Capitolo 5.

256 21 3
                                    

Maria:
È tardo pomeriggio e finalmente hanno deciso di dimettermi vedendo che ormai sto bene.
Sono appena uscita dall'ospedale e ho chiamato Rudy per darmi un passaggio fino a casa, nel frattempo sono qui che gironzolo; cammino lentamente lungo questo viale silenzioso, le foglie che scricchiolano sotto i miei piedi, l'aria fresca che mi sfiora il viso non riesce a colmare il vuoto che sento allo stomaco.
Non riesco a smettere di pensarci, a lei, a quel momento.
Ho impresse le immagini di lei che piange per colpa mia.
Ricordo ogni dettaglio; il suo viso bagnato di lacrime, gli occhi pieni di dolore e incredulità.
Era lì davanti a me ed io non sono riuscita a fare o a dire nulla per proteggerla da così tanto dolore che le avevo e le continuo a causare.
'Se stasera non mi fossi sentita male tu non mi avresti minimamente calcolata è così o sbaglio?' le ho sbattuto in faccia queste parole dure, taglienti, erano uscite dalla mia bocca senza controllo e lei era crollata, si era rattristita.
Nonostante tutto lei era lì per me, perché mi vuole bene.
Con quella frase ho lasciato intendere che il gesto di venire lì in ospedale fossero attenzioni vuote, prive di significato.
Ho messo in dubbio tutto ciò che aveva fatto per me e si era incupita, perché io lo so che lei ci rimane male quando vede che il suo bene è messo in dubbio.
Quello che è successo stamattina mi tormenta, forse avrei dovuto togliermi la flebo, rincorrerla, dirle che non lo pensavo davvero, che ero solo arrabbiata e che le mie parole erano dettate dalla rabbia.
Ma non l'ho fatto.
"Maria!" sento chiamare, mi giro e vedo Rudy, mi incammino verso di lui.
"Maria allora stai bene?" mi chiede mentre mi siedo sul sedile.
"Sì sì Rudy è stato soltanto un innocuo svenimento stai tranquillo" sorrido.
Mette in moto e parte.
"Mi sono preoccupato tanto quando Sabrina mi ha chiamato ieri sera"
Sabrina.
Sento un crampo allo stomaco, come sempre.
"Comunque lei..."
"Lei cosa?" chiedo agitandomi un po'.
Sbuffa.
"Cosa Rudy?!" quasi urlo.
"Lei mi ha detto cosa è successo tra di voi! Che tu ti sei allontanata, che ha provato a chiederti delle spiegazioni ma tu hai innalzato praticamente un muro con lei...mi ha anche detto delle vostre continue liti e della sera in cui tu sei svenuta...sta soffrendo parecchio, non se l'aspettava"
Non dico nulla, provo soltanto rabbia.
Rabbia nei miei confronti!
Come ho potuto far soffrire così tanto Sabrina?
Finché ti comporti da stronza con una persona per (dei motivi) non ti rendi conto di quanto questa persona possa soffrire, ma quando il tuo comportamento ti viene descritto da altri in maniera oggettiva e distaccata dal tuo punto di vista, è lì che capisci tutto.
Sono stata un'egoista a far soffrire lei per mettermi al sicuro io.
Non voglio chiudere con lei.
Non voglio perderla.
Non voglio allontanarla davvero da me.
Sento mancarmi un po' l'aria, mi fiondo sui pulsanti che comandano i finestrini e così apro il mio.
Ho la testa che inizia a far male forse a causa dei pensieri e delle paranoie che sto iniziando a farmi.
Sto cominciando ad agitarmi.
"Maria tutto bene?"
"Rudy portami da lei!"
"Cosa? No Maria...oggi secondo me non è il caso dopo che l'hai trattata in quel mod-" lo interrompo urlando "Rudy cazzo! Portami da lei!"
"No Maria no! Sei troppo agitata devi calmarti! Non posso portarti da lei in queste condizioni!"
"Io devo parlare con lei!" mi viene da piangere.
"Lo farai...ma non oggi! Per favore Maria sei troppo stanca e sensibile, finirete per litigare ancora! Calmatevi tutti e due e poi parlerete con calma" poggia una mano sul mio ginocchio accarezzandolo.
Non parlo più e mi giro a guardare fuori dal finestrino.
Oggi il cielo di Roma è ricoperto di nuvoloni grigi.
A volte il cielo rispecchia il nostro umore ed oggi il mio è proprio questo; grigio e buio come quei nuvoloni.
Durante il tragitto non abbiamo più toccato l'argomento 'Sabrina', lui cercava di distrarmi, di parlarmi d'altro ma io molto spesso ero soprappensiero.
"Arrivati!" dice fermandosi sotto casa mia.
"Grazie per il passaggio" sorrido, anche se da sorridere non c'è proprio nulla.
"Figurati"
Apro la portiera della macchina per scendere ma vengo trattenuta da Rudy che appoggia la sua mano sul mio braccio.
"Maria"
"Si?"
"Posso farti una domanda?"
"Dimmi"
Abbassa gli occhi, sembra tanto imbarazzato.
"Rudy? Che c'è? Parla"
"Senti Maria ma tu...la ami vero?"
Sento un'altra volta il mio cuore battere tanto forte, mi succede ogni volta che qualcuno pronuncia il suo nome, ma qui stiamo parlando dei sentimenti che provo per lei ed è ancora peggio.
Mi sento un'altra volta derubata del mio amore.
"Maria...se così fosse, puoi stare tranquilla con me! Io...a dire il vero nell'ultimo periodo ho sperato che tra voi due potesse nascere qualcosa e lo spero ancora!"
Iniziano a scendere alcune lacrime dal mio viso.
Mi sento una deficiente.
Odio farmi vedere così sensibile, così fragile.
"Ohi tranquilla"
"Rudy..." quasi sussurro.
"Sì?"
"Si nota così tanto...che sono innamorata di lei?"
"Cara Maria i tuoi occhi parlano ed anche il tuo sorriso...quando c'è lei tu sei diversa! Sei più solare, più allegra...poi la guardi con gli occhi a cuoricino e molta gente l'ha notato, i social sono pieni di persone che vi vogliono insieme!"
Rimango in silenzio.
"Ma posso sapere da quanto?"
Incrocio le braccia e me le porto sul petto, come per proteggermi.
"Da sempre Rudy" sorrido un po' sofferente.
"Cazzo Maria! Ma...scusa allora come mai ce ne stiamo accorgendo tutti adesso?!"
"Non lo so...forse...forse perché non so più  tenerlo nascosto" confesso.
Devo dire che mi sta facendo davvero bene parlare con lui.
"Cosa vuoi fare allora?"
"Niente"
"Ma come niente?"
"Cosa dovrei fare scusa?"
"Forse dovresti andare a casa sua e spiegarle tutto?" mi dice con un tono ovvio.
"Ma sei scemo?"
"Dille cosa provi!"
"Scemo due volte" scuoto la testa.
"Ma perché non vuoi?!"
"Rudy ma stai scherzando? Lei mi vede soltanto come la sua migliore amica e poi ricordati che è etero ed è sposata!"
Lo vedo ridere di gusto mentre lo guardo stranita.
"Ma tu che ne sai se anche lei prova qualcosa per te anche se sia etero? E poi Maria dai non mettere in mezzo il suo matrimonio per favore...lo sanno tutti che in realtà è finito tempo fa!"
Ripenso a quest'ultima cosa che ha appena detto e in effetti è proprio vero.
Ogni volta che faccio anzi facevo delle domande riguardanti il suo matrimonio o chiedevo di lui, lei sviava sempre il discorso come se non volesse parlarne.
Possibile che il suo matrimonio fosse finito davvero tempo fa? E se così fosse, perché non me ne ha mai parlato? Non si fidava poi così tanto di me?
"Va bene Rudy per oggi ho sentito abbastanza cazzate quindi vado" dico sorridendo un po'.
"Vabbè però tu pensaci!" urla dalla macchina quando ormai io sto per entrare dentro casa mia.

Lei, la tua ragione il tuo perché Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora