Dadda's pov
Entro in doccia, ne ho assolutamente bisogno. Faccio scaldare l'acqua e mi posiziono sotto il getto. A un certo punto però sento la porta del bagno aprirsi.
Io: < Richi scusa per l'ora ma avevo bisogno di una doccia > dico, ma non risponde nessuno.
La porta della doccia è appannata, perciò non riesco a vedere chi sia, fino a che non la apre. Quando realizzo quello che ho davanti perdo un battito. Si posiziona davanti a me, facendo scorrere l'acqua sul suo corpo nudo.
Chiara: < Ho cambiato idea > mi dice, fissandomi negli occhi. Poi mi guarda in basso e ride.
Io: < Vedi di ridere poco che è tutta colpa tua >
Chiara: < Me ne assumo la totale responsabilità > risponde, avvicinandosi a me.
Chiara: < Daniel? >
Io: < Sì ? >
Chiara: < Voglio che mi scopi, adesso > sussurra al mio orecchio, e non me lo faccio ripetere due volte.
Chiara's pov
Mi afferra da sotto le gambe, prendendomi in braccio e facendomi sbattere la schiena contro il muro. Finalmente le nostre labbra si incontrano ed è come se una scarica mi stesse percorrendo ovunque.
Poi si sposta sul mio collo, succhiando e mordendo come non aveva mai fatto. Come se volesse lasciare un segno. E la cosa mi sta mandando fuori di testa. Nel frattempo continuo a sentire il suo membro puntare sulla mia intimità, e non riesco a non gemere.
A quel punto mi porta una mano sulla bocca.
Dadda: < Bambina, se Richi sa che ti sto scopando nella sua doccia mi uccide. Dovremo fare piano, va bene? > annuisco, mentre sposta delicatamente la mano sui miei capezzoli.
Mi manca il respiro mentre continua a scendere, inginocchiandosi di fronte a me.
Dadda: < Ti fidi di me? > mi chiede, guardandomi con occhi famelici.
Io: < Sì >
A quel punto mi prende le gambe, appoggiandole sulle sue spalle. Non so in base a quale principio della fisica, ma mi trovo con la schiena attaccata al muro e le gambe su di lui, senza cadere.
Lui non aspetta mezzo secondo, fiondandosi con la testa tra le mie gambe, spingendomi ancora di più contro la parete. Con le sue mani fa presa sulle mie cosce, stringendo quasi al limite del dolore, ma è straordinariamente piacevole.
Provo a contenermi, ma iniziano a uscire gemiti senza nessun controllo. Così lui si stacca, facendomi riappoggiare con i piedi a terra.
Dadda: < Andiamo in camera > mi dice, mentre mi prende per mano. Ci avvolgiamo velocemente in un asciugamano e cerchiamo di fare il meno rumore possibile.
Quando entriamo, chiudo la porta a chiave: vorrei evitare di dare spettacolo. Appena finisco sento il suo sguardo bruciare su di me, mentre mi afferra il collo, facendo incontrare le nostre labbra. E' un bacio violento, come se ci stessimo urlando tutto il dolore che abbiamo trattenuto in questi mesi di distanza.
In quel momento decido di staccarmi, facendogli cadere l'asciugamano, ritrovandomi di fronte al suo corpo scolpito. Mentre rimane in piedi, scendo con le labbra su di lui, leccando la zona subito sotto l'ombelico.
Lui mi guarda, pregandomi con gli occhi di porre fine a quella lenta tortura. Allora scendo, fino ad arrivare in ginocchio di fronte al suo membro, che prendo subito tra le mani. Dopo poco mi unisco anche con la bocca, continuando ad aiutarmi anche con le dita.
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Stringimi anche se non puoi
FanfictionCredo che esista veramente un filo invisibile che lega alcune persone. Due come Chiara e Daniel, apparentemente con nulla in comune. Lei giovanissima, lui già nella fase successiva della vita: due persone completamente diverse per mille motivi. Ma...