Io: < Dani hai bevuto? > gli chiedo, ancora incredula di averlo trovato lì. E' assurdo come alcune coincidenze capitino in certi momenti.
Dadda: < Non tanto. Tu dove sei stata? Sei uscita con quel bambino? > sorrido alle sue parole. Sia perchè sta sbiascicando, sia perchè ha chiamato "bambino" un ragazzo di 23 anni.
Io: < Sì sono uscita con lui, e non è un bambino. Tu piuttosto con chi sei stato? >
Dadda: < Sono stato un po' con Richi, perchè ha deciso di partire per Milano domani mattina. Poi sono stato al bar dell'albergo di Richi, perchè l'unica persona con cui volevo stare era impegnata con un moccioso >.
So che parla così a causa dell'alcool, ma sapere che sono la persona con cui voleva stare fa bene al cuore.
Io: < Va bene dai, ascolta io torno a casa, tu vedi di rientrare tra poco e non fare cazzate>
Mi alzo per andare via, ma sento la sua mano afferrarmi il polso. Dio, perchè deve rendere la situazione più difficile di come già è?
Dadda: < Aspetta. Mi dispiace per ieri, non avrei dovuto reagire così. Non so cosa mi stia succedendo. Ti giuro faccio fatica a capirlo, ma non voglio che ti allontani da me >
Caro Daniel, non sai quanto ti capisco. In questo momento vorrei solo stare con lui, ma non sarebbe la cosa giusta. Ha bisogno di tempo per capire quello che prova e lo stare vicini non farebbe che complicare questa situazione ancora di più.
Io: < Non ti preoccupare, non me la sono presa più di tanto. L'importante è che adesso rientri nel tuo appartamento, sta per iniziare a piovere > dico. Sento una folata di vento freddo, e cerco di andare via in fretta, non voglio tornare a casa zuppa.
Dadda: < Torno se vieni con me > Mi guarda quasi supplicandomi. Non devo cedere, non è la cosa giusta nè per me nè per lui.
Io: < Daniel è l'alcool che parla. Non voglio che tu faccia cose della quale potresti pentirti >
Dadda: < Non è l'acool, o comunque non del tutto. Oggettivamente l'appartamento è qui dietro, e ho voglia di stare con te. Non faremo niente, non siamo mica animali. Posso contenermi. Per favore?>
Mi guarda con quei suoi occhi dolci, cosa dovrei fare? La testa mi dice di girare i tacchi e tornare a casa, lasciargli passare l'effetto dell'alcool e magari riparlarne domani. Ma il cuore mi sta dicendo il contrario: lui non starà qui ancora per molto, e vorrei sfruttare tutto il tempo a disposizione.
E sicuramente quei suoi due occhi dolci non mi stanno aiutando nel prendere questa decisione.
Io: < Va bene >
Ci sono mille ragioni per la quale avrei dovuto dire di no, ma in questo momento tutto quello che vedo è lui e solo lui, è più forte di me, forse è più forte di noi.
Camminiamo per qualche minuto, continuando a tenerci per mano. La testa sta vagando tra mille pensieri, ma essere qui con lui in questo momento sembra l'unica cosa giusta. So di meritarmi una brava persona, e so che Daniel lo è. Ma la questione dell'età non è trascurabile, e probabilmente stare qui oggi farà soltanto aumentare le mie aspettative. E come sempre poi rimarrò delusa.
Procediamo lungo una via: mi tiene vicina, come se avesse paura che possa scappare da un momento all'altro. Tranquilla Daniel, ormai non vado proprio da nessuna parte.
Quando si ritrova davanti a casa ci mette qualche secondo per aprire la porta, pensavo peggio. Quando sono ubriaca ho una media di tre minuti per inserire la chiave nella serratura, se va bene. Probabilmente starà iniziando a svanire l'effetto dell'alcool.
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Stringimi anche se non puoi
FanfictionCredo che esista veramente un filo invisibile che lega alcune persone. Due come Chiara e Daniel, apparentemente con nulla in comune. Lei giovanissima, lui già nella fase successiva della vita: due persone completamente diverse per mille motivi. Ma...