Capitolo 26.

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Sabrina:
Rientriamo dentro casa.
"Sabri tutto bene?" mi chiede mamma
"Sì tranquilla, tutto bene" sorrido.
"Menomale che c'è Maria che ti aiuta a riprenderti"
Guardo lei e vedo che mangia, non ha dato troppa importanza alle parole di mamma, probabilmente non ci ha fatto caso.
"Eh sì menomale che ci sta Maria" dico ad alta voce.
Lei subito si gira, non si aspettava che dicessi ciò e un sorriso enorme spunta sulle sue labbra ed io ricambio, mentre i nostri occhi si scambiano uno sguardo complice.
Quasi mi commuovo per il modo in cui mi guarda.
Mi rendo conto di avere un carattere difficile, parecchio fumantino, parto subito in quinta, dovrei imparare a pensare prima di fare o dire qualcosa invece di farlo o dirlo di botto.
Anche con lei dovrei imparare a regolare questo mio carattere, perché Maria è la persona più paziente che io conosca, ma anche le persone più pazienti di questo mondo a volte tendono a perderla.
Mi perdo tra i pensieri e le riflessioni continuando a guardarla.
"Pss pss" mi chiama lei.
"Che?" le rispondo ancora incantata.
"Ti sei bloccata rapanello?" chiede divertita.
Da quanto tempo non mi chiamava così, sembra sia passata un'eternità.
Sorrido leggermente perché nel frattempo mi commuovo e lei lo nota.
Sposto immediatamente lo sguardo da lei per non mostrarle la mia fragilità e guardo mamma e papà.
Mamma sta portando in tavola altro cibo e papà guarda tranquillamente la tv.
"Ohi" mi richiama, non rispondo.
Sento il suo piede toccarmi una gamba.
"Che voi?" chiedo senza girarmi.
"Ti sei commossa o sbaglio? Che hai?"
Mi giro, stanca, perché nota sempre tutto.
"Non sbagli"
"E perché ti sei commossa?" chiede curiosa, è peggio dei bambini.
"Mi hai chiamata rapanello" le faccio notare.
"Eh...e quindi?"
"Nulla...non mi chiamavi così da secoli" dico sorridendo anche se ancora una volta mi si spezza la voce.
Prende la mano che ho poggiata sul tavola e la porta vicino la sua bocca lasciando un piccolo bacio sopra.
"Sarai sempre la mia testa di rapanello" confessa.
Sorrido portandomi l'indice tra i denti.
"Senti Sabrina ma quando lo inviti tuo marito qui a cena?" chiede papà mentre avevo iniziato a mangiare.
Alzo gli occhi dal piatto e incrocio subito quelli di lei, che mi guarda aspettando impaziente una risposta.
Come tutti, anche loro non sanno della mia reale situazione.
"Appena avrà un po' di tempo libero" rispondo sorridendogli imbarazzata.
Vedo lei riportare il suo sguardo al suo piatto, per non guardare più me.
Vorrei potermi alzare e baciarla, ma non posso.
"Certo che sei stata proprio fortunata a sposarti con lui, è un uomo d'oro che rispetta mia figlia" continua.
La mia voglia di urlare è alle stelle.
Io sorrido debolmente non rispondendo, ma mi concentro su lei.
Lei che che inizia a mangiare un po' con malavoglia, chissà cosa le passa per la mente.

Durante tutta la cena è rimasta a guardare il suo piatto e a parlare con mamma e papà, i nostri occhi si sono incrociata poco seppur una di fronte all'altra, come se stesse evitando di guardarmi.
"Prendiamo i dolci" dico a mamma e così lei si incammina verso il frigo seguita da papà che vuole aiutarla.
Rimaniamo solo noi due in stanza.
"Maria" si gira a guardarmi.
"Tutto bene?"
"Sì...son solo stanca, tranquilla" mi avvicino a lei sedendomi sulle sue gambe,  le frattempo arrivano i miei genitori.
Mi giro a guardarli e papà ha in mano i dolcetti, la vedo sorridere mentre guarda me e Maria.
Nel frattempo che loro aprono il vassoio impacchettato dei dolcetti, mi giro verso lei, sembra piuttosto preoccupata di farsi vedere così vicina a me davanti ai miei genitori.
"Stasera dormi da me?" le sussurro.
"Sabri...io non..." la interrompo, non si fida di me e la capisco.
"Dammi un po' di fiducia" le chiedo accarezzandole il braccio.
"Va bene" risponde anche se non sembra molto convinta.
Dopo aver mangiato i dolci siamo pronte per andare a casa.
Salutiamo mamma e papà e andiamo via.

Appena arrivate in macchina avverto il gelido che c'è.
"Marì accendi i riscaldamenti" e li accende.
"Però non li mette troppo forti eh"  con lei è sempre meglio prevenire che curare.
"D'accordo"
Finalmente stiamo andando a casa mia.
"Sabrina"
"Ehi?" mi giro dal suo lato visto che ero persa ad ammirare le luci della città.
"Neanche mamma quindi sa nulla della vostra situazione"
"Esatto"
"Perché con lei non ne parli?"
"Non lo so Marì...probabilmente non le voglio dare quest'altro dispiacere" dico ma lei rimane in silenzio.
"Secondo te dovrei dirglielo?"
"Non so, tu vuoi dirglielo?"
"No"
Sospira.
"Che c'è?" le domando.
"Nulla, perché?"
"Hai sospirato Maria"
"Eh quindi?"
"C'è qualcosa che non va, dai dimme"
"Ma no niente"
"Maria mi incazzo se non me lo dici subito!"
"Io...io mi chiedevo se le dirai di noi, non adesso ovviamente ma se un giorno questa storia andrà avanti" accosta per un momento al lato della strada, per concentrarsi meglio sul mio viso e studiare tutti i miei movimenti.
"Non lo so" inizio un po' a rattristarmi.
"Posso sapere il perché?"
"Eh perché...perché sanno che so' sposata co' n'omo, che so etero! Se glie dicessi che sto co' te secondo me non la prenderebbero bene, o comunque glie servirebbe un po' de tempo per accettare sta cosa" le spiego mentre vedo un luccichio nei suoi occhi.
Mi avvicino a lei poggiandole una mano sulla guancia e lasciando una bacio sulle sue labbra.
Lei al contatto rimane ferma, immobile come se fosse imbalsamata.
"Sai che non è per te, sì? Se fosse stata 'n'artra donna sarebbe stato lo stesso"
"È che mi da fastidio il modo in cui elogiano quello che ormai è il tuo ex marito, quando quello in realtà non ti ha mai calcolato di striscio" amo quando rende parte delle sue preoccupazioni, mi sento importante per lei.
"Lo so tesoro, lo so...tu pensa solo al fatto che ti amo tanto ma proprio tanto" le sorrido.
"Davvero mi ama così tanto Ferilli?"
"Sì De Filippi, tanto tanto"
Sorride con il suo solito sorriso dolce che a me piace un botto.
"Marì te posso fa' 'na domanda?"
"Vai"
"Ma quindi io e te stano insieme? Cioè fidanzate?"
"Che sei scema Sabri!"
"Aho ma vedi che è 'na domanda seria"
Voglio capire se sono davvero importante per lei tanto da considerarmi ormai la sua compagna?
"Non credi sia un po' azzardato parlare di compagna?"
"Perché?"
"Sabrina ti ricordo che l'altra volta ti sei pentita di aver fatto l'amore con me"
"Per quanto tempo dovrai rinfacciarmi questa storia? Tu non sbagli mai?" mi sta già facendo incazzare.
"Non si tratta di rinfacciare questa storia, però come posso considerarti la mia compagna se non mi fido di te"
"Non ti fidi di me?"
"Dai Sabrina non iniziare a far la tonta, sono stanca e non ho voglia di litigare questa sera"
Accende la macchina e ci dirigiamo verso casa mia.
"Che schifo ultimamente so' più i momenti brutti che no quelli belli co' te, litighiamo ogni due minuti" confesso mentre sposto le mie gambe per portarle vicine alla portiera della macchina e guardo il finestrino per non guardarla più.
Cala un silenzio assordante.
Arriviamo sotto casa mia, scendo sbattendo come sempre la portiera della macchina quando sono incazzata.
Manco l'aspetto e mi dirigo già verso l'ascensore, poco dopo arriva lei.
Entriamo all'interno ed io schiaccio il piano, sto col telefono un po' su Instagram pur di guardarla in faccia.
L'ascensore si ferma, siamo arrivate nel mio piano.
Entriamo dentro ed io tolgo subito il cappotto, prendo le mie cose e vado a chiudermi in bagno per farmi una bella doccia calda.
Lei non so che cazzo stia facendo e non mi interessa.
Dopo aver fatto la doccia e messo il pigiama esco dal bagno, la vedo dirigersi in quest'ultimo per lavarsi e cambiarsi anche lei.
Mi distendo a letto, cercando di rilassarmi ma ecco che arriva lei.
Sta per spostare me coperte dal letto ma la interrompo subito.
"Tu di una persona della quale non ti fidi ti ci corichi insieme?" le domando poggiando una mano sopra il letto, segno che non può dormire qui.
"Cosa devo fare dormire sul divano?" le chiedo.
"Sì" rispondo per vedere come reagisce lei.
"Non voglio"
A questo punto non dico più nulla, mi distendo, mi copro e mi giro dall'altra lato.
Sento il materasso muoversi un po', si sta coricando.
Il suo corpo è vicinissimo al mio, poggia una mano sul mio fianco.
"Sabri"
"Che voi? Dormi"
"Possiamo chiarire per favore?"
Non parlo.
"Ascolta Sabrina non è che io non mi fidi di te, la mia più che altro, è paura..." si sta nuovamente aprendo con me.
"Paura che possa ricapitare"
Mi giro, mi sollevo dal letto per darle un bacio.
Le sue labbra sono morbide, e io mi perdo nella dolcezza di quel contatto, sentendo il suo respiro che si mescola al mio.
Le mie mani le accarezzano il viso, mentre lei mi sfiora con una delicatezza che mi scioglie il cuore.
Questa dolcezza, delicatezza si trasformano in una passione ardente.
La guardo, e sento un'ondata di desiderio crescere dentro di me, così potente che mi toglie il respiro.
Ogni gesto, ogni sguardo, ogni movimento suo mi attira come una forza magnetica. Non riesco a distogliere gli occhi da lei, e so che lei sente la stessa cosa.
Il desiderio che provo è travolgente, mi brucia dentro, la voglio vicino, sentire la sua pelle contro la mia, perdermi in lei come non ho mai fatto prima.
Inizio a baciarla avidamente infilando una mano sotto la maglia facendola risale fino al seno.
"Sabri..."
"Mmh"
Allontano la mia bocca alla sua, per guardarla con i miei occhi carichi di desiderio.
Le alzo e le tolgo la maglia poco dopo lentamente la spoglio e lei fa lo stesso con me.
"Sabrina aspetta"
"Che c'è?" rispondo mentre stavo ritornando a baciarla.
"Quindi stavolta sei sicura?"
"Sì mai stata così sicura"
"Quindi dopo non scapperai via dicendo di dimenticare giusto, vero?"
Non posso pensare al fatto che sia ancora scombussolata per quanto è accaduto, non mi sono resa conto del male che le avrei potuto fare.
"No, non succederà mai più!"
Inizio a lasciare una scia di baci lungo le sue cosce, per poi raggiungere ma sua intimità.
"Parecchio già bagnata la De Filippi"
"Cretina"
Due dita, un solo movimento, su e giù per poi entrare dentro di lei.
La vedo inarcare la schiena e trattenere i gemiti.
Continuo con le mie spinte per alcuni minuti finché poi non raggiunge l'orgasmo urlando il mio nome.
Si solleva dal letto per lasciarmi prima un bacio sul collo e poi un altro sulle labbra.
"So' stata brava?" chiedo.
"Bravissima"
Siamo in ginocchio tutti e due sul letto.
"Apri le gambe" ordina.
"No no rimani così" continua.
Porta il suo ginocchio tra le mie gambe strusciandolo proprio lì.
Inizio a provare piacere e a voler di più.
"Maria..."
Dopo un pó allontana il suo ginocchio per farsi spazio con la sua mano.
Entra dentro di me in un modo più violento rispetto all'altra volta.
Le sue spinte sono più violente, cariche di rabbia.
"Mio dio" mi sento travolgere completamente dal piacere.
Mentre le sue dita si muovono e spingono dentro di me l'abbraccio, portando il mio corpo ad incontrarsi con il suo.
Anch'io dopo un po' mi lascio andare all'orgasmo.
Ci corichiamo tutti e due sul letto, noto che mi guarda.
Probabilmente starà studiando tutti i miei movimenti, per capire se io me ne sia pentita di nuovo oppure no.
Mi giro verso di lei abbracciandola.
"Grazie" sussurro.
"Per cosa?"
"Per esserti fidata" rispondo.
"Ti amo tanto Sabri"
"Anch'io Marì"

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