guarda che faccio la pazza

21 3 0
                                    


Zoe: sono le tre, se vuoi posso accompagnarti, non ci sono problemi! -disse seria-

Celeste: gli stai facendo passare le pene dell'inferno a Theo! Dovresti fare pace prima con il tuo di cervello e poi con lui! -disse infuriata-

Vic: ma che avete tutti contro di me? -disse sbuffando- per una volta che non ci sono i nostri genitori in casa e posso passare una notte con voi mi trattate in questo modo? Vi sembra normale? Che diavolo! -disse imbestialita-

Celeste: non ti stiamo mandando via! Ma scappando come fai sempre le cose non si risolvono! Perché invece non ti domandi il perché tu non voglia vivere con lui? Dovrebbe essere una cosa naturale, spontanea..

Vic: -sorrise- perché quando ho paura scappo, è così che faccio. Si crea un loop infinito in cui neanche io riesco ad uscire

Zoe: non sono tutti Gabriele!

Vic: e se al mio fianco non desiderassi Theo? -disse-


Nella stanza in quel momento piombò un minuto o forse due di silenzio. Tutto si aspettavano le sorelle tranne quell'affermazione di Victoria che cambiava di fatto tutte le carte in tavola. Credevano che a lui ci tenesse, che stesse facendo sul serio e per la prima volta avesse dimenticato l'avventura con Olivier ma invece, a quanto sembrava non era vero.

Victoria spiegò alle due sorelle che ci tenesse davvero ma che stando insieme si era resa conto di non provare quelle emozioni che riusciva a provare solo con Olivier e questo la faceva stare tremendamente male. Sapeva che Theo non avrebbe meritato bugie e un trattamento del genere ma allo stesso tempo era ancora indecisa sul da farsi.

Rimase quindi quella notte a dormire lì, in quella casa che le sembrava allo stesso tempo così conosciuta ma così distante e fredda. Ormai non era più abituata a quelle mura che la circondavano, a quelle mura che l'avevano vista crescere e alla fine anche piangere per i suoi stessi genitori. Durante la notte quindi, non riuscendo a dormire, decise di andare a prendere una boccata d'aria in giardino come era solita fare quasi tutte le notti d'estate ma quella volta, occupata tra i tanti pensieri, dimenticò che proprio lì di fronte, in quella che sarebbe dovuta essere la sua casa, abitava Gabriele e per uno straordinario caso si incontrarono.

O meglio, Gabriele vedendola dalla finestra seduta su una panchina a fumare decise di prendere la palla al balzo e far finta che anche lui non riuscisse a dormire per fare una chiacchierata con Victoria, quella che un tempo era la sua Vic ma che ora faticava a riconoscere.


Gabriele: fumi ancora? -sorrise- nessuno è riuscito a toglierti questo brutto vizio, eh? -chiese sedendosi accanto a lei-

Vic: già, nessuno se ti può consolare! -disse seria- Buonanotte -disse alzandosi-

Gabriele: ti prego Vic, possiamo parlare da persone civili per una volta? -le chiese osservandola negli occhi- non voglio farti del male, voglio solo affrontare per una volta cosa ci è successo!

Vic: -rise- ci? Davvero? Lasciarti lì sull'altare è stato il minimo che potessi fare dopo tutte le umiliazioni, gli schiaffi e tutte le volte in cui mi denigravi, e ora io dovrei parlare alle cinque del mattino con te come se non fosse successo nulla? Io mi ricordo di ogni presa in giro, di ogni schiaffo e di tutto il male che mi hai causato -disse sincera-

Gabriele: e tu? a me non lo hai causato? Vedere buttare una relazione di anni e scoprire che avevi l'amante, questo non fa male vero? Però diamo la colpa sempre a me che sono stato assente, che pensavo a lavorare e a darti un futuro! -disse serio-

Amanti: l'ultima promessaWhere stories live. Discover now