Capitolo 30

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Dadda's pov

Sono qui in sala d'aspetto da quasi un'ora, quindi penso che tra poco tornerà, spero con buone notizie. 

Durante il viaggio in macchina abbiamo parlato poco, ma ho cercato di farle capire che adesso ci sono io e che deve stare tranquilla. Stare con lei senza poter starci nel vero senso della parola è faticoso, ma voglio starle vicino. Non so se questo le farà cambiare idea su di noi, ma la voglio nella mia vita a costo di esserci amico. Sarà impegnativo ma non la lascerò mai più.

Chiara: < Grazie mille, a domani >

La vedo mentre esce dalla camera, così prendo le nostre giacche e la raggiungo. I suoi occhi sono più sereni.

Chiara: < Hanno detto che si dovrebbe svegliare a giorni e che si rimetterà presto > 

Io: < Sono molto felice per te Chiari, non sai quanto > le dico, prendendola tra le mie braccia. 

Io: < Però se per te va bene, io rimarrei comunque. Almeno finchè non si sveglia >

Lei alza la testa, volgendomi uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto.

Chiara: < Direi che è un'ottima idea. Non voglio rimanere sola in questo momento e voglio stare con te >

Chiara's pov

Dopo essere stati in ospedale andiamo a casa mia, dato che è vuota. Ho chiesto a Daniel di venire con me, senza andare in albergo. Adesso che so che mio babbo starà bene, vorrei capire cosa fare della nostra situazione. 

La verità è che sono ferita e che vorrei un po' di pace. Sicuramente nei prossimi giorni scriverò a Davide che non ci potrà essere niente tra noi, anche se spero che vorrà rimanermi amico.

Forse un periodo da sola mi potrebbe aiutare. Oltretutto si sta avvicinando anche la maturità, quindi potrei prendermi questi mesi per concentrarmi su me stessa. E quando andrò a vivere a Milano penserò al resto.

Io: < Puoi mettere le cose di là, io intanto vado a farmi una doccia > gli dico, infilandomi nel bagno. 

Faccio scorrere l'acqua cercando di ripulirmi da tutte quelle energie negative che ho avuto ultimamente. Da una parte sono tentata di chiamare Daniel e dirgli di raggiungermi in doccia, stavolta non solo per lavarci. Ma incasinerei la situazione più di quanto lo è già quindi "no Chiara", mi dico.

Una volta uscita mi avvolgo nell'asciugamano e vado in camera per cambiarmi. Trovo Daniel, che sta mettendo a posto i suoi vestiti su delle mensole che gli avevo liberato prima. Quando mi sente entrare si gira verso di me, e sento il suo sguardo percorrermi ovunque, soffermandosi soprattutto sulle gambe, totalmente scoperte.

Quando si rende conto che mi sta fissando, distoglie immediatamente gli occhi, e quasi mi viene da ridere.

Io: < Niente che tu non abbia già visto > gli dico, mentre prendo il pigiama e l'intimo.

Dadda: < Lo so, ma vorrei evitare di cadere in tentazione  >

Sorrido pensando a quanto sia difficile anche per lui. E più ci penso più vorrei andare lì e baciarlo, quindi esco dalla camera e mi vado a cambiare in bagno.

Mentre Daniel finisce di sistemarsi, preparo due piatti di riso con un po' di tonno e pomodorini. Tra tutto la giornata di oggi è volata, e abbiamo avuto poco tempo anche per mangiare. 

Dadda: < Come ti senti? >

Io: < Meglio. Certo, sarò ancora più felice quando saprò che mio babbo si è svegliato, ma sono comunque già molto sollevata >

Stringimi anche se non puoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora