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mi svegliai alle 12, andai verso la cucina e notai che non c'era nessuno quindi chiamai mamma, ma non rispose.
dedussi fosse a lavoro, perciò chiamai mattia, mio fratello.

"sofi"
"mattia, ma dove sei?"
"sono in piazza con i soliti, perché?"
"non c'è nessuno in casa, volevo capire"
"eh sì mamma è a lavoro a fare gli straordinari, io invece mi sono dimenticato di avvisarti.. comunque tra poco vengo a casa, ma non da solo quindi ti conviene sistemarti un po' se vuoi rimorchiare qualcuno"
scoppiai a ridere, sapevo che lo faceva apposta per farmi innervosire.
"vaffanculo"
"arriviamo eeh"
gli staccai in faccia.

insomma i suoi amici non erano brutti, la maggior parte li conoscevo, con uno c'ero anche amica, cioè con zaccaria nonché baby gang, ma non sarei mai riuscita a provare qualcosa per uno di loro anche perché sennò mio fratello mi spezzava le gambe;

li conosceva, sapeva che andavano con le tipe a letto e poi le lasciavano, le trattavano come buttane e lui non voleva questo per me.

ritornai a me, che andai a fare una doccia e appena uscì mi vestì subito con una semplice tech grigia e un top nero sotto la giacca.
indossai anche i calzini e dopo di che feci due semplici trecce ai miei capelli biondo accesso.
poi ritornai di là e mi misi nel divano fino a quando non tornò mio fratello con tutti i suoi amici, tra cui notai alcuni mai visti, o che conoscevo ma solo grazie alla loro musica.

"bambolaaa"
mi girai e vidi zaccaria venire verso di me per abbracciarmi, ed io ricambiai.
"tutto apposto?"
mi chiese mattia.
"ovvio"
"vieni qua, questi sono due amici miei, lui è francesco" (kid yugi)
"piacere sofia"
direi abbastanza carino dai.
"lui invece è mohamed" (simba)
mi porse la mano e fece un sorriso che ricambiai per non sembrare scortese.
ma ovvio che lo conoscevo, ero innamorata delle sue canzoni e lo ascoltavo 24h su 24.

quando tutti andarono di là io tornai nel mio amato divano a fumare una sigaretta in santa pace per schiarire un po' di idee.
però mi squillò il telefono, era gaia, la mia amica.

"ei bianchi"
"eii barbieri, non ti fai sentire proprio"
"lo soo, per ora sono incasinata a casa soliti problemi, mamma fa gli straordinari per non farci mancare nulla e quindi io sto a casa a fare da badante a mattia"
"tranquilla, se vuoi qualche giorno posso aiutarti"
"macché, figurati.. tu come stai?"
"bene amò, sono appena tornata a casa"
"hai scopato tutta la notte?"
ridacchiammo, conosco perfettamente gaia, sapevo che il giorno prima fosse andata in discoteca e sicuramente sarà andata a letto con qualcuno.
"beh si, niente male però"
"che troia"
dissi ridendo.
"sisi proprio come te"
ricambiò ironicamente.
"ma adesso dove sei? c'è silenzio tombale"
"sono a casa, ci sono degli amici di mio fratello e sono da sola in salotto"
"chi sono questi tipi?"
"mh uno mi pare si chiamasse francesco, nonché kid yugi e poi mohamed, tipo qualcosa che iniziava per S ma non ricordo bene"

"simba amore, simba"
mi voltai e vidi il ragazzo con una sigaretta in mano andare verso il frigo a prendere delle birre.
mi resi conto della figura di merda appena fatta.
gaia invece se la rideva e io volevo scavarmi la fossa nel mentre.
"ah si, dice di chiamarsi simba"
in realtà sapevo perfettamente chi fosse, ma in quel momento ero troppo presa da pensieri in testa che mi torturavano.
così provai a fare finta di niente, anche se ero rossa come un pomodoro.

dopo questa figura di merda andai nella mia stanza e mi assicurai di essere chiusa a chiave per evitare di farne un'altra.
però ad una certa, appena chiusi la chiamata con gaia, mi venne fame e quindi andai in camera di mattia dove c'erano tutti.

"principessa vieni qua"
disse zakk, che per me era come un fratello quindi non andate a pensare ci stia provando con me.
sorrisi e andai da lui a sedermi affianco.
"ho fame"
"ordiniamo le pizze"
disse mattia.
"restate qui a pranzo?"
propose sempre mio fratello.
"ci sto dai"
disse mohamed accompagnato da zaccaria e francesco.
andai di là, allora, a chiamare per ordinare le pizze che arrivarono dopo mezz'ora all'incirca.

mangiammo e poi i ragazzi fumarono, crollando quasi tutti nel divano mentre io ero occupata a sistemare la mia stanza.
uno però rimase sveglio, cioè simba che venne da me.
"ei"
"oi dimmi"
"vuoi venire in un posto con me?"
"e sentiamo, dove?"
dissi posando la pezza sulla scrivania bianca in legno.
"non ti preoccupare, fino a quando stai con me sei al sicuro"
"mh ho i miei dubbi, anche se il culo me lo so parare da sola, ma va bene per sta volta accetto"

lo seguì portando con me le chiavi di casa per aprire la porta una volta tornati.
andammo in un palazzo più o meno abbandonato, quasi distrutto, e salimmo circa 6 piani di scale.
"sto perdendo tantissime calorie penso"
"che esagerataa, per solo 6 piani"
mi prese in giro fino a quando non arrivammo in una terrazza da dove si poteva ammirare tutta san siro, anche nei suoi difetti.

"con me sei al sicuro"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora