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ed eccolo qua, mohamed.

"ti ha toccata?"
mi chiese con le nocche sanguinanti.
"no"
risposi fredda.
"perfetto, andiamo via da qua"
"no, le nocche"
dissi guardandogliele.
"e quindi?"
"e quindi vieni qua"

gli sciacquai le mani e gliele tamponai con della carta, nel mentre lorenzo aveva addirittura perso i sensi e non apriva gli occhi da più di 5 minuti.

"ora possiamo andare? mi sembra una tortura stare con te che mi curi per più di 5 minuti"
"vaffanculo mohamed, non ti aiuto più la prossima volta"
"che parmalosa"
disse a bassa voce mentre uscivamo dal bagno innocenti.

"voi insieme che facevate eh?"
chiese mattia, il solito.
"io ero per cazzi miei"
disse il ragazzo che si sedette subito accanto a me.
"eh figurati io allora"
dissi guardandolo male.

comunque finita la serata tornammo a casa per le 2 e la prima cosa che feci fu una doccia veloce.
lasciai i capelli bagnati e misi una semplice maglia larga.
però allo stesso tempo tornò mia mamma a casa e quindi non potevo fumare quindi decisi di mettere le scarpe e andare nel posto dove mi ha portata simba l'altra volta.
dopo piani e piani di scale arrivai e iniziai a fumare tranquilla la mia sigaretta, ma una porta che si apriva mi disturbò.

mi girai e vidi momo venire verso di me con una canna in mano.
"stai proprio rilassato eh"
dissi mentre si sedeva accanto a me.
"eh sì, così tanto rilassato da chiederti scusa per quello che è successo ieri"
"mh tranquillo"
"non volevo dire quelle cose, ero abbastanza nervoso"
"chill"
"vuoi un tiro?"
ma è impazzito?
ma dai, non si rifiuta mai.
mi passò la canna che teneva prima in mano e la gustai con circa tre tiri.

ci fu silenzio tombale per qualche minuto.
"domani che fai?"
spezzò così il silenzio.
"nulla in programma"
"noi andiamo al mare, vieni?"
"ovvio, non si rifiuta mai il mare"
"ottimo alle 15 già pronta però"
"ma io alle 15 do-"
"ei principessa, l'orario è questo, vuoi o non vuoi"
disse guardandomi con quel sorriso che vi giuro, amo ma odio contemporaneamente.
"fottiti"
dissi ridendo.

"io penso sia l'ora di dormire, soprattutto per una bambina come te"
disse sempre ironicamente.
"sì esatto, quindi andiamo via da qua"
scendemmo le scale e prima di entrare dentro casa mi lasciò un bacio in guancia senza dire nulla.
che ragazzo confuso che era.

"con me sei al sicuro"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora