capitolo 16 prima parte

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"Che c'è? Perché mi guardi così?"

Mi ero svegliata da poco e sorpresi Ardon che mi fissava con uno sguardo dolce, ancora velato dal sonno.

"Non sono riuscito a chiudere occhio," confessò, senza staccare il suo sguardo dal mio.

"Cosa?" dissi, stupita. Fortunatamente, ero riuscita a dormire senza incubi. Mi avvicinai a lui, cercando il calore delle sue braccia.

"Tessa, non mi sento tranquillo... ho paura." Alzai la testa, colta alla sprovvista.

"Lysander è astuta, e ti ha messo gli occhi addosso. Non sa chi o cosa tu sia, ma sospetta più di quanto voglia mostrare."

Strofinai il viso nell'incavo del suo collo, inalando il profumo familiare, come se potesse placare la tensione che cresceva dentro di me. La stanza era avvolta nell'ombra, ma fuori si percepivano già i primi suoni del mattino. Una giornata che prometteva tensione per tutti, soprattutto per me. Tra poche ore, sarei dovuta tornare in quel luogo pericoloso, come mia madre e i miei amici avevano avvertito. Dovevo affrontare l'Accademia, Lysander, e fingere che nulla fosse cambiato.

Ero terrorizzata. Ma non potevo permettere che Ardon lo scoprisse. Mi rannicchiai di più contro di lui, cercando conforto.

"Dammi solo un po' di coccole," sussurrai, con un filo di voce.

Pigramente, le sue dita iniziarono a tracciare linee lungo la mia schiena. Sentivo la sua preoccupazione in ogni tocco, ma mi rifiutavo di darla vinta alle paure.

"Ardon, sappiamo entrambi che devo andare," mormorai.

" Devo capire cosa stanno tramando e scoprire chi sono davvero quei ragazzi."

Sollevandomi su un gomito, lasciai che il mio dito sfiorasse i contorni del suo viso, lentamente, dalle sopracciglia fino all'orecchio. Mi fermavo alle labbra, le accarezzavo, poi ricominciavo da capo. Cercavo di rassicurarlo, ma ero io quella che cercava disperatamente conforto.

"Tessa." Bloccò la mia mano, e il suo sguardo si fece più intenso.

"Vengo anch'io con te."

"No! Non se ne parla!"

Scattai. "Così ci scoprirà!...vorrei solo un ricordo recente sul quale concentrarmi."

Un silenzio pesante calò tra noi. Poi lui, con un sorriso che mischiava preoccupazione e malizia, mormorò:

"Se è solo una questione di ricordi... posso aiutarti a crearne uno potente."

Un brivido mi attraversò.

"Ti fidi di me?" chiese, la voce profonda carica di promesse.

"Neanche un po'," dissi scherzando, ma il tono era appena sopra un sussurro.

"Questo mi ferisce profondamente,"

replicò, portandosi una mano al cuore in modo teatrale.

"Ne prenderò atto,"

risposi con un sorriso, il cuore un po' più leggero, mentre i suoi occhi scintillavano di un'intensità che prometteva molto più di quanto avrei voluto ammettere.

Ora ero io sdraiata con gli occhi rivolti al soffitto, mentre lui mi osservava dalla stessa posizione che avevo io pochi secondi prima. Mi spostò un riccio caduto vicino agli occhi.

"E... se ti invitassi a fare un giro agli inferi?"

Sgranai gli occhi per la potenza di quella frase, sentendo l'adrenalina scorrermi nelle vene. Non avevo idea di cosa avesse in mente, ma il suo tono misterioso e provocante mi faceva tremare di eccitazione.

Tessa-scacco matto- Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora