Capitolo 14

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Chiara's pov

Questo mese è passato più velocemente del previsto. Appena sono tornata in palestra ho chiesto ad Alessandro di aumentare gli allenamenti, ne avevo bisogno per tenermi la mente occupata. Penso che abbia capito la situazione e ha accettato la mia richiesta. 

La scuola è iniziata da qualche giorno e sono tutti agitati per la maturità e per la scelta dell'università. Per fortuna so quello che voglio fare, perciò su questo fronte sono molto tranquilla. 

Ho legato molto con Eleonora, la ragazza conosciuta il giorno che sono andata via da Milano. Ogni tanto mi sento ancora con Simo e Jasmin. All'inizio volevano convincermi a tornare, almeno per parlare con Daniel, ma alla fine hanno capito che le cose dovevano andare così. 

I primi giorni sono stati difficili: era come se mancasse qualcosa, qualcosa di molto importante. Ma mi sento in pace. Mi manca, quello è ovvio. Ma sono fiera di quello che ho fatto. 

Quando sono tornata, Andrea, il ragazzo della palestra, mi ha scritto ma gli ho detto che in questo momento non ci sono con la testa. Alla fine siamo rimasti amici e di tanto in tanto andiamo a prendere un aperitivo. Ho scoperto che è davvero una bella persona e sono contenta di averlo vicino. 

Ma ancora non sono pronta a niente di nuovo, perchè la sera sogno ancora di addormentarmi tra le sue braccia. Non posso controllare questo sentimento, ma sto un po' meglio ogni giorno. Eleonora mi ha aiutato molto: le ho raccontato quello che è successo, ovviamente non dicendole che il trentenne di cui ero innamorata era Daniel D'Addetta. Mi fido di lei ma non voglio assolutamente che questa cosa esca.

Di tanto in tanto mi capita di guardare uno dei loro video. Leggendo i commenti ho notato che qualcuno si era accorto che Dadda non stava tanto bene. Chi scriveva ipotizzando la motivazione, chi dando supporto. Vorrei che lui potesse trovare la felicità, perchè se la merita. Il tempo guarirà questa ferita, sia a me che a lui, ne sono convinta.

Anche se siamo già in periodo scolastico questa sera uscirò con Eleonora, per festeggiare i miei diciotto anni. Sorrido, pensando che se fossi ancora con lui, probabilmente avremmo ufficializzato pubblicamente la cosa, dato che sarei diventata maggiorenne. "Basta Chiara, ormai è andata" mi dico, distogliendomi da quel pensiero.

Vedo il telefono squillare. E' Simo.

Awed: < Weee piccre' comm stai? >

Io: < Bene bene dai. Tu? >

Awed: < Io benissimo, sono qualche giorno a Napoli dai miei quindi sto proprio bene. Ti volevo fare gli auguri! >

Io: < Grazie, e bravo che ti sei ricordato! >

Continuiamo a parlare per un quarto d'ora, poi il campanello suona e lo saluto. 

Awed: < Piccre' mi raccomando per qualsiasi cosa chiama, ti voglio bene >

Io: < Anche io Simo, tanto. Grazie ancora >

Chiudo la chiamata, felice che si sia ricordato del mio compleanno. Non avrei mai pensato, ma in Simo ho trovato un grande amico e ne sono molto contenta. 

Ele: < Signorina invece che stare al telefono con i tuoi spasimanti muoviti che siamo già in ritardooo! >

Io: < Arrivo Ele, scusami > le dico ridendo, mentre salgo in macchina.

Una volta arrivate al ristorante ci sediamo e ceniamo, una delle migliori mangiate di sempre. Mi racconta del lavoro, di quanto si stia trovando bene, ma anche di quanto le manchi la sua Milano. Quando sarà Natale deciderà se rimanere o meno. Sinceramente spero che torni, mi mancherebbe davvero tanto.

Stringimi anche se non puoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora