Capitolo 25

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Chiara's pov 

Alla fine ieri sera non sono salita su quel treno, non ce l'ho fatta. So che non va bene perdere giorni di scuola in questo modo, ma ho bisogno  di chiarire le cose con Daniel, non riesco ad aspettare due settimane.

Ho dormito a casa di Eleonora e stamattina ho deciso di andare a casa di Daniel. Da quello che ho capito registreranno nel pomeriggio, quindi dovrebbe esserci. Potrebbe essere in palestra, ma se così fosse lo starò ad aspettare. 

Ieri sera ho sbagliato, perchè non è giusto che io gli impedisca di vedere altre persone, ma voglio anche spiegargli che non può darmi dell'immatura, perchè sa anche lui che non lo sono.

Arrivo davanti al portone e suono il campanello. Mi guardo intorno ma al solito posto non vedo la smart, bensì una cinquecento. Non ci dò troppo peso, e quando mi apre la porta mi fiondo tra le sue braccia. Lui mi stringe, ma sento che qualcosa non va. Prima che possa parlare, inizio io.

Io: < So di aver esagerato ieri sera. Riconosco di avere dei seri problemi di fiducia, e quindi faccio fatica a credere alle persone a volte, ma voglio fidarmi di te. Perchè sei l'unica persona che mi abbia mai fatto stare bene. 

Quindi mi dispiace, tanto. Mi fido se mi dici che con Elena non c'è niente, ti giuro che non ti dirò più niente a riguar- > non faccio in tempo a finire la frase che la vedo sbucare dalla camera da letto.

Indossa una sua maglia, la stessa con cui ho dormito ieri. Per un attimo mi sento un conato di vomito salire, poi deglutisco ed esco di casa, senza dire una parola.

Dadda: < Chiari aspetta > sento chiamarmi, ma sono già al cancello. Mi afferra per il polso, facendomi voltare verso di lui.

Io: < Non mi devi neanche toccare > gli dico, con lo sguardo gelido. Se c'è una cosa che il mio vecchio allenatore mi ha insegnato, è che bisogna andare avanti fin da subito. Ed è quello che voglio fare.

Dadda: < Non è come pensi >

Io: < Mi vuoi dire che non avete scopato? > non dice niente.

Io: < Sono contenta che vi siate ritrovati. Spero che possiate vivere serenamente. Non chiamarmi più, non scrivermi e non cercarmi. Non voglio più sapere niente di te > dico, essendo il più fredda possibile.

Dadda: < Fammi spiegare >

Io: < Non c'è niente da dire. Abbiamo discusso, mi hai dato dell'immatura, sei andato a cena, presumibilmente hai bevuto, e te la sei scopata. Fine della storia. Continua pure così, ma non sono più affari miei > lui mi tira a sè ma mi stacco immediatamente.

Io: < Se davvero mi hai amato come dici, lasciami stare > dico, poi mi giro e mi incammino alla stazione.

Dadda's pov

Rimango a guardarla mentre si allontana. Ho la testa che scoppia, le tempie che pulsano e una voglia di urlare. Cos'ho appena fatto? 

Rientro in casa e prendo le chiavi della macchina: ho bisogno di parlare subito con Simo, non posso lasciarmela scappare così, non di nuovo.

Elena: < Daniel..>

Io: < Tu vedi di uscire da casa mia in fretta. Stanotte è stato un errore. Quindi esci, grazie >

Elena: < Sarà anche stato un errore, ma chiamami se la ragazzina ti fa incazzare ancora >

Io: < L'unica ragazzina qui sei tu. Sapevi che ero emotivamente instabile ieri e te ne sei approfittata. Io ho sbagliato, e probabilmente me ne pentirò per sempre, ma tu sei di una cattiveria che non avrei mai pensato. Adesso fuori da casa mia >

Esce a testa bassa, e dopo poco salgo in macchina, direzione casa di Simo. Ci raggiunge anche Richi, e gli racconto l'accaduto. Entrambi mi dicono che sono stato un coglione, che mi sono fatto scappare una ragazza fantastica, come se già non me lo fossi detto trecento volte.

Io: < Cosa dovrei fare? >

Awed: < Sinceramente Dadda? Aspetta. Questa volta deve essere lei a muoversi verso di te. E se lo fa, devi ritenerti fortunato, anche molto > mi dice Simo.

Riesco solo a pensare a quanto vorrei tornare indietro a ieri sera, accompagnarla in stazione e salutarla con un bacio. Ora invece non so neanche se potrò più rivederla. 

Chiara's pov

Ormai sono passate tre settimane da quando me ne sono andata da Milano. E' stato più facile del previsto. Mi sono messa a studiare e ad allenarmi, ho iniziato anche ad andare a correre pur di non pensare. Ho tenuto la mente occupata e fino ad ora ha funzionato.

Ora sono sul letto, con il ciclo, e youtube mi ha appena mostrato l'anteprima di un video di Riccardo. So che non dovrei farlo, ma lo apro. 

E' uscito ieri, perciò penso che l'abbiano registrato settimana scorsa. Lui è sempre bello come il sole, ma non ha più quella luce. Da quello che ho capito per una settimana avevano addirittura smesso di fare video insieme, solo Riccardo li aveva registrati. 

Ora è tornato, ma le persone hanno capito cosa sta succedendo, al punto che mi sono arrivati messaggi dove mi chiedono se sia successo qualcosa. Per ora non ho risposto, anche perchè non saprei cosa dire.

Stanno reagendo ad un episodio di alta infedeltà. Ad un certo punto Riccardo dice: "Secondo te Dadda, un tradimento può essere perdonato?". Chissà perchè mi sento presa in causa.

"Penso che il tradimento sia una delle cose peggiori che si possa subire. E' un qualcosa di irrispettoso e egoistico, che magari si fa senza neanche pensarci, ma poi quando ti rendi conto di quello che hai appena perso capisci che sei stato un coglione.

Non so se un tradimento può essere perdonato, perchè vai comunque a tradire proprio la fiducia di quella persona. Quindi non lo so, ma almeno si potrebbe parlare dell'accaduto e sicuramente si dovrebbe chiedere scusa all'infinito, ma spero che alla fine si riesca a perdonare. O a dare una seconda possibilità"

Questa è stata la sua risposta, e dopo tre settimane sento un peso sul petto. So che non dovrei farlo, ma non resisto. Digito il suo numero e lo chiamo.

Dadda: < Chiari? > dice a bassa voce, come se avesse paura che gli chiuda in faccia. E forse un po' se lo meriterebbe. Io non riesco a dire niente, sono come bloccata con le parole in gola.

Dadda: < So che sei arrabbiata e delusa, ne hai tutto il diritto. Ma se vorrai parlare io ci sono, ci sarò sempre per te. Al di là se vorrai parlare o no: per qualsiasi cosa, e dico qualsiasi cosa, ci sono. Non dimenticarlo mai >

Chiudo la chiamata e sorprendentemente non piango. "Sabato vengo a Milano da tua sorella, passo da te per le 18 se ci sei" mando il messaggio senza pensarci due volte. Mi risponde con un "va bene", forse ha capito che adesso non ha senso scrivermi dei papiri.

Non so cosa provo: so che sono arrabbiata e delusa perchè non me lo sarei mai aspettata da lui, ma sono anche venute fuori quelle insicurezze che avevo cercato di tenere a bada. 

E sabato gliene parlerò. Non credo di riuscire a tornarci, ma almeno gli darò la possibilità di dire qualcosa. Nel mio cuore vorrei solo poter far finta di niente e tornare a come eravamo prima, ma la mia testa mi dice che non sarebbe giusto nei confronti di me stessa.

Troppe volte mi sono messa da parte per stare dietro ad altre persone, e questa volta voglio mettermi al primo posto. Sarei comunque dovuta andare dall'Ele, quindi sfrutterò l'occasione e così gli chiederò come gestire la cosa sui social. Ammetto che però non sono in ansia, perchè a questo giro so che la situazione è completamente nelle mie mani.

Spero solo di fare la scelta giusta

SPAZIO AUTRICE

Ragazze vi prego non lanciatemi le macumbe, stavo male pure io mentre scrivevo le scene 😫😫

Fatemi sapere cosa ne pensate, ci vediamo al prossimo capitolo!

Un beso 💞

Stringimi anche se non puoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora