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trovai le due davanti ai miei occhi e le accolsi con un sorriso.

"ciaoo bella"
ricambiai l saluto di sofia e la invitai ad entrare dentro.
"potete andare tranquille, ci vediamo dopo"
la salutammo ed io e gaia ci avviammo con la sua macchina verso diversi posti dove prima si riunivano tutto insieme.

nella solita piazza non c'erano, nel solito garage idem, nella cantina ""segreta"" che conoscevamo solo noi del gruppo non c'erano e quindi ci rimase un unico posto: il furgoncino dove spesso, zakk e tutti gli altri, sequestravano le persone.

non c'era nessuno, però quando scendemmo dalla macchina sentimmo delle voci familiari.
ci avvicinammo sempre di più fino a quando non vidi tutto nero e sentì gaia urlare.

persi i sensi e mi risvegliai con uno schiaffo potente in faccia.
mi tolsero il sacco nero che avevo in faccia e notai che c'era lo stesso uomo che la mattina era venuto da me a cercare mohamed.

"ti avevo avvisata, no?"
"dove è?"
"chi? l'amore tuo?"
iniziò a ridere per infastidirmi, ma provai a restare indifferente nonostante mi stesse facendo infastidire.
"quindi? non parli?"
continuo a tirarmi schiaffi, talmente forti che mi fece uscire sangue anche dal naso.

"vabbè andiamo al punto.. l'hai salutato tuo figlio per l'ultima volta?"
non resisti più.
"hai un figlio?"
gli domandai.
"si?"
mi rispose.
"allora cosa faresti se facessero una cosa del genere a tua moglie?"
"probabilmente li ammazzerei"

ero sicura di quello che stavo facendo, era la cosa giusta e infatti...
"appunto coglione"
le ultime parole che dissi perché subito dopo entrarono circa 7 ragazzi armati nel furgoncino che iniziarono a liberarmi dalla sedia in cui ero legata e altri iniziarono invece a picchiare la gang rivale.

mi alzai dalla sedia e scesi incrociando lo sguardo di simba che aveva il viso pieno di lividi.
volevo correre ad abbracciarlo, ma non potevo, non potevo per il bene di mio figlio.
lo evitai e andai verso gaia, affiancata da mio fratello, ad abbracciarla;

lei era riuscita a scappare per fortuna, a differenza mia che come una cogliona mi son fatta fottere.
"amo se non ce la fai a guidare torno a casa da sola a piedi, tranquilla"
ad interrompermi però fu simba.

"perché dovresti tornare a piedi, e per giunta da sola? torna con me amore"
"amore? a me? ma ti rendi conto del guaio che hai combinato? io potevo morire, tu anche e tuo figlio con chi restava? dove andava a finire? che fine faceva? ma tanto a te che ti interessa.. hai un figlio solo per figura"
mi guardò sconvolto, e lo stesso tutti quelli che c'erano con noi.

poi mi girai ed iniziai ad andare verso casa mia a piedi.

"con me sei al sicuro"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora