Capitolo 8

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Mi sveglio a causa della suoneria di un telefono. Sento Daniel girarsi letto e rispondere, lasciando in vivavoce.

Dadda: < Riccardo sono le sei di mattina, cosa vuoi? >

Riccardo: < Dadda scusa per questo risveglio brusco, ma ti dovrei chiedere un favore >

Dadda: < Dimmi pure >

Riccardo: < Non so perchè, ma gli ultimi video che avevamo registrato prima delle vacanze si sono persi, perciò avrei bisogno che tu tornassi, altrimenti prossima settimana non riusciamo a far uscire nulla. Mi dispiace tanto di averti interrotto le vacanze, poi te le faccio recuperare ad agosto va bene? >

Dadda: < Va bene, cerco di partire oggi pomeriggio >

Riccardo: < Grazie Dadda, davvero >

Chiude la chiamata, mentre io sento quasi una fitta al petto al pensiero che debba già andare via. Si gira verso di me, accorgendosi che sono sveglia. 

Dadda: < Ehi, buon giorno. Hai sentito tutto? >

Annuisco, cercando di trattenere le lacrime.

Io: < Prima o poi saresti dovuto andare via, speravo il più tardi possibile, ma va bene così > in questo momento non so cosa dire. Vorrei pregarlo di rimanere, ma non sarebbe giusto. 

Mi sposto sul suo petto, mentre con una mano mi accarezza i capelli.

Dadda: < Vieni con me >

Ho sentito bene oppure ho sognato? 

Dadda: < Non per sempre, ma almeno per qualche giorno. Tuo babbo è via e hai detto che si fida di te, quindi se gli dici che sei via con un amico non penso che ti dica niente. Se però hai paura che ti dica di no posso anche parlargli io, non ho problemi. Vorrei che venissi con me. Potrei farti vedere casa mia, farti conoscere Richi e Simo, e sicuramente andresti d'accordo con Jasmin. Potrei farti vedere Milano e potremmo stare insieme, almeno per qualche altro giorno. E poi capiremo come fare >

Io: < Sei proprio fuori di testa tu. Ma lo sono anche io, quindi accetto >

Dadda: < Davvero? > mi chiede, con gli occhi che luccicano.

Io: < Davvero > rispondo, avvicinandomi per lasciargli un leggero bacio a stampo.

Io: < Allora, procediamo così: io chiamo mio babbo; dopo di chè andiamo da me e preparo un borsone con le cose che mi servono. Poi torniamo qui e partiamo >

Dadda: < Ai suoi ordini. Possiamo rimanere altri dieci minuti nel letto però? > mi chiede.

Io: < Mm, fammici pensare...> gli dico, guardandolo negli occhi. 

Mi prende le spalle e mi ritrovo sotto di lui, poi appoggia una mano sul collo, e nel giro di pochi secondi le nostre labbra si incontrano facendo riaffiorare i ricordi di ieri sera. E' un bacio casto però, lento e romantico. Un bacio che infonde sicurezza, perchè abbiamo capito di esserci trovati, e questa è una delle più belle sensazioni che si possano provare.

Si stacca per un attimo, per riprendere fiato.

Dadda: < Ci hai pensato ? >

Io: < Direi che possiamo fare anche un quarto d'ora > rispondo sorridendo, mentre riprendiamo da dove ci eravamo interrotti.

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Mentre Daniel inizia a preparare la valigia, digito il numero di mio babbo sul telefono.

Roberto: < O ve', ho ancora una figlia allora! >

Stringimi anche se non puoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora