Amanti: l'ultima promessa

speravo tu ci fossi

Parlarono tutte del più e del meno, del lavoro di Erika, dei compiti che le affidava Marie e della pressione che le stavano mettendo affinchè ritornasse per il periodo Natalizio in Svizzera a darle una mano con l'hotel. Erika stava bene con Victoria, aveva tutti i confort del mondo, si sentiva apprezzata e proprio in quel momento sentiva di non volersene andare anche se dall'altro lato c'era il lavoro così tristemente prese la decisione di tornare in svizzera il primo dicembre, pochi giorni prima della presunta data del parto.

Con Theo non avevano definito bene la loro situazione, stavano bene, di tanto in tanto si scambiavano carezze e baci ma oltre questo nessuno dei due aveva mai avuto il coraggio di mettere in chiaro le cose. Lui non stava facendo cazzate, aveva ridotto al minimo le feste come anche le serate con gli amici ma nessuno le avrebbe dato la certezza assoluta.

Al compleanno di Francesca però Theo non potette partecipare causa evento in Francia importantissimo, le amiche però non le fecero pesare questo e passarono prima da Victoria a prepararla e renderla unica e poi la portarono nella villa di Francesca.

I trent'anni si compiono una volta sola ma francesca sembrava aver organizzato una festa tranquilla, pochi ospiti, molti amici, colleghi e qualche parente compresi i suoi genitori. Con loro c'era anche Erika che oramai era diventata amica del gruppo e confidente. Era da tanto però che Victoria non andava ad una festa ma per fortuna le amiche non le fecero pesare la situazione ma anzi si offrirono anche di non portarle la sua amica sedia a rotelle poiché se ne sarebbero occupate loro evitandole l'imbarazzo.

Tutte erano bellissime compresa Victoria che indossava un semplice vestitino nero, un trucco semplice ed i capelli raccolta in una coda che le cadeva sulla spalla. Durante il corso della serata si divertirono, risero e mangiarono tanto, qualcuna di loro alzò anche un po il gomito con l'alcool ma tutte cose abbastanza normali finchè qualcuno non toccò la spalla di Victoria.

La sala era diventata buia, c'era tanta musica e la gente ballava e beveva e per di più aveva perso di vista anche le sue amiche e non potendosi muovere o fare sforzi eccessivi aveva deciso di rimanere in quel lato della sala, seduta a quel divano, in attesa che qualcuno la cercasse senza però dar troppo disturbo.

Quando si girò però non vide una delle sue amiche ma Olivier, d'istinto lei sorrise cercando di fargli spazio su quel piccolo divano. Lui indossava una camicia bianca e un pantalone elegante nero e tra le mani aveva un calice di vino.

Olivier: te lo offrirei ma so che non puoi -sorrise- come sta andando la serata? -chiese curioso-

Vic: bene -sorrise- tu che ci fai qui? Sei così grande e ancora ti imbuchi alle feste Giroud? Sei proprio un ragazzaccio -disse trattenendo le risate-

Olivier: -sorrise- ti pare? Io sono un uomo di famiglia -rise-

Vic: appunto per questo -disse abbassando lo guardo-

Olivier: Serena ha invitato Davide e lui mi ha costretto a venire per tenerlo d'occhio, per evitare che facesse cazzate o che collassasse dopo essersi ubriacato! Non sono felicissimo di fare il babysitter ma sapevo che tu ci fossi quindi..

Vic: -sorrise- sei pronto alla partenza? Ti stai preparando?

Olivier: -sbuffò- ci sono tanti problemi ma devo farlo -disse prendendola per mano- il mio invito rimarrà sempre valido per te! Mi manchi Vic -disse prendendola per mano- non sopporto di vederti con Theo, il modo in cui ti bacia..

Vic: ora sei geloso Olivier? Ora? -rise- avresti dovuto pensarci prima, quando magari ti supplicavo di darmi un'opportunità, quando ti elemosinavo un ti amo, non ora. Ora sono felice, sto bene sia con lui che con me stessa, mi sento bene e ad oggi so che con te starei male, ripiomberei nella mia tristezza -disse seria- mi sa che tra noi è stato solo sesso, divertimento e nient'altro, vedi che alla fine avevi ragione tu? -rise-