Capitolo 17

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Dadda's pov

Quando mi apre noto che ha gli occhi leggermente lucidi. Ci guardiamo per qualche istante. Nè io nè lei sappiamo come muoverci, ma se so una cosa, è che tutto quello che provavo per lei è ancora lì, anzi. In questi mesi non ho fatto altro che comparare ogni ragazza che conoscevo a lei. E nessuna ne valeva la pena. Neppure Virginia, nonostante sia una brava ragazza, non mi sa dare le emozioni che provavo quando stavo con lei

Io: < Pensi di stare lì per molto o vuoi entrare? > mi chiede, sorridendomi. 

Entro, andandomi a sedere sul divano, dato che le sedie sono ancora imballate a causa del trasloco. Lei si mette di fronte a me, a gambe incrociate, aspettando che io dica qualcosa.

Io: < Non c'è stato un giorno in cui non ti ho pensata > quelle parole mi escono di getto, le tenevo dentro da troppo tempo.

La vedo titubante, non sa cosa dire. O forse lo sa ma non ne ha il coraggio. Mi avvicino a lei, prendendole una mano. All'inizio cerca di interrompere quel contatto, ma poi si lascia accarezzare, socchiudendo gli occhi, che si fanno sempre più lucidi.

Chiara: < Dani, quando me ne sono andata non è stato facile per me, e ci tengo che tu lo sappia. Ma sono riuscita a ricostruire la mia vita e anche tu ci stai lavorando. Perciò non possiamo rovinare tutto > dice, alzandosi dal divano.

Chiara: < Ho bisogno che tu te ne vada >

Io: < Perchè? > le chiedo, avvicinandomi sempre più.

Chiara: < Perchè sento ancora delle cose, e se stai ancora qui so che non resisterò a lungo. Sono felice che tu abbia superato quello che è successo, ma io ci sto ancora lavorando e la tua presenza non aiuta >

Io: < Chi ti ha detto che io ho superato quello che è successo? > le dico. Lei indietreggia mentre le vado in contro, fino a far toccare la sua schiena contro la porta.

Chiara: < Sei fidanzato e mi sembri piuttosto tranquillo, quindi ho dedotto che tu l'abbia superata > Ha la voce tremante. Le sfioro la guancia con le dita, per poi prendere il suo viso sulla mia mano. Lei chiude gli occhi, godendosi il mio tocco.

Io: < Nel biglietto mi hai chiesto di lasciarti un piccolo spazio nel mio cuore. Il problema è che tu te lo sei presa tutto. Il mio cuore batteva per te, e lo fa anche adesso >

Chiara: < Non farlo >

Io: < Cosa? >

Chiara: < Non dirmi queste parole, ti prego. Ho bisogno di andare avanti Daniel e se mi parli così non riuscirò a superarti. Inoltre tu sei fidanzato e questo non è rispettoso nei confronti della tua ragazza. Ho bisogno di stare sola. Ti prego, vai via > una lacrima le riga la guancia, così gliela asciugo.

So che se non sarò io ad andare via, lei non si muoverà. Per quanto stia provando ad essermi indifferente, lo vedo nei suoi occhi che non è cambiato niente rispetto a qualche mese fa. Ma non voglio complicare le cose più di quanto già non lo siano.

Appoggio la mia fronte sulla sua, e rimaniamo così, per qualche istante che sembra infinito.

Io: < Va bene. Prometto che non ti cercherò più. Ma dovevi sapere quello che provavo, avevo bisogno di dirtelo. Adesso posso andare > le lascio un bacio sulla fronte, per poi chiudermi la porta alle spalle.

Per la seconda volta ho dovuto reprimere tutto quello che provo, ma non posso forzarla, non sarebbe giusto. Se cambierà idea, sarà lei a cercarmi.

Chiara's pov

Dopo un'ora sento la porta di casa aprirsi. Ho appena finito di fare la doccia: ne avevo bisogno per calmarmi. Vado in sala, dove trovo la mia amica.

Ele: < Oi tesoro, che hai? Hai gli occhi tutti rossi, sicura di star bene? >

Stringimi anche se non puoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora