Parte 29: Un nuovo Uzumaki nella Caverna

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Dopo cinque giorni da quella cena piena di richieste per la povera Tsunade, alla Caverna Akatsuki arriva un piccione viaggiatore con un messaggio. Quel lunedì mattina di ottobre è più fresco rispetto agli altri giorni, pertanto tutte le finestre della casa sono chiuse, tutte tranne quella di Sasori, dove il piccione atterra svolazzante.

«Oh, hai fatto in fretta, vedo. Ero stufo di stare con la finestra aperta, aspettandoti con questo freddo» dice il Maestro, dirigendosi verso il varco e prendendo il bigliettino per poi aprirlo delicatamente.

All'interno, Sasori trova proprio quello che sperava di leggere: informazioni da parte del Villaggio della Sabbia sulla conclusione in maniera positiva di un'operazione che Sasori aveva avviato con il Kazekage in persona. L'attesa è finalmente finita, grazie al cielo, e Sasori può tirare un sospiro di sollievo. Il Maestro prende carta e penna, scrive i suoi saluti al Kazekage, ringraziandolo di aver fatto il possibile affinché tutto andasse a buon fine, e conclude dicendogli che non vede l'ora di poterlo ringraziare anche di persona, giovedì alla festa di compleanno di Naruto. Piega il foglietto, lo inserisce nel piccolo recipiente posizionato sulla zampetta sinistra del piccione, e lo fa rientrare a destinazione.

«Hah, dopo più di un anno, finalmente quella tecnica è stata perfezionata e utilizzata e io potrò rendere felici i futuri sposi» commenta Sasori, tornando nella zona dell'atelier dove sta perfezionando alcune delle sue 298 marionette umane.


«Che freddo, oggi! C'è il sole, ma le temperature stanno calando...» riflette Konan, mentre legge uno dei giornali di Kakuzu, sul quale trova la notizia di un rapimento al Villaggio della Nebbia.

«Kakuzu, hai letto questa notizia? Un rapimento nel Villaggio della Nebbia, dove tu e Hidan siete diretti» lo informa Konan.

«Sì, ho letto, ma non m'interessa, a dire il vero» replica Kakuzu, sistemandosi la mantella, in attesa che Hidan arrivi e possano finalmente partire per la missione.

«Oh, ma certo. Se non si tratta di una taglia su qualche testa umana, a te non interessa. Beh, comunque qui c'è anche scritto che riservano un'ottima ricompensa a chi riesce a trovarla. Strano che tu non l'abbia sottolineato venti volte con la penna rossa» aggiunge Konan, girando poi pagina.

«Dimmi di più» dice Kakuzu, in tono serio.

«Non ti smentisci mai, vecchiaccio! Dobbiamo fare una deviazione, per caso, prima di arrivare alla destinazione della nostra missione?» esclama Hidan, entrando in salotto. Nonostante la frescura autunnale, la cappa la indossa rigorosamente per metà sbottonata, in modo che i pettorali, che allena ogni mattina da quando ha incontrato Ino, siano ben visibili.

«Finalmente, sei sceso, imbecille. Siamo già in ritardo» sbotta Kakuzu, aprendo la porta.

«Oh, maddai, non fare il noioso. Non ti sopporterò per tutto il viaggio se continuerai a borbottare. Ero in camera ad allenarmi, visto che per una volta non devo insegnare a quei mocciosi, me la sono presa con calma!» grida Hidan, sistemandosi una ciocca di capelli non abbastanza unta di gel.

«Quanto pagano per quella ragazza? Fammi vedere la sua foto» domanda Kakuzu, guardando Konan.

«45 mila Ryo. Guarda, è questa dai capelli castani» dice Konan.

«Capito. Allora vedrò di portare un po' di soldi. Saremo di ritorno questa sera, sul tardi, a questo punto.»

«Eeeh? Devo per forza venire con te a girovagare alla ricerca di una tipa che ti farà guadagnare dei soldi? Non ci penso proprio. Dopo la missione io vengo a casa» esclama Hidan, snervato.

«Fai come ti pare.»

«Ci vediamo, allora. Fate attenzione» esclama Konan, salutandoli.


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