Due settimane dopo
Dadda's pov
Oggi abbiamo la prima ecografia e non posso negare di essere emozionato. Nonostante la situazione non sia ottimale, ho sempre voluto un figlio e questo mi rende felice. Avrei preferito un'altra madre, ma ho fatto tutto io quindi non mi posso lamentare.
Dopo il corso alla Bocconi non l'ho più vista. Ho sentito al telefono mia sorella e mi ha detto che adesso lei si sta vedendo con Davide. Quando l'ho saputo mi si è stretto lo stomaco: al solo pensiero che qualcun altro possa averla mi vengono i brividi. "potevi pensarci prima di rovinare tutto" mi dico.
Davide non mi sta troppo simpatico, ma non penso sia una brutta persona. Per quel poco che lo conosco è un ragazzo molto tranquillo, però non è alla sua altezza. Lei è dieci passi avanti a lui e meriterebbe molto di più. Ma se la rende felice, devo accettarlo ed essere contento per loro.
So che questa settimana è tornata a Milano da mia sorella. Eleonora mi ha spiegato che a scuola in molti le chiedono cosa sia successo e vivere lì le ricorda di noi. Quindi appena ne ha la possibilità viene qua, per staccare la testa nel weekend.
Guardo l'orologio, mentre aspetto Elena che è stranamente in ritardo. Quando esce dalla camera è un po' agitata, ma penso che sia più che normale. Nonostante tutto non è colpa sua, o non solo, e capisco che avere un figlio da un momento all'altro non fosse nei suoi piani.
Io: < Stai tranquilla, vedrai che sarà tutto a posto >
Annuisce, uscendo di casa senza dire niente. Anche durante il tragitto in macchina non proferisce parola. Di tanto in tanto guarda fuori dal finestrino, mentre fa tremare la gamba. E' molto nervosa, così le appoggio una mano sulla coscia, cercando di aiutarla a calmarsi.
Quando mi sorride mi sembra forzata, ed è come se avessi una strana sensazione. Ma faccio finta di niente, in fondo sto per vedere mio figlio per la prima volta. Devo essere felice.
Entriamo nello studio e un ragazzo fa accomodare Elena su un lettino. Le distribuisce il gel sulla pancia, mentre le fa alcune domande sulla gravidanza, a cui lei risponde molto vagamente. Guardo sul monitor e rimango sorpreso di quello che sto vedendo.
Chiara's pov
Sono le cinque di pomeriggio e qui a Milano, nonostante sia febbraio, si inizia a respirare un clima primaverile.
In queste due settimane ho parlato molto con Davide e abbiamo quasi ufficializzato il fatto di stare insieme. Sono contenta perchè ho ritrovato finalmente un po' di stabilità. All'inizio pensavo che fosse solo per distrarmi dalla storia di Daniel, ma in realtà mi ci sto trovando meglio del previsto.
Mi ascolta e mi supporta: è un po' come se si prendesse cura di me, e questo mi fa sentire al sicuro.
Vedo Simo arrivare, così gli vado incontro. Prendo una rincorsa e gli salto in braccio e alto com'è mi solleva in aria come fossi una piuma.
Awed: < Piccre' mi sei mancata tantissimo > mi dice, lasciandomi un bacio tra i capelli.
Io: < Anche tu Simo, più di quanto pensi >
Devo ammettere che con lui ho instaurato un rapporto quasi fraterno e so che è una persona su cui posso contare. Ci sentiamo spesso al telefono e quando vengo qua a Milano cerchiamo sempre di vederci.
Quando saliamo in macchina decidiamo di andare da lui, dato che si è appena trasferito e ci tiene a farmi vedere la casa nuova. Mi chiede di Davide e leggo sul suo viso che è felice per me. Ogni tanto gli chiedo di lui, ma non troppo, la cosa è ancora troppo fresca. E Simo rispetta questa mia richiesta, quindi è veramente fantastico.
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Stringimi anche se non puoi
FanficCredo che esista veramente un filo invisibile che lega alcune persone. Due come Chiara e Daniel, apparentemente con nulla in comune. Lei giovanissima, lui già nella fase successiva della vita: due persone completamente diverse per mille motivi. Ma...