Dadda's pov
Per fortuna oggi stacco la testa da tutto il resto. Mi sono iscritto a un corso che si terrà alla Bocconi, che era aperto anche a personal trainer che volevano un aggiornamento.
Da quando Elena si è trasferita a casa mia non trovo un attimo di pace, quindi sono contento di poter staccare per qualche ora. Più sto con lei, più mi chiedo cos'avessi visto quando ci stavo insieme.
E' cambiata sicuramente rispetto a quando l'ho conosciuta: è diventata invidiosa e perfida. Sicuramente qualità che la madre di mio figlio non dovrebbe avere. Ma dovrò accettare il casino in cui mi sono messo.
Tra due settimane abbiamo prenotato l'ecografia, per capire come procede la gravidanza. E' tanto che volevo un figlio, ma mai avrei pensato di averlo in queste condizioni.
Lei mi manca, ma sto cercando di andare avanti e penso che lei stia facendo lo stesso. Odio me stesso per averle causato così tanto dolore, perciò mi sono promesso di lasciarla in pace. A volte vorrei scriverle, solo per sapere come sta, ma so che farei peggio. E peggio di così è dura.
Entro all'interno del campus, accorgendomi di essere giusto in tempo. Quando entro nell'aula è già piena. Riconosco Davide, così gli chiedo dove potermi sedere. Insieme a me c'è un altro ragazzo. Ci dicono che c'è un posto in una fila centrale e uno nelle ultime file. Decido di andare in fondo, non vorrei che ci fosse qualche ragazzo che mi riconoscesse.
In queste settimane, dopo che abbiamo fatto uscire la notizia mi hanno tempestato di messaggi e mi fermavano ogni due per tre. Forse un po' me lo merito, ma oggi non voglio che nulla mi disturbi. Ho preso una giornata per me e intendo rimanere fedele al mio intento.
I relatori partono con il discorso iniziale e mentre salgo gli ultimi gradini la vedo, indaffarata nel pulire i suoi occhiali. Ha un maglioncino nero, i capelli raccolti, il volto struccato ma comunque bellissimo. Provo a guardarmi intorno, alla ricerca di un altro posto, ma niente da fare.
Quando mi giro per raggiungere quel posto, i nostri occhi si incontrano.
Chiara's pov
Sono convinta che qualcuno lassù stia tirando i fili della mia vita e mi voglia vedere in difficoltà.
Tolgo velocemente la borsa dal posto di fianco al mio, facendogli spazio. Lui si avvicina e mi sorride, sedendosi al mio fianco. Ormai è diventato un dejavù, noi che ci vediamo dopo settimane e che non sappiamo mai cosa dire.
Il corso inizia e prendo qualche appunto di tanto in tanto, ma riesco a percepire la tensione. A un certo punto sento la sua mano appoggiarsi delicatamente alla mia gamba, senza nessuna malizia, quasi come se volesse rassicurarmi, facendomi sapere di essere lì.
Ho lo stomaco in subbuglio e adesso vorrei solo piangere, ma devo calmarmi. Mentre le luci si abbassano parte un video illustrativo e decido di appoggiare la mia testa sulla sua spalla. Lui si abbassa leggermente, sfiorandomi con la sua guancia.
"Mi manchi" gli vorrei dire. Ma la vita va avanti e così devo fare.
Dopo una mezz'ora si fa la prima pausa e ne approfitto per andare a salutare Davide. Ha notato che Daniel era vicino a me e si è preoccupato di come stessi. Gli ho risposto che va tutto bene, ma che ho una discreta voglia di finire questo corso.
Gli ho dato la conferma per il caffè che andremo a prendere dopo: l'unica cosa di cui ho bisogno in questo momento è distrarmi, e potrebbe essere un buon modo. Lo saluto, tornando al mio posto.
Daniel mi fa spazio, lasciandomi passare per sedermi di nuovo al suo fianco. Il resto della lezione è tutta roba pratica che già conosco e mi sto un po' annoiando, così decido di parlargli.
Io: < Come stai? >
Lui si gira e nei suoi occhi vedo una lucina farsi spazio.
Dadda: < Non è importante. Tu come stai invece? > mi risponde e capisco che sta più male di quanto pensassi. Ero convinta che alla fine lui si sarebbe trovato bene con Elena, ma forse non è così.
Io: < Sto cercando di vivere. Non ho tanto tempo per pensare, tra la scuola e la palestra. Mi tengo occupata, molto, forse troppo. Ma questo è il meglio che posso fare al momento >
Mi guarda, cercando di trovare le parole giuste da dire. Ma i relatori annunciano la fine del corso e Davide sale a prendermi, e forse è meglio così. Se gli avessi dato il tempo di dirmi qualcosa, sarei scoppiata a piangere e vorrei evitare.
Quando mi alzo Davide si incammina verso l'uscita e lo seguo, ma sento una mano prendere la mia. La stringo per un attimo, poi lascio la presa ed esco.
So che avrebbe tante cose da dirmi, e io ne avrei tante da dire a lui, ma non possiamo più. E prima la tagliamo meglio è.
Passiamo a prendere due matcha da starbuks e poi Davide mi porta in un parco bellissimo. Nonostante faccia freddo, è spuntato fuori il sole e si sta molto bene. Ci sediamo su una panchina e parliamo del più e del meno per le due ore successive.
Mi rendo conto che dopo essere stata con persone così grandi, uscire con ragazzi poco più grandi di me fa alquanto strano. C'è proprio un livello di conversazione diverso e questo è decisamente un punto a sfavore.
Davide: < Ti ha detto qualcosa? > dice, riferendosi ha Daniel.
Io: < No. Sa che è meglio per entrambi chiudere questa parentesi >
Davide: < Sono d'accordo. Chia tu hai diciotto anni, hai tutta la vita davanti. Sei una bellissima ragazza, sei intelligente e sensibile, e hai altre mille qualità. Tra qualche anno sorriderai ripensando a questa storia e magari avrai una persona al tuo fianco che ti renderà felice e ti farà stare serena >
Effettivamente è stato sempre tutto un trambusto nella storia con Daniel e a volte penso che vorrei qualcosa di più facile. E lui l'ha capito: non pensavo ci avesse fatto caso.
Io: < Lo so, hai ragione. Ma sai, iniziare da capo fa sempre paura >
Davide: < Immagino, ma sei forte, ed è pieno di ragazzi lì fuori che ti aspettano > mi dice, guardandomi intensamente.
Io: < Grazie, davvero. Sei una delle poche persone che riesce a capirmi. Lo apprezzo >
Mi avvicino a lui e so che è sbagliato, ma ho bisogno di un qualcosa a cui aggrapparmi, o dopo oggi potrei sprofondare. Gli lascio un leggero bacio a stampo e quando mi stacco lui mi sorride, prendendomi il viso e facendo congiungere di nuovo le nostre labbra.
Devo ammettere che ero convinta di non poter godermi una cosa del genere dopo Daniel, ma il bacio mi sta piacendo, e non poco. Non sento quel fuoco, ma non sono neanche indifferente.
E' come se mi desse un po' di tranquillità. So che Davide mi vuole, so che è un bravo ragazzo, ha praticamente la mia età e mi ascolta. E adesso è quello di cui ho bisogno.
Quando ci stacchiamo ci guardiamo per qualche istante e provo a dire qualcosa, ma lui parla prima di me.
Davide: < Sì, lo so che la tua storia con Daniel è ancora fresca, quindi non ho fretta. Sono contento di questo bacio, più di quanto pensi, ma ti darò il tempo e lo spazio che ti servono, quindi non sentirti in dovere di dire o fare niente >
Io: < Grazie Davi. Sei davvero una bella persona, ma in questo momento sono confusa. So che però ti voglio nella mia vita perchè sento che mi fai bene >
Davide: < E allora sarò presente. Con il tempo poi decideremo. Va bene? >
Io: < Va benissimo > rispondo, appoggiando la testa sulla sua spalla. Forse ho trovato un'uscita dal tunnel. E finalmente, direi.
SPAZIO AUTRICE
Ragazze secondo voi una nuova storia con Davide potrebbe dare un po' di pace a sta povera ragazza? O alla fine lei e Daniel troveranno un modo per tornare?
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate! intanto grazie mille per le stelline, vi amo!
Un beso 💞
STAI LEGGENDO
Stringimi anche se non puoi
FanfictionCredo che esista veramente un filo invisibile che lega alcune persone. Due come Chiara e Daniel, apparentemente con nulla in comune. Lei giovanissima, lui già nella fase successiva della vita: due persone completamente diverse per mille motivi. Ma...