Parte 8: La festa di Itachi

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«Ragazzi, che bella sorpresa! Voi siete davvero matti! Tutti quanti!» esclama Itachi guardandosi intorno e osservando le espressioni felici dei suoi compagni mentre gli cantano "Tanti auguri a te". Persino Zetsu, che si è appena palesato dal suolo, canta a squarciagola. Persino Kakuzu, il più anaffettivo di tutti, sta sorridendo e cantando insieme a Hidan. "Ecco, quei due forse un po' si vogliono bene, in fondo" pensa Itachi.

«Che bella torta! E la foto... davvero bellissima... come avete fatto ad averla? Chi l'ha scelta?» domanda incuriosito Itachi, mentre gli altri stanno finendo la canzoncina.

«Naturalmente tuo fratello, vecchietto! Lo abbiamo contattato non molto tempo fa e ha contribuito in maniera impeccabile direi!» risponde Konan con un sorriso luminoso sul viso.

«È la mia foto preferita di noi due, fratellone. Mi ricorda i tuoi "magari un'altra volta" e anche se mi fanno imbestialire, mi fanno anche sorridere e ricordare un tempo in cui eravamo più uniti che mai...» aggiunge Sasuke in tono quasi malinconico.

Tobi si emoziona e incomincia a piangere quando sente quelle parole così toccanti da parte di un emo apparentemente senza sentimenti. Naruto dà una pacca sulla spalla all'amico, in fondo lui ha sempre saputo che Sasuke provava un grande affetto nei confronti di Itachi, e oggi finalmente anche gli altri ne hanno la dimostrazione!


Itachi non sa cosa rispondere, ma per fortuna Kisame riesce sempre a sdrammatizzare la situazione e lo fa anche ora.

«Su, forza vecchio mio, è l'ora di esprimere un desiderio e di soffiare nelle tue ventidue candeline!» lo incita, porgendogli la torta proprio sotto il naso.

«E siamo già a due desideri da stamattina, attento a quello che desideri, ometto, che poi si avvererà!" esclama Deidara, con un braccio intorno al collo di Tobi, che continua a piangere, e con l'altro intorno al collo di Sasori. Che trio!

«Attento a non far uscire dalla bocca la tua arte del fuoco, sennò moriremo tutti arsi vivi qui, persino io sarò ridotto in cenere! Ha ha» esclama Hidan. Sempre il solito indelicato nei momenti sbagliati. Ma lui è fatto così.

«Allora un modo per farti fuori c'è... buono a sapersi...» aggiunge Kakuzu seccamente.

«Su, forza, Itachi-kun!» esclama Orochimaru, alquanto felice. Quel vecchietto... gli basta poco per essere in quello stato: fare esperimenti su esseri umani o partecipare alle feste.

Itachi si prende un momento, pensa qualche secondo a un desiderio guardando Naruto e Sasuke, chiude gli occhi e soffia con potenza spegnendo tutte e ventidue le candeline.

Tutti applaudono e si fanno strada dentro.


«Una chiesa, heh?» domanda Itachi divertito.

«L'idea è stata mia, lo ammetto, amico mio» risponde Pain, accennando un sorriso imbarazzato.

«Però è stata una grande idea! Questo posto è un po' tetro per una festa... ricalca proprio lo spirito del nostro Itachi!» aggiunge Kisame, appoggiando la torta sul tavolo dove ci sono assaggi di delizie salate cucinate da lui e moltissime bottiglie di vino.

«Il banchetto immagino lo abbia organizzato tu, amico mio...» dice Itachi rivolgendosi a Kisame.

«Come minimo, amico! Il vino, invece, lo ha scelto Hidan, lo sai che io non sono un grande bevitore.»

«Grazie, Hidan! Ci sono così tante bottiglie... e sembrano tutte diverse» dice Itachi, rivolgendosi al ragazzaccio Jashinista che non aspettava altro che essere lodato.

«L'ho fatto volentieri, ragazzone! C'è un assaggio di vini diversi del paese delle Terme... i più buoni per accompagnare un banchetto tanto delizioso!» esclama Hidan, vantandosene e non riuscendo a fare finta di essere modesto... proprio perché non lo è affatto.

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