Akatsuki Show - Versione italiana

Parte 10: Il segreto di Tobi

La mattina seguente, prima che il campanile suoni per segnare le otto, l'addetto alle pulizie sveglia tutti quelli che si sono trattenuti nella chiesa dopo la festa per passare la notte. Con un rombo assordante, i primi ad essere le vittime di quell'ometto basso dai capelli grigi, di circa settant'anni anni sono Deidara e Hidan che dormono beatamente sul pavimento avvolti dalla mantella nera con nuvolette rosse a modi coperta.

«Cos'è questo rumore? Mi scoppia la testa...» mormora Hidan con la bocca impastata, i capelli scompigliati e il torso nudo (che novità, heh?)

«Non è ancora ora di alzarsi... ancora un po', ti prego!» esclama Deidara, girandosi dall'altra parte, stringendo le ginocchia al petto.

La chiesa è fredda, e nonostante fuori ci siano già troppi gradi per una mattinata di inizio giugno, i ragazzi sono infreddoliti, e il mal di testa da sbornia non aiuta.

Il signore, nuovamente, sbatte le porte e incomincia a togliere di mezzo scatole, carte e bottiglie, gettate per terra la sera precedente. Avvicinandosi verso la zona dove c'era la band, e dove ora c'è Tobi che dorme beatamente russando insieme a Sasori che l'ha tenuto d'occhio per tutta la notte su richiesta di Itachi, il signore apre la tenda della finestra facendo entrare un raggio di luce che sveglia Sasori.

Infastidito, già di prima mattina, il marionettista richiude la tenda e cerca di rimettersi a dormire, ma l'anziano non demorde e la riapre con decisione.

«Ma insomma, non si può neanche più dormire in una chiesa ora? I senza tetto devono subire queste rotture di scatole ogni volta che si riparano sotto i vostri tetti?» si lamenta Sasori, richiudendo la tenda.

In un frammento di secondo a Sasori viene in mente l'accaduto della sera prima, e si alza di getto in piedi controllando che Tobi sia ancora lì, che non sia fuggito o che non l'abbia teletrasportato in una dimensione dove ci sono i rompiscatole che non lo fanno dormire. Ma Tobi è lì, che russa e sogna come se nulla al mondo lo preoccupasse, senza essersi nemmeno accorto della presenza di quell'uomo fastidioso.

«Immagino che dobbiamo levare le tende, letteralmente» dice Sasori in tono stizzito guardando il vecchietto che lo guarda a sua volta un po' divertito per l'espressione preoccupata che ha sul viso a causa di Tobi.

«Ma lei... non dovrebbe essere in pensione, piuttosto che infastidire noi?» aggiunge Sasori, mentre raccoglie la sua cappa da terra e se la mette sulle spalle per ripararsi dal freddo che oltrepassa il legno del suo corpo.

«Sono quasi le otto, devo pulire tutto il vostro casino e ho solo mezz'ora. Prima ve ne andate, prima pulisco e prima inizio a godermi la pensione» ribatte il vecchietto, riaprendo la tenda, togliendola in quanto piena di coriandoli e fumo, e incominciando a togliere qualche bottiglia anche dal davanzale della finestra.

Sasori, stanco per aver dormito forse due ore, si dirige verso Deidara e Hidan che si erano riaddormentati di nuovo, e sveglia Hidan con un pizzico sulla guancia.

«Dobbiamo andare. C'è qualcun altro qui oltre a noi quattro?»

«Ma insomma... stamattina cosa avete tutti? Mi scoppia la testa...» replica Hidan, coprendosi il petto nudo con il manto, ma scoprendosi i piedi perché le misure del suo corpo sono troppo robuste per potersi coprire interamente con quel pezzo di stoffa.

«Ci siamo anche noi, abbiamo dormito di sotto» interviene Konan, a braccetto con Pain, già vestita, pettinata e sistemata come se non avesse partecipato ad una festa piena di alcol e cibo insieme ad altri svitati.

Hidan sente la voce della sua musa, e, ancora sdraiato per terra, apre un occhio per guardarla e ammirarla dalla testa ai piedi.

"È così bella, anche se so che ha peccato tutta la notte con quel cadavere vivente. Lei si merita di meglio..." pensa Hidan mentre studia attentamente le linee del corpo di Konan, completamente incantato.