Parte finale: La fine di un'era. Ora nel Villaggio della Pioggia c'è il sole

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Mi scuso in anticipo per le cinquemila e passa parole, ma la parte finale doveva chiudere il cerchio, pertanto le cose da dire erano molte.


Solo attraverso la sofferenza condivisa e il terrore si può raggiungere una vera pace.

O almeno questo era quello che predicava Nagato quando decise di prendere le redini dell'Organizzazione Alba e di sfogare la sua rabbia e frustrazione attraverso la pioggia incessante che da allora cade ogni giorno, senza mai smettere, sul Villaggio della Pioggia.


La lealtà verso i suoi compagni, gli altri due Orfani della Pioggia, e il maestro Jiraiya spinse Nagato a superare le proprie paure e a lasciarsi guidare dal suo immenso potere, il Rinnegan, che inizialmente lo terrorizzava. Questo stesso potere divenne la sua arma quando fu chiamato a vendicare ciò che aveva perso. La morte, costantemente presente intorno a lui a causa della guerra, della fame e del terrore, finì per reclamare anche Yahiko, evento che segnò inesorabilmente la discesa nell'oscurità di Nagato, alterando per sempre la sua visione del mondo. Konan, devota e silenziosa, lo seguì senza riserve, mossa dal profondo desiderio di proteggerlo con la sua alleanza, le sue abilità e la sua calma strategica. Questa alleanza si rafforzò fino a trasformarsi in una condivisione di delusione e disillusione, portandoli a rompere i legami con chiunque non condividesse il loro doloroso ideale di pace, sostenuto dal potere del Rinnegan: Jiraiya ne fu la vittima più tragica.

Altri disertori, disillusi dalle loro vite passate e in cerca di una vendetta personale, si unirono progressivamente all'Organizzazione, giurando fedeltà e accettando di sottostare alle regole imposte da Nagato, ormai divenuto Pain. Con il patto che si instaurò tra i dieci membri originari e coloro che si aggiunsero successivamente, l'Organizzazione provocò così tanta sofferenza che ogni apparizione degli Akatsuki lasciava dietro di sé tracce spesso indelebili: traumi, perdite, sangue e lacrime.

Dopo anni di incessanti violenze che portavano alla scomparsa di troppe persone innocenti, Konan ha ricordato a sé stessa e a Nagato che l'ideale per cui Yahiko aveva perso la vita non si avvicinava minimamente alle ragioni dietro gli spargimenti di sangue degli ultimi decenni. La donna pertanto ha scelto di voltare pagina e di intraprendere un percorso dove la violenza non sarebbe più stata la prima scelta, ed è stato un modo per conoscere meglio anche i membri con cui condivideva non solo l'attività dell'Organizzazione, ma anche la stessa casa. Quella ragazzina avvilita ha ritrovato finalmente il sorriso ed è diventata una donna bellissima, proprio come aveva previsto Jiraiya più di vent'anni addietro.


Ora le cose sono, dunque, cambiate in modo significativo: quegli stessi membri che un tempo seminavano terrore sono ora elegantemente vestiti, radunati nella sala di un maestoso santuario dai soffitti alti, dove la parete principale è impreziosita da un imponente organo e i balconi soprastanti sono adornati con fiori di origami dai mille colori, prevalentemente blu e arancioni. Quelle figure, un tempo considerate spregevoli, sono ora emozionate e piene di curiosità, pronte ad assistere mentre i loro amici si scambiano le promesse che sigilleranno il loro amore per l'eternità.

Konan ha avuto non poche difficoltà con Hidan, che a differenza di Pain, rappresentava un uomo vivo, dal sangue bollente e dalla pelle calda; un uomo che avrebbe potuto darle l'amore vero, anche se l'eternità a cui Hidan è condannato l'avrebbe portata a temere il passare degli anni e a pentirsi di essersi gettata tra le sue braccia. Passato questo periodo di dubbi e incertezze, la donna ha ritrovato la serenità grazie all'amicizia di Sakura, che da quando è entrata a far parte della loro grande famiglia, è diventata un punto di riferimento per Konan. Il sole nella vita uggiosa della donna dai capelli blu è stato rappresentato anche da Naruto e dal suo carattere energico, nonché dalla sua personalità ottimista: quel ragazzo, che aveva placato l'odio dopo la distruzione di Konoha, è riuscito a portare il calore del sole anche in quella Caverna buia e umida.

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