forti traumi, che aveva rinunciato a studiare per sopravvivere attraverso un lavoro precario e sottopagato.
Non saremmo mai stati felici. Almeno così io la pensavo e pensiero per cui Ilenia e Flavio mi rimproverarono.Mi stavo sistemando per andare a lavoro e Ilenia e Flavio, gli unici amici che avevo e che sapevano di questa mia situazione col cantante di Amici, avevo raccontato tutto e loro erano accorsi il prima possibile per farmi ragionare.
- Lo sai anche tu che quello che pensi non è così, Mati- affermò Ilenia, incrociando le gambe.
- La sua felicità deve essere qualcuno che lo ami e non lo appesantisca. Quella felicità non sono io- affermai, sistemando i pantaloni della mia divisa.
- Mati, io ti voglio bene e sono sempre dalla tua parte. Ma stavolta ti devo andare contro- intervenne Flavio- Una persona ti ama per quello che sei, con i tuoi pregi e difetti. Per quanto ho potuto vedere, Joseph è un bravo e poi come ti guardava...-
- Come mi guardava?- domandai, provocandomi una risatina nervosa.
- Come se ti volesse curare le ferite che ti hanno provocato-L'affermazione del mio amico mi zittì. Sin da quando lo conoscevo, Flavio era sempre stato uno molto schietto e non aveva problemi a sbattermi la verità in faccia: lo consideravo come un fratello maggiore.
- Ascolta, Mati- affermò Ilenia, alzandosi e prendendomi le mani- Sappiamo che quello che hai passato ti ha segnato molto ma, essendo la tua migliore amica, ti dico di non privarti della tua vita. Non privarti di amare e accetta che qualcuno possa provare a curare le ferite causate da tua madre e Carlo. Apri il tuo cuore e smetti di fare la dura-
Sentire quei nomi mi portava sempre un brivido di terrore sulla pelle. Era per colpa loro se non ero più quella di prima. Quella bambina vivace che papà amava tanto spupazzare.
La vita era sempre stata cattiva con me ma forse ha provato a mettermi alla prova, per vedere se mi meritavo la felicità. La felicità era Joseph: le sue uscite in romanaccio, il suo sorriso e i suoi occhi mi facevano stare bene.
- Proverò a chiamarlo dopo il lavoro- affermai con una risatina malinconica- Sempre se vorrà sentirmi-
- Sembra un po' sottone quindi ti risponderà- affermò Ilenia.
- È meglio che andiate, così vado anche io prima che Roberto si incazza per il mio ennesimo ritardo-
- Un altro problema da discutere sarà questo- affermò Flavio.Sbuffai con malavoglia: non di nuovo.
- È il mio lavoro e il mio capo. Non posso farci niente-
- Ti ho detto mille volte di venire a lavorare da me- affermò Flavio- Sei sottopagata, Matilde-
- Flavio, hai aperto da poco il tuo locale e non posso abbandonare il mio lavoro da un momento ad un altro-
- Mi prometti che ci penserai-
- Ci penserò, ok? Adesso andate-
I miei due amici mi salutarono e poi uscirono dal mio appartamento.
Presi il mio cellulare e guardai l'ultimo accesso di Joseph e se avesse pubblicato qualcosa sui social. Niente di niente. Avevo visto le varie storie del suo tour e sapevo che era andato bene: la sua musica ammaliava chi l'ascoltava.
Sbuffai e così decisi di andare a lavoro.Prima dell'apertura, sistemai i tavoli con le mie collega e, ad un certo punto, Roberto mi richiamò nel suo ufficio. Che avevo fatto adesso?
Appena entrai, lo vidi darmi le spalle e guardare fuori.
- Sarò diretto. Stasera è il tuo ultimo servizio qui-
- Cosa? Perché?- domandai scossa- Lavoro qui da un anno e non sono mai stata fuori dal mio posto. Non capisco perché questo licenziamento-
- Il tuo lavoro qui è stato sempre superficiale e con l'ultimo incidente ho avuto la conferma che sei una totale nullità- affermò Roberto, girandosi verso di me.
- Non è solo per questo- affermai, prendendomi di coraggio- È da un anno che rifiuto le sue avances e questo lo ha ferito nell'orgoglio. Perciò mi odia-
- Nessuno potrà crederti. Io comando qui-
- Io la rovinerò-
- Chi ascolteranno?- domandò Roberto, alzandosi e dirigendosi verso di me, fino a lasciarmi poco spazio- Un uomo ricco e ben rispettato o una ragazzina abbandonata che vive nella miseria?-
Adesso lui aveva colpito il mio segno.
- Come pensavo- affermò Roberto, tornando a sedersi- Sono stato anche buono. Come ultimo servizio hai un tavolo con una persona che conosci già. Adesso vai-Uscì fregandomene di aver sbattuto la porta troppo forte. Presi il mio telefono e mi venne spontaneo aprire quella chat.
Matilde:
Sta andando tutto storto da quando ti ho allontanato e forse me lo merito, visto come ti ho trattato.
Mi manchi tanto, Carta🤍Spensi il telefono e lo riposi in tasca.
Aspettai l'arrivo del tavolo che mi era stato assegnato e, verso le 21, arrivò un gruppo di tredici ragazzi ad invadere il locale. Avevano tutti dei visi conosciuti: erano i ragazzi dell'ultima edizione di Amici. Potei riconoscere tra quei ragazzi uno di loro. Merda non poteva essere vero.
Joseph si avvicinò alla mia collega, per dirle la loro prenotazione, e così mi avvicinai.
- Buonasera e benvenuti Da Cesare, come avete prenotato il vostro tavolo?- domandai, guardando la lista dei tavoli e cercando di non sembrare impacciata.
- Carta - affermò Joseph, guardandomi
- Prego, seguitemi-I tredici mi vennero dietro e li portai al loro tavolo: erano sette ragazzi e sei ragazze.
Sembravano tutti molti simpatici e, dopo aver preso le loro ordinazioni, li lasciai scherzare fra di loro.
La serata andò con un andamento tranquillo e strano. Vidi Joseph uscire con Kumo, il ragazzo che avevo conosciuto la sera del party, e rientrare dieci minuti dopo, con uno sguardo abbastanza teso. Lo vidi sorridere verso una ragazza dai capelli biondo cenere, che poteva avere la mia età e sentì la gelosia ribollirmi dentro.
Poco dopo, mi avvicinai con la mia collega per sparecchiare.
- È stato di vostro gradimento la cena?- domandai, prendendo il piatto alla ragazza dai capelli di un biondo cenere e mossi.
- Tutto delizioso- rispose una ragazza dall'accento fortemente americano.
Risposi con un sorriso e come ultimo lasciai Joseph, il quale mi lanciò uno sguardo che, se fosse stato in circostanze diverse, mi avrebbe fatto cadere tutti i piatti.
- Volete il dolce?- domandai- La casa oggi offre come dolce crostata con visciole e ricotta-
- Mado sembra buona. Io la prendo- affermò un ragazzo dall'accento napoletano, venendo ripreso scherzosamente da quella che doveva essere la sua ragazza, che doveva avere origini latine per la sua carnagione scura.
- Mi sa' che lo prendiamo tutti qua- affermò Simone, l'altro ragazzo conosciuto al party.
- Arrivano subito-Ritornai in cucina e, dopo aver lasciato i piatti e le ordinazioni, uscì un attimo per prendere una boccata d'aria: i suoi sguardi mi facevano tremare il cuore e senza neanche parlare, avevamo capito entrambi quanti sentivamo la mancanza l'uno dell'altro.
Quando rientrai, nel sistemare il taccuino in tasca, notai la presenza di un foglietto di carta.
Era ben piegato e l'istinto mi disse di aprirlo.Mi sei mancata anche tu.
Appena finisci il turno, per favore parliamo.
Anche per un attimo, ho bisogno di sentirti vicino
- JosephAvevo le mani che tremavano e affacciai il mio sguardo in direzione del loro tavolo.
La vita mi stava dando una seconda possibilità.Spazio autrice:
Salve bella gente, piaciuto questo capitolo.
Sono successe tante cose in questo capitolo: le stronzate di Roberto, giochi di sguardi e questa cena "speciale".
Avete riconosciuto alcuni dei ragazzi presenti a questa cena? Vediamo se riuscite ad indovinare nei commenti.
Ci vediamo domani.
Bye bye🤍
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𝑸𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒇𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒆| 𝑯𝒐𝒍𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒂𝒏𝒇𝒊𝒄𝒕𝒊𝒐𝒏
FanfictionSai Questo mondo non fa per me Forse un posto per me non esiste Sai Questo mondo non fa per me E vorrei qualcuno capisse (Non fa per me-Holden) Roma, 2024 La vita ha posto sempre degli ostacoli alla diciannovenne Matilde De Santis, che si sente fuor...