Capitolo 7

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Una volta tornati nell'appartamento, Daniel va a farsi una doccia e io nel frattempo mi strucco. Mi lego i capelli in una chignon alto e mi tolgo la gonna, per poi passare al top. Sento la porta della camera aprirsi, e vedo lui entrare. Ha un paio di pantaloncini neri, i capelli ancora bagnati, e non ha la maglia. Quando mi vede con solo indosso il top e le mutande si ferma sulla porta. 

Non so se è stato a causa dei bicchieri di vino bevuti a cena, o per le cose che ci siamo detti, ma ad un certo punto interrompo il silenzio, dicendo:

Io: < Mi puoi dare una mano a toglierlo che si è incastrata la cerniera? >

Sarei stata assolutamente in grado di toglierlo in autonomia, ma il cervello sta iniziando a dare i numeri. Si avvicina in silenzio, mentre mi volto di schiena, appoggiando le mani su una specie di scrivania posizionata di fronte al letto. Inizia a far scorrere le sue dita lungo la mia schiena, arrivando fino alla zip, che tira giù molto lentamente. Essendo un top, si ferma subito sopra i fondo schiena, slacciandolo definitivamente. Indietreggio di un passo, appoggiando la mia schiena, ormai completamente nuda, contro il suo petto. 

Il contatto con la sua pelle mi fa rabbrividire, riesco a percepire la tensione nell'aria: ho il cuore che batte a mille. Mi giro verso di lui, guardandolo dritto negli occhi. Non sarò la prima a cedere: se vuole qualcosa sarà lui a decidere, non voglio forzare assolutamente nulla.

Tengo le mani sul seno, per evitare che il top si sfili completamente. Sento il suo sguardo bruciarmi su tutto il corpo. Dio sto per impazzire.

Con delicatezza mi prende per i fianchi, facendomi sedere sulla scrivania, per poi posizionarsi tra le mie gambe. I nostri volti sono ora alla stessa altezza, così unisco le braccia al suo collo, avvicinandolo sempre più. Lui sposta le sue mani dalla mia vita, fino ad arrivare alle gambe, che mi fa stringere intorno a lui.

Sono consapevole che se mi muovo ancora il top cadrà completamente a terra, ma in questo momento non mi interessa. Percepisco il suo tocco ovunque: ora sulle cosce, poi sui fianchi, sulla spina dorsale, e poi sull'addome. Prende le estremità del top, che poco dopo si ritrova sul pavimento. Risale con le dita sulle clavicole, tracciando linee immaginarie. Mi godo quel suo tocco, così delicato ma così intenso.

L'eccitazione è palpabile, tanto che sento la sua erezione premere sul mio clitoride. Non resisterò ancora molto.

Dadda: < Posso? > mi chiede. Il fatto che si preoccupi sempre di quello che penso mi fa capire quanto sia una persona speciale. Annuisco, quasi gemendo dall'eccitazione.

Senza bisogno di ripeterlo si fionda sul mio collo, lasciando una scia di baci, soffermandosi in alcuni punti, dove domani mattina probabilmente rimarranno dei segni. Scende sui capezzoli, prima uno poi l'altro, assaporando l'acciaio dei piercing. Piego la testa indietro dal piacere, tenendomi con le mani ai bordi della scrivania.

Poi ritorna su e i nostri occhi si incontrano. Mette una mano tra i miei capelli e finalmente le nostre labbra si reincontrano. Iniziamo giocare con le nostre lingue, mentre mi afferra dai glutei, stendendomi sul letto. 

Dadda: < Sei bellissima > dice, e sento mancarmi il respiro. Torna di nuovo su di me, mordendo il mio labbro inferiore, provocandomi un gemito. Continua a esplorare la mia bocca, mentre con una mano scende, iniziando a massaggiarmi il clitoride da sopra le mutande. I miei mugolii vengono soffocati dai nostri baci. 

Si stacca un attimo, per avventarsi sul mio collo, tornando con le labbra sul capezzolo, mentre con la mano stimola l'altro. Inarco la schiena da piacere. Poi va ancora più giu, arrivando fino all'elastico degli slip, sfilandomeli. Alza gli occhi, in cerca del mio consenso, che arriva immediatamente. Così sento la sua lingua a contatto con la mia intimità, e  poco dopo si aggiunge un dito. Cerco di contenermi, ma dalla mia bocca continuano ad uscire gemiti e con le mani stringo il lenzuolo, pervasa da sensazioni fortissime.

Emetto un ultimo gemito, arrivata quasi al culmine del piacere. A quel punto Daniel si ferma, togliendosi i pantaloncini, sfilando un preservativo dalla tasca. Rimango incantata a guardarlo nella sua bellezza, mio Dio potrei venire anche solo così. 

Torna su di me, appoggiando le mani di fianco alla mia testa

Dadda: < Sicura la 100% giusto ? > mi dice, quasi prendendomi in giro, consapevole della risposta.

Io: < Daniel sì. Ti prego >

Lo sento entrare dentro di me, e nei primi secondi provo quasi un fastidio: Dose e Awed non mentivano sulla grandezza del suo membro. Inizia a fare qualche lenta spinta, e quel fastidio svanisce immediatamente, così prendo il controllo della situazione, invertendo le posizioni.

Steso sotto di me, mi appoggio su di lui, mentre sento le sue mani stringermi le natiche, guidando i miei movimenti, che diventano sempre più veloci. Daniel si mette seduto, stringendomi con entrambe le braccia, mentre mi appoggio sulla sue spalle. Veniamo dopo poco, in uno degli orgasmi più forti mai avuti nella mia vita.

Mi stendo al suo fianco, mentre mi continua ad accarezzare la guancia. Mi guarda e mi fa sentire la più bella del mondo. Auguro a tutti di essere guardati almeno una volta nella vita in questo modo.

Ci guardiamo negli occhi. Gli occhi di due persone che hanno capito di essere indispensabili l'uno per l'altra. Gli occhi di due persone pronte a fare di tutto pur di rimanere insieme. Gli occhi di due persone che ormai, hanno capito di essere innamorate.

SPAZIO AUTRICE

Ragazze eccoci qui !Finalmente questi due sono riusciti a stare insieme, ma ancora la strada è lunga...

Se vi va lasciate un commento e una stellina, grazie!💞



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