Capitolo 26

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Chiara's pov

Sono davanti a casa sua, ma l'unica cosa che vorrei fare è correre via. Non so perchè, ma ho una bruttissima sensazione in merito ad oggi. Spero sia solo una cosa che sento, e che vada tutto per il verso giusto.

Stamattina sono stata con l'Ele, che mi ha detto di seguire quello che provo, cercando però di dire tutto quello che devo tirare fuori. E così voglio fare.

Busso alla porta, con le mani che tremano, un po' per il freddo e un po' per l'agitazione.

Quando mi apre non riesco a trattenere un sorriso, ma cerco di non sbilanciarmi troppo. Entro in casa, senza dire una parola e inspiegabilmente inizio a piangere.

Dadda: < Oi > mi dice lui, avvicinandosi a me sul divano.

Io: < Vorrei riuscire a parlarti senza piangere per una volta > dico, cercando di calmarmi. Prendo un respiro e trovo il coraggio di parlare. 

Io: < Allora, prima che tu dica qualcosa lo farò io perchè mi sono promessa di dirti tutto quello che devo. Ci sono rimasta davvero molto male dal fatto che fondamentalmente tu mi abbia dato dell'immatura. Io so di non esserlo, ma sei comunque riuscito a far vacillare le mie sicurezze, e penso sia stato veramente scorretto da parte tua. 

E inoltre hai veramente tradito la mia fiducia, dopo che sapevi che era la mia più grande paura. Il mio problema è che sono innamorata di te e penso davvero che tu sia la persona con cui passerò il resto della vita. E questo mi spaventa. 

So che non volevi farlo, quindi adesso dimmi pure quello che vuoi, ma dentro di me so già che l'unica cosa che vorrei è stare con te. Ho imparato che nella vita si sbaglia, che è umano, e che quindi bisogna saper perdonare, anche se non sarà facile, ti avviso. 

Ci vorrà tempo, ma sono disposta a darti una seconda possibilità > dico, facendo riferimento a quello che lui aveva detto nel video.

Lui mi guarda, ma i suoi occhi sono spenti. Dopo avergli detto una cosa del genere, mi aspettavo una reazione più entusiasta, ma vedo quasi delle lacrime. C'è qualcosa che non va, me lo sento.

Dadda: < Vieni qui per favore > mi dice, portandomi tra le sue braccia. Rimango con la testa sul suo petto per quelli che mi sembrano minuti interminabili, mentre mi stringe a sè.

Poi mi sposta, tenendomi una mano sulla guancia. Sta piangendo. 

Dadda: < Tu non sai quanto io ti ami. Te l'ho sempre detto, ma penso che tu non te ne renda conto. Ma il fatto che tu sia venuta qui, disposta a perdonarmi, mi fa capire che anche tu provi i miei stessi sentimenti. 

Ed è per questo che mi si spezza il cuore, perchè quello che ti sto per dire rovinerà tutto, ed è solo colpa mia > le lacrime continuano a scendere, così gliele asciugo il il palmo della mano, su cui lui si appoggia, godendosi il mio tocco. 

Ho paura di quello che sta per dire, ma forse dentro di me già l'ho capito. E la cosa peggiore è che non potrò fare nulla per cambiarlo.

Dadda: < Io ed Elena non ci siamo più visti da quel giorno, ma ieri mi ha chiamato, dicendomi che ha fatto un test di gravidanza, ed è incinta > dice, con la voce spezzata. Infilo la testa tra le sue braccia e inizio a piangere un fiume di lacrime.

Dadda: < Chiari mi dispiace, mi dispiace tantissimo, non so neanche spiegare quello che provo. Mi vergogno di me stesso e di quello che ho fatto. Quindi se non mi vorrai più vedere ti capisco. Ma voglio che tu sappia che sei e rimarrai per sempre la donna della mia vita. Devi sapere che ti amo con tutto il mio cuore e per qualsiasi cosa ci sarò per te >

Stringimi anche se non puoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora