Ti amo Victoria

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Theo: buongiorno -disse girandosi verso il suo lato- come ti senti? -chiese ancora assonnato-

Vic: ho solo mal di testa per ora! -sorrise- vorrei non essere mai andata lì ieri, mi vergogno tanto di quello che ho fatto! -disse portandosi le mani al viso-

Theo: è stato Davide che è un deficiente però anche tu ci hai messo del tuo -sorrise-

Vic: lei non aspettava altro che questo momento -disse riferendosi a Jen- e io le ho dato anche corda! Dovevo ignorarla!

Theo: difficile quando sei innamorata di suo marito -disse serio- ieri in macchina non ti ricordi quello che ci siamo detti?

Vic: no, che ho detto? Oddio.. -disse sconcertata-

Theo: che sei stata con lui e stai a casa sua -disse abbassando lo sguardo-


Non gli sembrò stesse mentendo e in quegli istanti capì che fosse stata una cretina ad essere ricaduta nella trappola degli occhi azzurri del francese. Theo sembrava deluso e triste mentre Victoria non riuscì a dire una parola perché infondo era vero che ci era andata a letto.


Theo: vado a lavarmi tu fa pure con calma e poi ti riaccompagno -sorrise alzandosi-

Vic: mi dispiace Theo! -disse afferrandolo per un braccio-


Theo lasciò andare il suo braccio immediatamente per poi dirigersi verso il bagno e farsi una bella doccia fredda mentre Victoria, ancora frastornata, rimase a letto tra quelle lenzuola così profumate e l'odore di Theo che le era entrato nell'anima quasi fosse una droga.

Con ancora il vestitino della sera precedente dopo un'oretta e dopo aver fatto colazione insieme si diressero verso la casetta in campagna di Olivier dove viveva da pochi giorni Victoria. Durante il tragitto nessuno dei due osò proferire parola e solo una volta arrivati lì Victoria gli chiese di aiutarlo con degli scatoloni nonostante lui avesse detto inizialmente che non gli andasse di entrare in casa.

Alla fine ugualmente entrò e rimase spiazzato. C'erano foto dei due sparsi per tutto il soggiorno, iniziò a prendere in mano una cornice contenente l'ennesima foto in cui erano felici e spensierati rimanendo ad osservarla per un paio di minuti e passare alla successiva. Stare in quella casa gli fece mancare il fiato tant'è che uscì di lì cercando di calmarsi per non farsi vedere soprattutto da Victoria in quello stato.

Come le aveva potuto mentire in quel modo? Solo allora, in quella casa e in quel momento, si rese conto che avessero costruito una vita parallela di cui quella casa costituiva l'apoteosi, il loro nido d'amore. Ma per fortuna Victoria fu impegnatissima a traslocare con le sue poche cose e dopo una mezz'oretta si rimisero in marcia.


Theo: puoi ritornare a casa, non è necessario che tu ti trasferisca per l'ennesima volta -disse serio alla guida-

Vic: ho già dato troppi problemi -sorrise-

Theo: -sorrise- io comunque ti porto a casa, credo che anche lì tu abbia dimenticato qualcosa!


Ed effettivamente era così. A casa di Olivier aveva portato giusto lo stretto necessario e il computer per poter lavorare ma per il resto aveva lasciato tutto lì. Victoria capì che il francese fosse arrabbiato, riusciva a percepirlo anche solo dal suo sguardo ma pensò che andasse bene così per tutti.

Amanti: l'ultima promessaWhere stories live. Discover now