capitolo 15 seconda parte

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Presi il cellulare per controllare i messaggi su WhatsApp. Tra qualche giorno sarebbero rientrate anche Chiara e Alice, e avrei ripreso il lavoro al bar. Tolsi il blocco schermo e... sbiancai!

"Tessa, cosa ti prende?!" Gli mostrai il cellulare, il suo sguardo divenne cupo... ero stata convocata per la mattina successiva all'Accademia. Il panico mi impediva di respirare.

"Ora, cosa facciamo?" I miei ricordi erano tornati, il risveglio era iniziato, e non riuscivo a controllarmi.

"Tessa, calmati! Respira! Non sei più il pulcino indifeso di qualche giorno fa, ora puoi difenderti!"

"Certo! Basta che schiocco le dita e il gioco è fatto!"... Ora avevo voglia di prenderlo a pugni!

"Dovresti mantenere un profilo basso, non rivelare il tuo potere, cercare di non pensare a tutto quello che è successo in questi giorni." Scoppiai in una risata isterica... e avrei voluto aggiungere calci potenti oltre ai pugni.

"Davvero? Sei serio?!"... "Ti avverto, se dici di sì, ti picchio selvaggiamente!" Sorrise senza staccare gli occhi dalle mie mani... sapeva che non stavo scherzando.

"Misia ci aiuterà," rispose. Un sospiro di sollievo mi fece rilassare, ero tesa come un arco.

Dopo una doccia veloce, scesi di corsa in salone. Erano circa le due del pomeriggio e Misia aveva convocato tutti noi. Appena arrivata, Ardono mi fece segno di prendere posto attorno alla tavola, ora piena di antichi tomi con copertine di pelle dall'aspetto sinistro. Sembrava una scena tratta da Harry Potter.

"Sono riuscita a trovare solo questi libri e, dato che non riuscirò a leggerli tutti entro domani... ho bisogno del vostro aiuto!"

Era un compito arduo, dover leggere una decina di tomi antichi il giorno seguente! L'ansia cominciava ad assalirmi di nuovo. Dovevamo trovare una soluzione prima che fosse troppo tardi, per impedire a Lysander di frugare nella mia mente e scoprire tutto. Inoltre, c'era anche il pensiero preoccupante di mia madre, che non dava notizie.

Fuori era ormai buio, eravamo stati intenti su quei libri per ore. La vista si confondeva e ogni tanto mi alzavo per fare qualche passo nella sala, cercando di alleviare il dolore alla schiena. Sandy, che la mamma aveva portato il giorno prima, dormiva placida di fronte al fuoco acceso, mentre io cominciavo ad avvertire l'inizio di un mal di testa. Le ore passavano e ancora non avevamo trovato nulla di interessante. Cominciavo a rassegnarmi e a pensare se fosse il caso di disertare la convocazione, inventando una scusa. Ma in questo modo avrei attirato troppa attenzione e non avrei scoperto nulla sui piani di Lysander o sull'autenticità dei discendenti.

Tutti erano concentrati, sfogliavano i libri e si scambiavano informazioni. Ardon sembrava il più agitato. Mentre sfogliavo il libro che Misia mi aveva assegnato, a metà strada trovai una foto di una porta con simboli strani, identica a quella del mio sogno. Il mio cuore cominciò a battere forte quando, alla pagina successiva, trovai il disegno di una spada, identica a quella che tenevo nel mio sogno per uccidere quel mostro... che trovai solo tre pagine più avanti. Non poteva essere una coincidenza, era troppo strano!

"Ragazzi! Forse ho trovato qualcosa!" esclamai entusiasta. Misia si avvicinò subito a me.

"Guardate queste figure!"

"Ho fatto un sogno l'altra notte: correvo lungo un corridoio buio e improvvisamente mi sono trovata davanti a questa porta. Sono stata attaccata da un mostro, poi una voce mi ha suggerito di trasformare le mie emozioni in armi. Così, quando stavo per essere uccisa, ho materializzato una spada come questa e l'ho ucciso!"

Tessa-scacco matto- Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora